domenica 28 ottobre 2012

OLTRE 70 DISABILI IN SCIOPERO DELLA FAME. "DAL GOVERNO INDIFFERENZA"


Lamanna: ''Cosa vogliono, il morto? Se continua così lo avranno”. Incontri con i prefetti in tutta Italia, interrogazione Udc. La parlamentare Pd Argentin: “Date un segnale. Se costretta mi unirò alla protesta''

Cresce di ora in ora il numero di coloro che, disabili gravi e gravissimi, aderiscono allo sciopero della fame, forma estrema di protesta iniziata il 21 ottobre dal Comitato 16 novembre onlus per richiamare l'attenzione sulla mancanza del Piano per la non autosufficienza. Le ultime notizie sui malati, di Sla e non solo, che stanno facendo lo sciopero dell'alimentazione e dei farmaci nelle loro abitazioni, assistiti dai proprio medici, sono allarmanti: "Qualcuno ha cominciato ad avere problemi specie a livello di pelle con piaghe da decubito - ci dice la dottoressa Mariangela Lamanna per il Comitato -, inoltre sono frequenti gli sbalzi di pressione che, nelle condizioni già compromesse, rischiano di essere molto critici". Al momento il numero delle persone in sciopero è di oltre 70, mentre è di poche ore fa l'adesione dell'associazione "Sicilia risvegli onlus". E Mariangela Lamanna è stata ricevuta dal prefetto di Taranto Claudio Sammartino: "Il prefetto si è fatto carico di trasmettere al governo le nostre richieste. Nelle prossime ore allerteremo i prefetti di tutta Italia".

Ma quale è la risposta, o l'atteggiamento delle istituzioni e della politica di fronte a questa protesta? "Il silenzio, l'assenza", risponde Lamanna. L'unico a dare un cenno è il parlamentare Udc Teresio Delfino che ha presentato una interrogazione urgente ai ministri di Salute e Welfare. Il documento sprona il governo ad "approvare subito il Piano nazionale sulla non autosufficienza" che i disabili in sciopero chiedono da due anni. Dice Lamanna: "Abbiamo 945 parlamentari, ma i segnali sono ben pochi". Il Comitato ha ricevuto la solidarietà dell'associazione Luca Coscioni e di Rifondazione comunista ("e per questo ci hanno chiamato comunisti"). La dottoressa Lamanna si chiede "se la non risposta, l'assenza istituzionale, sia legata alla nostra partecipazione al No Monti day del 27 ottobre". E parrebbe una ipotesi assurda: "Questa è una battaglia civile a cui tutte le forze - politiche, religiose, etc - dovrebbero sentirsi vicine. Noi non ci fermiamo. Cosa voglio il morto? Se continua così lo avranno". Le interlocuzioni del Comitato con il governo in queste settimane ci sono state e hanno riguardato rappresentanti di tutti i ministeri competenti (Salute, Economia, Welfare). Il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo è in queste ore impegnato sulla legge di stabilità, come ribadisce il suo ufficio stampa, e non si pronuncia, pur essendo "molto sensibile su questo tema", sul quale pare abbia anche interloquito via Twitter con il Comitato 16 novembre onlus. Anche il direttore dell'ufficio di gabinetto del ministero dell'Economia e della finanze Lorenzo Quinzi, con cui il Comitato ha avuto contatti, al momento non si pronuncia.

La protesta buca poco, anzi per niente, i grandi e tradizionali media, ma corre sui social network, percepiti dalle persone in sciopero della fame e dei farmaci come un ultimo baluardo di informazione libera. E attraverso la rete interviene la parlamentare Pd Ileana Argentin, donna disabile, sollecitando un'attenzione da parte del governo e prospettando la scelta di unirsi alla protesta: "E' inconcepibile - scrive Argentin - che di fronte a scelte così drastiche nessuno del governo reagisca. Dove sono la Fornero e Balduzzi e mi chiedo: il premier Monti, a cui ho dato la fiducia, insieme al mio partito, per responsabilità politica, che fa? Vogliono vedere il morto? No, non è possibile, mi vergogno di essere un deputato. Qui parliamo di vite umane, date un segnale e non fatemi usare la mia forza contrattuale in modo demagogico e strumentale... Io sono prima disabile e poi un politico, ma non vorrei arrivare ad unirmi allo sciopero della fame, anche se costretta, a questo punto, perché so che diverrebbe "il caso del deputato handicappato"... Fate qualcosa, io ho già gridato insieme a tutta la Commissione welfare e sanità. Vergogna!"

Fonte:SuperAbile INAIL