domenica 16 settembre 2012

PROTESTA : DUE ORE SENZA USARE 'L'ELETTRICITA'



19 SETTEMBRE - MERCOLEDI' - DALLE ORE 20 ALLE 22
FACCIAMO GIRARE!!!!!!
Diamo un segno tangibile della nostra unione e compattezza.
NON E' UNA PROTESTA CONTRO LE TARIFFE DELL'ELETTRICITA', MA UN SEGNALE DI UNIONE!
Per partecipare: nella foto, cliccare sul link dell'evento, cliccare su "Parteciperò", invitare tutti gli amici e condividere nelle bacheche. Grazie.

DISOBBEDIENZA CIVILE ATTIVA!!
Ai tempi di Pinochet, i cileni tutti insieme alla stessa ora, interrompevano il consumo di ogni forma di energia elettrica nelle loro case: frigoriferi, televisori, frullatori, lavastoviglie ... Black out!
Il 19 settembre per 2 ore, manifesteremo il nostro DISSENSO contro questo sistema fatiscente, che continua imperterrito ad esser sordo al malumore dilagante nel Paese...
Si tratta di un piccolo sacrificio di una sera soltanto(che tra l'altro farà bene anche al portafogli) che, se saremo in tanti, potrebbe tradursi in un forte segnale a chi di dovere...
L'hanno fatto i cileni, possiamo farlo benissimo anche noi!
Non credete?

Non usiamo corrente per due ore IL 19 SETTEMBRE DALLE 20,00 ALLE 22,00, facciamogli andare sotto terra i contatori elettrici. Spegnamo TV, pc, luci, scaldabagni, stacchiamo le spine il più possibile, e dimostriamogli che non stiamo solo nello sfogatoio di Facebook a cliccare "mi piace".

Ci siamo, siamo tanti, tantissimi, uniamoci!
Qualunque ideologia, nord, sud, vecchi, giovani, donne, uomini, dipendenti, imprenditori, tutti nella stessa barca che affonda.

Accantoniamo le divisioni che ci hanno inculcato nel cervello per governare meglio e fare il comodo loro, ed estendiamo questo evento al di fuori della rete.

POSSIAMO FARLO, NON E' COMPLICATO, NON COSTA NULLA (anzi risparmiamo), NON DOBBIAMO SPOSTARCI E LORO SI ACCORGERANNO CHE IL POPOLO ITALIANO E' CAPACE DI COMPATTARSI.
Non usiamo corrente per due ore IL 19 SETTEMBRE DALLE 20,00 ALLE 22,00, facciamogli andare sotto terra i contatori elettrici. Spegnamo TV, pc, luci, scaldabagni, stacchiamo le spine il più possibile, e dimostriamogli che non stiamo solo nello sfogatoio di Facebook a cliccare "mi piace".

Ci siamo, siamo tanti, tantissimi, uniamoci!
Qualunque ideologia, nord, sud, vecchi, giovani, donne, uomini, dipendenti, imprenditori, tutti nella stessa barca che affonda.

Accantoniamo le divisioni che ci hanno inculcato nel cervello per governare meglio e fare il comodo loro, ed estendiamo questo evento al di fuori della rete.

POSSIAMO FARLO, NON E' COMPLICATO, NON COSTA NULLA (anzi risparmiamo), NON DOBBIAMO SPOSTARCI E LORO SI ACCORGERANNO CHE IL POPOLO ITALIANO E' CAPACE DI COMPATTARSI.

EVENTO SU FACEBOOK : DUE ORE SENZA USARE CORRENTE

STUPRATO PER 12 ANNI UCCIDE I SUOI AGUZZINI.CONDANNATO A MORTE, SI INVOCA LA GRAZIA



Ha ucciso due uomini quando aveva solo 18 anni, ma ad armargli la mano è stata la sete di giustizia contro coloro che lo avevano violentato più volte da quando era solo un bambino. Ora Terry Williams deve affrontare la condanna più estrema, quella a morte.

Il caso di Williams, violentato dai 6 ai 18 anni, ha sollevato l'opinione pubblica americana e sono in molti a chiedere clemenza. Tra questi, anche la vedova di uono degli uomini uccisi. “Fategli scontare la pena ma non uccidetelo” è la richiesta del “Pennsylvania Board of Pardons”. A sostenere la grazia per Williams anche un Sito Web, in cui si sostiene a favore dell'omicida la sua traumatica esperienza. Nonostante gli abusi, infatti, nessuna autorità è intervenuta in sua difesa, e anche per la corte che l'ha condannato la sua vicenda personale non è servita come attenuante.

FIRMA LA PETIZIONE:CLICCA QUI

Fonte:Leggo

LA DISTROFIA MUSCOLARE LO UCCIDE A 7 ANNI. "AMAVA SENTIRE I BAMBINI GIOCARE"



Una malattia che non dà speranze e la forza di una mamma che non si è mai data per vinta, questi gli elementi che hanno accompagnato la breve vita di Alex Di Sette, il bambino stroncato a sette anni dalla distrofia muscolare che gli fu diagnosticata quando aveva sei mesi.

La mamma di Alex, Annunziata Palladino, 32 anni, ha raccontato al Gazzettino le tappe della sua battaglia e ha ringraziato quanti le sono stati vicini in questi sette anni. Anche il comune, che le ha assicurato un alloggio popolare al pianterreno in via Toronto a Caonada di Montebelluna e un supporto assistenziale ed economico per l'utilizzo di macchinari molto sofisticati e delicati. Proprio in quella casa, Alex sembrava essere più sereno. «Da quando ci eravamo trasferiti in via Toronto, in un appartamento al primo piano, mio figlio aveva trovato una certa tranquillità. Sentiva le voci dei bambini che giocavano nel cortile e gli si illuminavano gli occhi. Perchè Alex parlava con gli occhi. Era il suo unico mezzo di comunicazione, io ero le sue braccia, le sue gambe e la sua voce. La sua mente era prigioniera in un corpo che non gli trasmetteva segnali. Voleva soprattutto sentire le voci dei suoi coetanei che evidentemente lo stimolavano sopra ogni cosa, come se si sentisse partecipe dei loro giochi».

I giochi degli altri bambini dovevano essere davvero molto importanti, tanto che la mamma ricorda: «Un giorno chiusi la porta finestra dell'appartamento pensando che le grida dei bambini potessero dargli fastidio e lui come risposta si è messo a piangere disperatamente, non era mai successo prima. Ho capito che aveva bisogno di comunicare e i suoi occhi, così vivi, sereni, mi hanno dato la forza di lottare e di affrontare una battaglia già persa in partenza».

Fonte:Leggo

MICHELA, LA 22ENNE ROMENA BRUCIATA VIVA:"NON DITE A MAMMA CHE MI PROSTITUIVO"




Fiamme e terrore sono ancora nei suoi occhi e ricorda tutto quello che è successo ma, impaurita, ha detto di non conoscere i suoi aggressori. È ancora sotto choc la prostituta romena di 22 anni che l'altro ieri notte è stata picchiata a sangue e bruciata in strada nel quartiere della Borghesiana, a Roma. Le sue condizioni migliorano lentamente, mentre continuano le indagini dei carabinieri negli ambienti della prostituzione.

GENITORI INCONSAPEVOLI. Michela, così come è conosciuta la ragazza qui in Italia, ha ricevuto oggi in ospedale anche la visita del ministro per l'Integrazione e la Cooperazione Andrea Riccardi. La giovane ha avuto un primo breve colloquio con gli investigatori, che quando starà meglio la riascolteranno per avere così un quadro più chiaro e verificare con maggiore attendibilità le sue dichiarazioni. Michela resta in gravi condizioni e con ustioni su oltre il 50% del corpo, ma è vigile e si dice molto preoccupata che la madre in Romania scopra il lavoro che faceva in Italia. Per i carabinieri a pestare e dare fuoco alla ragazza sono stati «criminali di spessore e pronti a tutto», anche per «l'efferatezza» del gesto.

PAURA TRA LE SUE AMICHE. A temere ritorsioni sono ore le altre prostitute, che pure ora sono al sicuro, le quali hanno assistito all'aggressione e prestato i primi soccorsi, diventate testimoni-chiave della vicenda. I militari hanno inoltre acquisito le immagini delle telecamere della zona: le più vicine non si troverebbero comunque sulla strada dove è avvenuta l'aggressione. La vicenda ha scosso Roma e non solo. Oggi il ministro per l'Integrazione e la Cooperazione Andrea Riccardi ha fatto visita alla giovane, ricoverata all'ospedale Sant'Eugenio. «Sono venuto qui per testimoniare la presenza del governo e la mia personale condanna per questo gravissimo attentato alla vita e al corpo di una giovanissima ragazza straniera - ha spiegato Riccardi -. Dobbiamo dire basta a episodi come questo, che avvengono a Roma come in altre parti del Paese». «Uomini senza scrupoli hanno giocato con il suo corpo e poi l'hanno bruciato come fosse non una persona ma una cosa. È poco più di una bambina - ha detto il ministro uscendo dall'ospedale -, ha gli occhi grandi e gli atteggiamenti di una bimba». Riccardi si è fermato a parlare con i medici a lungo, in particolare con il primario del Centro grandi ustionati dove è ricoverata la giovane.

Fonte:Leggo