domenica 13 maggio 2012

Abbandona l’anziana disabile: badante finisce in manette


ARRESTATA per sequestro di persona. La donna finita in carcere con questa pesante accusa è una badante ucraina, mentre la «vittima» è una pensionata gravemente ammalata originaria di Montalcino e residente a Pienza. Come i carabinieri e con loro il magistrato siano arrivati fino al punto di far scattare le manette ai polsi di S.L., 62 anni, è facilmente immaginabile. Ancora una volta siamo in una realtà dove tutti si conoscono e quindi non è difficile mettere in pratica il così detto controllo sul sociale. Un comportamento della civile collettività che ha aiutato una persona debole, incapace per l’età e i problemi fisici, a difendersi da sola.
L’indagine poi sfociata nell’arresto parte alcune settimane fa. Gli uomini dell’Arma della compagnia di Montepulciano ricevono una segnalazione che vuole che la badante si assenti regolarmente — a volte per l’intera giornata — dall’appartamento dove abita L.P., 81 anni. Quest’ultima è malata e soprattutto è immobilizzata tanto da trascorrere le sue giornate a letto. La pensionata è nubile e di conseguenza la badante ha piena libertà di movimenti e di azioni.
I CARABINIERI a fronte di quanto raccolto in un primo momento si mettono subito in azione. Il loro obiettivo è capire come stanno realmente le cose. La verità non tarda a venire a galla. La badante (non certo giovane visto che ha 62 anni, né inesperta dato che ha sulle spalle altre simili esperienze lavorative) regolarmente lasciava la signora, pur sapendo che non era in grado di muoversi da sola, e se ne andava per i fatti suoi. Una situazione incredibile dove spesso la badante si assentava per l’intera giornata. E così la pensionata rimaneva là da sola, immobile a letto. In pratica sequestrata nel suo stesso appartamento da dove urlava disperata per ore. Chi doveva accudirla non c’era. Gli uomini dell’Arma hanno deciso di intervenire tanto da sfondare con l’aiuto dei vigili del fuoco la porta di ingresso dell’appartamento. La badante ucraina non c’era. L’hanno aspettata e arrestata in flagranza. In parole povere è stata bloccata al suo rientro dopo aver trascorso l’intera giornata lontano da quella pensionata che aveva bisogno non solo della sua presenza, ma soprattutto delle sue prestazioni.

DI Cecilia Marzotti

Chiudiamola con Equitalia! Fermiamo il massacro sociale in atto contro i lavoratori e le fasce sociali più deboli!


Anche a Napoli il presidio convocato dai movimenti sociali di studenti, lavoratori e disoccupati, contro Equitalia catalizza il malessere sociale che cova da troppo tempo all’apparenza sopito.

Da subito le nostre rivendicazioni riscuotono l’approvazione unanime dei passanti e degli abitanti del rione Vasto, poichè Equitalia è uno dei tanti simboli della condizione umiliante che devono vivere milioni di lavoratori nel nostro paese, strangolati dalle tasse e da condizioni di lavoro sempre più insostenibili, mentre il governo del gran capitale continua il suo percorso a tappe forzate per smantellare qualsiasi residuo di diritti e garanzie sociali conquistati dalle lotte del passato.

Alla richiesta della piazza di abbassare le serrande almeno per un giorno in segno di rispetto per i tanti lutti provocati dalla crisi, la sede Equitalia di Corso Meridionale oppone un netto e arrogante rifiuto, sentendosi protetta dalla massiccia presenza delle forze dell’ordine (sociale).

A quest’ennesimo atto di arroganza difficile da mandar giù, partono le cariche della polizia, violente, tese a far male e a scoraggiare lo scendere in piazza delle persone, ma il presidio ha voglia di lottare e di resistere nonostante tutto, tant’è vero che dopo continua lo speakeraggio e lo scambio d’idee con i passanti e la gente del rione.

La repressione non ci fermerà! Che i sacrifici li facciano i padroni! Il capitalismo è la crisi!

di seguito il comunicato congiunto delle Realtà dei movimenti napoletani contro Equitalia

Venerdi prossimo assemblea pubblica in largo Ponte di Tappia. La mobilitazione continua, difendiamo solo il nostro futuro!

Oggi oltre 200 persone si sono riunite in Presidio sotto la sede di Equitalia in Corso Meridionale a Napoli, in una manifestazione pubblica che pure era nata spontanea e improvvisa dopo l'ennesimo gesto di disperazione causato dalle logiche e dalle modalità operative di Equitalia: il tentato suicidio dell'artigiano Pietro Paganelli, mentre in questi giorni altre tragedie si sono consumate.

Perciò comitati di precari, centri sociali, reti studentesche, sindacati di base sono scesi in piazza con lo slogan :"Meglio la ribellione della disperazione!". Al presidio tanti che sono convenuti leggendo il manifesto e tra loro anche scrittori e sceneggiatori sensibili alla questione sociale come Maurizio Braucci. Sui presenti almeno l'80% ha ricevuto una cartella esattoriale di Equitalia... direttamente o tramite la propria famiglia. La disperazione di storie come quella di Enrico, precario che tentando di aprire un mutuo ha scoperto di avere la casa ipotecata per delle tasse della spazzatura non pagate (nella città della continua emergenza rifiuti...) negli anni '90.

1000 euro che con gli interessi sono decollate direttamente a 2800 euro e che sono bastati a ipotecargli l'unica casa di abitazione. O Giovanni, pensionato con una cartella esattoriale di 8000 euro che urlava al microfono: "finisce che morirò prima io del mio debito!". Ed è proprio questa la questione: questa spa messa dai governi a gestire una forma di strozzinaggio legalizzato contro le fasce deboli della popolazione: lavoratori, precari, disoccupati, pensionati, già vessati dalla crisi e aggrediti dalle cosiddette politiche di "austerity". Mentre la grande evasione e i grandi capitali rimangono intoccati nei paradisi fiscali! Il debito è diventata quasi una nuova condizione di cittadinanza per i soggetti sociali subalterni. Il presidio aveva chiesto che lo sportello restasse chiuso almeno oggi in segno di lutto e di rispetto per le tragedie di questi giorni. Invece ha continuato a funzionare blindato da cinque camionette della celere...

Questo ha alimentato la tensione, i manifestanti hanno occupato la strada ed è partito un simbolico lancio di uova e di vernice rossa contro la sede di Equitalia che infine ha chiuso.

A quel punto però la celere ha caricato ben quattro volte! I presidianti hanno cercato di difendersi come potevano di fronte alla furia dei manganelli, ma ciò non ha ovviamente impedito che almeno cinque persone si spaccassero il capo, in tre costrette ai punti di sutura in ospedale. La realtà è che Equitalia è un vero tabù politico: mentre per le manifestazioni di protesta contro questo mostro arrivano processi e denunce, nessuno la mette in discussione, malgrado persino gli scandali del suo management che guadagna centinaia di migliaia di euro all'anno sul sangue della povera gente (e le cui società comprano le case pignorate...).

Ma non ci fermeremo e facciamo appello alla mobilitazione a Napoli come in tutta Italia, dove le iniziative pubbliche si stanno moltiplicando! Rivendichiamo tutti la chiusura di Equitalia e di tutte le altre ipotesi di agenzie del genere (compreso quelle che vorrebbero costituire i comuni nel 2013), la fine di questi metodi usurai e una sanatoria dei debiti delle fasce deboli della popolazione: precari, disoccupati, lavoratori e pensionati che non possono reggere questo assedio alle proprie vite nell'impotenza e nella disperazione! Non pagheremo noi la vostra crisi!

Ovviamente il nostro obiettivo di lotta non sono gli impiegati che stanno dietro a uno sportello, ma questa spa dello strozzinaggio che deve fermarsi.

Fonte: http://www.caunapoli.org/

PADRE 71ENNE SI SUICIDA, I DUE FIGLI DISABILI LO VEGLIANO PER TRE GIORNI


ABANO TERME (PADOVA) - Questa volta non c'entra la crisi economica. È una storia di ordinaria disperazione e solitudine sociale quella che ha portato un'anziano antiquario di Abano Terme a togliersi la vita. L'uomo si è suicidato impiccandosi nel laboratorio al piano terra della sua abitazione, e i due figli disabili, che erano la sua unica preoccupazione, non hanno potuto che attendere che qualcuno venisse a soccorrerli, forse per tre giorni. Il dolore per un'esistenza che ormai non tollerava più, con la preoccupazione sempre più grande per il futuro dei figli, l'uomo, 71enne - riferisce 'Il Mattino di Padovà - l'ha testimoniato in una lettera lasciata ai parenti: «non pensate a me, non voglio un funerale, abbiate solo cura dei miei figli». L'artigiano aveva perso la moglie una decina d'anni fa. Il corpo è stato scoperto da una sorella, avvisata da un collega dell'uomo che da qualche giorno non aveva più visto l'amico al lavoro. Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri di Abano. Sulla salma sarà eseguita l'autopsia. Il 71enne potrebbe essersi ucciso tre giorni prima la scoperta del fatto, dato che uno dei figli dell'uomo, inconsapevole di quanto era avvenuto, ha detto che non mangiava da allora.

Fonte: http://www.leggo.it/news/cronaca/padre%2071enne_si_suicida_i_due_figli_disabili_lo_vegliano_per_tre_giorni_/notizie/179399.shtml

UNA LUCE CARISMATICA - FRANCA DE PADOVA


Salve amici ,oggi vorrei tanto parlarvi di una grande "DOTE "
Una Dote che non tutti possiamo avere " Il Carisma "
Una Dote che ho scoperto in mia figlia " Una Bimbetta Down "
Quando sentiamo parlare di questi bimbi ci appare tutto negativo
segnali di sconforto e disperazione ................nulla di tutto questo fa bene a questi Angeli della terra
Se provassimo a pensare positivo e a tutto quello che potremmo imparare da loro tutto diventrebbe "Carismatico "
Proviamo a guardarli negli occhi .....che bello io guardo mia figlia vado in "Estasi "
Proviamo a porci una domanda ok!!
Cosa pensano di noi questi Angeli ???
Cosa farebbero della loro vita ???????????
Come si sentono quando sono sui giornali che scrivono I DISABILI IN PIAZZA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cosa sono mozzarelle ....non sono merci di scambio ..perdonatemi
Ma loro meritano rispetto !!!!!!!!
Loro mandano dei segnali a tutti noi " Normali " che poi tanto non lo siamo
con il loro comportamento ci dicono già il livello del loro disagio a ascoltare sempre le stesse cose ......
Questo perchè non li riteniamo all'altezza di quello che fanno ......non per tutti fortunatamente è così .
Se vi devo parlare della mia luce "Carismatica "
Vi direi che mia Figlia mi trasmette una" LUCE COSI' CARISMATICA "
capace di farmi andare in" Estasi "
Tutto è bello ........quando lei è vicino a me ,i suoi occhi e i suoi baci mi danno la forza di andare avanti ......
Lei mi ha dato una ragione di vita ..........fondamentale
Lei mi Ama superlativamente .senza lamentarsi ........Un Angelo questo è la mai Chiara
dobbiamo davvero mettercela tutta per poter capire i loro sentimenti e quello che ci vogliono dare .
Non chiamiamoli"  Diversamente Abili " giusto ma chiamiamoli per nome ........Angeli della Terra !
Questo sono per me ,non ho altro se non dirvi grazie e spero di avervi trasmesso questa luce bellissima che la mia bimba dona a tutti coloro che la Amano ...

Autore: Franca De Padova

Equitalia, governo in campo «Dovere di tutti pagare le tasse»


Non sarà una visita di generica solidarietà, quella che il presidente del Consiglio farà giovedì all’Agenzia delle Entrate e ad Equitalia. Mario Monti ha intenzione di lanciare un messaggio chiaro:pagare le tasse è un dovere, e il fisco è una delle funzioni fondamentali di uno Stato, una funzione necessaria anche per redistribuire le risorse pubbliche. Come tale va rispettata, e vanno rispettati gli uomini e le donne che si occupano di gestirla. Parole che rispondono a quelle scritte una settimana fa da Attilio Befera nella sua lettera ai dipendenti, in cui evidenziava proprio la valenza istituzionale del lavoro dell’amministrazione finanziaria. Del resto sulla stessa linea in queste ore hanno fatto sentire la propria voce ministri di primo piano.

Anche Befera, come Monti, aspetta giovedì per parlare, e probabilmente ribadire alcuni concetti già espressi più volte nelle ultime settimane: a partire dal fatto che Agenzia delle Entrate ed Equitalia agiscono sulla base di disposizioni votate dal Parlamento. E dunque è doppiamente sbagliato prendere di mira strutture che applicando le leggi si limitano a fare il proprio dovere.

È anche vero che molte di quelle norme sono cambiate negli ultimi tempi, in parte anche su discreto suggerimento di chi opera in prima linea sul fronte della lotta all’evasione, e dunque ha una visione chiara delle difficoltà e delle esigenze dei contribuenti. Così è stata introdotta, ad esempio, la possibilità di rateizzare i crediti con importi inizialmente bassi e poi gradualmente crescenti, per venire incontro a chi è investito dalla crisi. Mentre è stato rivisto il meccanismo che faceva scattare interessi sugli interessi e lo stesso aggio della riscossione, contestatissimo, verrà ridotto dal prossimo anno al livello di un rimborso spese. D’altra parte che quell’aggio lo debbano pagare i contribuenti morosi è in qualche modo inevitabile: l’alternativa sarebbe caricare le spese sulla generalità degli onesti.

Tutte questi aggiustamenti, resi opportuni dal peggioramento della congiuntura economica (anche se la grande maggioranza delle cartelle riscosse nella fase attuale si riferisce ad un periodo precedente e più favorevole, anteriore al 2007-2008) non hanno fermato l’offensiva di chi ha fatto dell’offensiva contro Equitalia una battaglia politica, a partire dalla Lega.

Ma al di là dei toni più accesi di qualche esponente politico, uno dei nodi che hanno portato alla situazione attuale è il difficile rapporto tra Equitalia e gli enti locali. Diversi sindaci hanno fatto sapere che non intendono più utilizzare la società pubblica di riscossione, lasciando intendere che lo stesso lavoro, svolto da un’altra entità, sarà più umano e rispettoso del cittadino. Sono stati proprio i Comuni però a chiedere lo slittamento di un anno, dal 2012 al 2013, della possibilità fissata dalla stessa legge di sganciarsi da Equitalia. Il paradosso è che a gran parte di quel lavoro la struttura guidata da Befera rinuncerebbe senza troppi patemi, visto che gli errori nei ruoli, di cui poi viene accusato l’agente della riscossione, derivano spesso da tributi locali, per non parlare delle multe automobilistiche.

Eppure l’ingrato compito di riscuotere somme che almeno in parte non sono dovute viene ancora affidato a Equitalia. È il caso della Regione Lazio che per tentare di recuperare risorse farà inviare due milioni di cartelle relative a bolli auto, categoria di tributo a forte rischio di errore. In un momento così delicato la società di riscossione potrebbe avere la tentazione di chiarire in anticipo che le eventuali anomalie vanno attribuite all’ente destinatario di quelle somme.
Fonte: http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/equitalia_governo_in_campo%20dovere_di_tutti_pagare_le_tasse/notizie/195688.shtml

L'esercito in difesa di Equitalia e Finmeccanica. Cancellieri: "Sono diventati obiettivi sensibili'



Il governo, dice in interviste a Corriere della Sera e Repubblica dopo l'agguato all'ad di Ansaldo nucleare, Roberto Adinolfi, "pensa di potercela fare, ma non possiamo essere lasciati soli. Possiamo raggiungere il risultato solo con l'appoggio di tutti i partiti" che "devono aiutarci ad abbassare la tensione sociale". L'Italia, aggiunge, "non è la Grecia" e anche se "stiamo vivendo un momento drammatico ne usciremo" e intanto tutti devono "fare uno sforzo per constribuire alla tenuta del Paese". Il ministro, sottolinenado di avere "molto rispetto per le famiglie che non riescono a pagare i debiti", ci tiene però a "ricordare in maniera forte e chiara che Equitalia rappresenta lo Stato" e quindi gli attacchi "saranno trattati alla stregua di azioni eversive". Fino a giovedì saranno messe a punto "le strategie di difesa di tutti gli obiettivi", uno "sforzo enorme che affronteremo anche insieme con i responsabili sicurezza" di Finmeccanica. E per il quale "abbiamo bisogno di moltissimi uomini". Per questo si pensa anche all'esercito, perché "non possiamo sottrarre forze all'attività investigativa e al controllo del territorio rischiando di 'scoprirè altri possibili focolai di emergenza". "Il documento di rivendicazione", ribadisce il ministro, è considerato "attendibile" e questo "ci spinge ad alzare la guardia per evitare una escalation che purtroppo è uno degli scenari possibili". In ogni caso, però, "riteniamo che il consenso sia ristretto a un'area numericamente limitata e che la gran parte degli italiani consideri aberrante ciò che è accaduto". E visto che "da quel che possiamo sapere ora" si tratta di "nuove leve, di giovani che hanno un rapporto lontano con gli anni '70" bisogna "evitare l'errore di leggere quel che succede oggi con gli occhiali di un'epoca che è finita".

 

AUGURI A TUTTE LE MAMME ANCHE A CHI NON C'E' PIU'. VIDEO


 


Che cos’è una mamma

Rititì lo vuoi saper tu
Che cosa è una mamma?
Nessuno, nessuno dei bimbi lo sa.
Un bimbo nasce e …va.

Lo sanno, ma forse, ma tardi
quelli che non l’hanno più.
Rititì che pensi e mi guardi,
Rititì lo vuoi saper tu?


Una mamma è come un albero grande
che tutti i suoi frutti ti da:
per quanti gliene domandi
sempre uno ne troverà.
Ti da il frutto, il fiore, la foglia,
per te di tutto si spoglia,
anche i rami si taglierà.
Una mamma è come un albero grande


Una mamma è come una sorgente.
Più ne toglie acqua e più ne getta.
Nel suo fondo non vedi belletta:
sempre fresca, sempre lucente,
nell’ombra e nel sol è corrente.
Non sgorga che per dissetarti,
se arrivi ride, piange se parti.
Una mamma è come una sorgente.


Una mamma è come il mare.
Non c’è tesori che non nasconda,
continuamente con l’onda ti culla
e ti viene a baciare.
Con la ferita più profonda
non potrai farlo sanguinare,
subito ritorna ad azzurreggiare.

Una mamma è come il mare.

Una mamma è questo mistero:
tutto comprende tutto perdona,
tutto soffre, tutto dona,
non coglie fiore per la sua corona.
Puoi passare da lei come straniero,
puoi farle male in tutta la persona.
Ti dirà: “Buon cammino bel cavaliero!”
Una mamma è questo mistero.


 di Francesco Pastonchi