martedì 19 giugno 2012

LE COMPAGNE DI CLASSE BULLE: "SEI TROPPO GRASSA". FIONA SI IMPICCA A 14 ANNI


Non ha retto a quei continui sfotto' delle compagne di classe, delle bullette di 14 anni che non trovavano di meglio da fare che prendere in giro a scuola Fiona Geraghty a causa delle sue misure non proprio da modella. E lei, stanca di sentirsi grassa a causa di un disturbo alimentare quale la bulimia, appena tornata a casa ha deciso di farla finita, impiccandosi a soli 14 anni fuori dalla finestra, dopo aver legato una corda al termosifone della sua camera.

La tragedia è avvenuta a Tauton, come riporta il Daily Mail, in un collegio privato britannico tra i più rinomati del Regno, con una retta di 15.000 sterline l'anno. La ragazzina era figlia di un papà consulente ospedaliero e di una mamma medico, che si è detta profondamente delusa dal sistema sanitario nazionale, dato che la figlia 14enne era seguita sia dagli insegnanti della scuola sia da uno psicologo. La 14enne, secondo quanto riferisce la mamma, era stata seguita in 4 occasioni dagli specialisti psichiatrici prima di tornare a casa.


Fonte: Leggo

UCCISA A SPRANGATE DOPO UNA RELAZIONE SU FB: 30 ANNI AL KILLER DI CHIARA

Chiara Brandonisio
La Corte d'appello di Bari ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione per il 54enne piacentino Domenico Iania accusato dell'omicidio premeditato di Chiara Brandonisio, la 34enne barese ammazzata a colpi di spranga la mattina dell'8 luglio 2010. La sentenza di primo grado era stata emessa nel giugno 2011 al termine di un processo con rito abbreviato. 
Secondo la ricostruzione dell'accusa, dopo aver avuto per cinque mesi una relazione virtuale in chat, prima su Facebook poi su Msn, la donna aveva troncato il rapporto perchè aveva iniziato a frequentare un uomo a Bari. Iania, residente a Morfasso (Piacenza), avrebbe prima minacciato di suicidarsi in diretta webcam, poi avrebbe pianificato il piano criminale. 
Gli investigatori hanno ricostruito il percorso dell'assassino dalla sua casa nel piacentino fino a luogo del delitto. Nella notte tra il 6 e il 7 luglio si sarebbe messo in viaggio sull'autostrada adriatica. Giunto a Bari all'alba, avrebbe utilizzato le 24 ore successive per studiare i movimenti della vittima. Dopo averla trovata, l'avrebbe osservata, pedinata e infine aspettata sulla strada che Chiara percorreva ogni mattina in bicicletta per andare a lavorare. 
Lì l'avrebbe colpita alla testa ripetutamente con una spranga di ferro, fracassandole il cranio e uccidendola. Poi avrebbe abbandonato la sua auto sul bordo di un precipizio e sarebbe ritornato nel piacentino in treno e in autostop.


Fonte: Leggo

Aiutiamo Alessandro a vivere come gli altri



C'è il dramma di una malattia improvvisa e crudele, ci sono i danni cerebrali provocati ad un bambino, c'è la volontà dei genitori di lottare per cercare di rendere la vita del loro sfortunato figliolo la più possibile autonoma, la più possibile normale. Una lunga, difficile sfida, che richiede il nostro aiuto. Vi raccontiamo la storia di Alessandro, che ha oggi ha sette anni e vive a Givoletto, attraverso la parole della mamma Isabella: «I problemi sono cominciati a tre settimane dalla nascita dopo una corsa in ambulanza all'ospedale pediatrico a causa di una bronchiolite non diagnosticata. Questa infezione ha causato una setticemia e conseguenti danni cerebrali, crisi epilettiche oltre che un grave edema cerebrale.

Oggi il mio bambino si ritrova con gravi problemi che ne condizionano i movimenti e la capacità di apprendere: a tutt'oggi non cammina, non parla. Sa però sorridere, e questa è una speranza. Noi non ci siamo mai scoraggiati ed abbiamo sempre lottato. Facciamo terapie riabilitative a casa da anni: hanno dato risultati insperati. Ma perchè queste terapie abbiano ulteriori effetti dobbiamo continuarle con costanza, nel tempo. Purtroppo le poche ore che ci vengono fornite dall’Asl non sono sufficienti. Abbiamo così fatto ricorso alla terapia Adeli (in Slovacchia), alla terapia iperbaricaa, allla idrokinesiterapia. Fino ad oggi ci siamo arrangiati con le nostre risorse economiche, ma ultimamente non riusciamo davvero più. Vorremmo far conoscere a tutti la storia del nostro bambino anche per chiedere una mano per sostenere questo sforzo, che è al di là delle nostre possibilità».

Chi vuole aiutare Alessandro può versare in banca con bonifico sul c/c intestato a Fondazione La Stampa Specchio dei tempi, IBAN IT10 V030 6901 0001 0000 0120 118. Alla posta sul ccp 7104 intestato a La Stampa - Specchio dei tempi, via Marenco 32, 10126 Torino. Agli sportelli di via Monte di Pietà 2 (Libreria Mondadori) e in via Marenco 32 a Torino. Su Internet con carta di credito sul sito www. specchiodeitempi.org.Il link da cliccarehttp://www3.lastampa.it/specchio-dei-tempi/la-fondazione/le-news/dettaglio-news/lstp/451509/ In ogni versamento a Specchio dei tempi è utile indicare la causale: «Fondo 500 -Per Alessandro».

PER  CONTATTI :ALESSANDRO SPADOLA  Profilo facebook
SITO WEB
Fonte: La Stampa

TROPPA PEDOPORNOGRAFIA SUI SOCIAL NETWORK: GLI USA PROPONGONO UN FILTRO


Un filtro prima della pubblicazione online dei contenuti presenti nei social networksembra un'impresa impossibile, invece potrebbe diventare probabile. A seguito di un caso negli Usa in cui una giovane quindicenne veniva costretta a prostituirsi attraverso i social network, nello stato di Washington si sta portando avanti una campagna che punti ad una modifica legislativa al fine di costringere i provider di servizi user-generated di verificare i contenuti che gli utenti caricano.
SecondoTheverge.com a scatenare questo movimento sarebbe stato Backpage, uno dei principali servizi di social network e annunci online che in America sta velocemente raggiungendo la vetta del mercato del sesso online.
Ora si dovrà decidere l'eventuale modifica della sezione 230 della normativa federale Usa che allo stato attuale prevede una verifica continua dei contenuti inseriti e diffusi in rete. Un passo decisamente importante che potrebbe rivoluzionare il mondo dei social network.


Fonte: Leggo

FACEBOOK ADOTTA IL RICONOSCIMENTO FACCIALE CON FACE.COM


Face.com entra a far parte di Facebook e riconosce le facce degli utenti anche contro il loro volere. 
Face.com, come Instagram, è stato inglobato dal social network e verrà utilizzato al suo interno. L'applicazione permette, presa una foto, di individuare i volti e, in questo modo, facilitare tag e identificazioni.
Secondo il DAILY MAIL l'ingresso di Face in Facebook sarebbe costato circa 60 milioni di dollari, ma l'acquisizione è stata definita, da parte dell'azienda stessa, di routine ed è stato come portate un collaboratore in casa. «Le persone che usano Facebook vogliono condividere foto e ricordi con gli amici. La tecnologia di Face.com ci ha aiutato a fornire la migliore esperienza in questo senso».
Ma il problema nasce, ancora una volta, per la privacy. Questo processo di riconoscimento verrebbe, infatti, eseguito automaticamente e non garantirebbe all'utente la tutela della sua immagine.


Fonte: Leggo

GEORGIA, LASCIA MORIRE DI FAME LA FIGLIA 16ENNE: "LA PUNIVA CON IL DIGIUNO"


Era così ossessionata dal cibo e dalla forma fisica che ha lasciato morire sua figlia d16 anni. 
Markea Blakely-Berry, mentalmente disabile, pesava solo 40 chili al momento della sua morte. Secondo i parenti Berry Ebony, il nome della mamma, era solita punire in questo modo la figlia, privandola del cibo per periodi prolungati. L'adolescente è stata trovata morta nella sua casa in Georgia. 
Berry, 38 anni, è ora accusata di omicidio di primo grado e crudeltà infantile. La donna, non aveva mai accettato la bambina: "Lei la odiava - ha commentato la nonna della sedicenne - Ha punito la figlia. Non avrebbe dovuto uccidere la mia nipotina così".
La costrizione e la fame spingevano la ragazza a raffigurare su fogli bianchi piatti e cibo in abbondanza. In un recente disegno si vede una tavola imbandita per la festa del Ringraziamento, colma di pietanze, ma piatti vuoti, e una bambina che non riesce a prendere il cibo. In passato, la sedicenne era anche scappata di casa e poi ritrovata a rubare cibo in un grande magazzino.
La madre apparteneva anche a un gruppo Facebook che incita alla fame ed era già stata segnalata dai servizi sociali poiché in molti sospettavano che la bambina fosse malnutrita e maltrattata. Ora i parenti si chiedono perché non si è intervenuti prima. 


Fonte. Leggo

SUICIDIO A PAVIA, OPERAIO SENZA LAVORO S'IMPICCA DENTRO CASA


Ha deciso di togliersi la vita impiccandosi alla trave del soffitto della sua casa di Montebello della Battaglia (Pavia). Paolo Vecchia, 31 anni, era un operaio rimasto senza lavoro dopo il fallimento dell'azienda in cui era assunto, la Brasilia di Retorbido. In una pagina di Facebook («Solidarietà ai lavoratori della Brasilia»), gli ex colleghi di lavoro di Vecchia hanno commentato il suo tragico gesto mettendolo in relazione con la fine della ditta. La Brasilia, specializzata nella produzione di macchine per caffè, è stata dichiarata insolvente dal Tribunale di Milano. Paolo Vecchia, che viveva con la madre, non ha lasciato uno scritto per motivare il suo tragico gesto: ma le preoccupazioni per il suo futuro dopo la perdita del lavoro possono molto probabilmente avere inciso nella sua tragica scelta. Sulla vicenda prende posizione la Cgil di Pavia secondo la quale «mesi senza reddito e soprattutto l'incertezza di immaginare una via d'uscita, un futuro, per un uomo di soli 30 anni è impresa assai ardua, forse per chiunque». «In questi mesi - prosegue la Cgil - Paolo ha incontrato in sindacato e nel suo precorso la Fiom e la Cgil. Insieme a noi ha condiviso lotte speranze, voglia di giustizia e desideri di futuro». «Per questa ragioni - conclude il sindacato - tutti noi ci sentiamo ancora più impegnati affinchè la grave crisi economica e occupazionale, che attraversa la nostra provincia, trovi soluzioni dignitose ai tanti problemi che vi sono, ai bisogni delle donne e uomini, al loro diritto a un lavoro che consenta loro di costruirsi un domani».


Fonte: Leggo