Oggi è stato catturato in un sobborgo di Rio de Janeiro, uno stupratoredi adolescenti che tatuava le sue vittime con un marchio sulle mani o sulle natiche è stato catturato oggi dalla polizia in un sobborgo di Rio de Janeiro. Lo ha annunciato un portavoce dellapolizia, che ha fatto sapere che l'uomo era già stato condannato per abusi a minorenni e che ha continuato a adescare ragazzine pur essendo in libertà vigilata. L'uomo, del quale non sono state fornite le generalità per evitare che venga ucciso in carcere dagli altri detenuti, attirava ragazze e bambine tra i 10 e i 13 anni nella casa di una amica nella Baixada Fluminense dove erarifugiato. Per mezzo di chat in internet si faceva passare per una ragazza di 14 anni. Una volta conquistata la fiducia delle adolescenti le stuprava, filmava lo stupro e poi arrivava a tatuare una piccola marca (un punto o una croce) sul dorso delle mani o sul fondoschiena delle sue vittime
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Una storia agghiacciante arriva direttamente dagli Stati Uniti, Philadelphiaper la precisione. Un bimbo di appena nove mesi sarebbe morto di overdose in seguito alle ripetute iniezioni di eroina e cocaina eseguite dai due baby sitter che dovevano accudirlo. Le due persone, autori del folle gesto sono Oscar Sanchez-Rivera, di 24 anni e VlameriSantana-Berrios, di 27 anni. Il medico legale ha trovato i segni delle punture sul corpicino: otto, sui piedi e sulle mani. Milton aveva eroina anche nello stomaco: “Non è mai successo di trovare questa quantità di droga nel corpo di un bambino”. I due rischiano fino a vent’anni di carcere e una multa di 150mila dollari: il giudice James M. De Leon ha ordinato la detenzione con l'accusa di omicidio. Quando è arrivata l’ambulanza ha trovato il bambino disteso su un asciugamano, il corpo era già freddo: “Abbiamo tentato di rianimarlo ma non c’è stato niente da fare” ha detto il paramedico accorso sul luogo del delitto. Quello di Milton è l‘ennesimo tassello di una violenza senza fine che gli adulti sfogano sui più piccoli.
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Spaventosa scoperta fatta in Papuasia. La polizia in Papua Nuova Guinea, nel Pacifico, ha arrestato decine di persone accusate di aver ucciso le loro vittime e di averne mangiati i resti, credendo che fossero streghe. Sette donne sono state uccise la settimana scorsa nella provincia di Madang presso la costa settentrionale. La polizia aveva dapprima sospettato che le uccisioni fossero legare al culto del «cargo», un movimento religioso diffuso in alcune società tribali del Pacifico, basato sulla richiesta di beni delle culture avanzate (i 'cargo') attraverso rituali magici. Ma gli agenti hanno trovato qualcosa di più sinistro quando hanno fatto irruzione in quattro accampamenti due giorni fa: un gruppo di sanguinari cannibali cacciatori di streghe. La polizia ne ha arrestato, di cui 12 sospettati degli omicidi, mentre tutti si sarebbero cibati delle vittime. Il comandante provinciale di polizia, Anthony Wagambie ha detto alla radio australiana Abc che il gruppo credeva che le vittime fossero streghe. «Così hanno cominciato a partire insieme in spedizioni alla ricerca di streghe. Hanno detto che erano guidati da spiriti, ma sono andati troppo in là e hanno cominciato a uccidere». Gli arrestati saranno incriminati per omicidio volontario e cannibalismo e saranno condotte altre incursioni per catturare altri membri del gruppo, ha aggiunto l'ufficiale.
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Scattata la segnalazione all' Interpol per la scomparsa di Anna Franca Poddighe, una sassarese di 41 anni che vive e lavora in Germania, ad Amberg, come cuoca alla Siemens. La famiglia non ha sue notizie dal 15 giugno, da quando è partita per una vacanza. Lunedì scorso, 2 luglio, doveva rientrare al lavoro in Germania ma nessuno l'ha più vista. I familiari della donna, che vivono a Sassari, hanno presentato una denuncia in questura. «Possiamo fare poco perchè Anna Franca è scomparsa in Germania - dice il sostituto commissario della squadra mobile della città sarda, Marcello Argiolas al quotidiano l'Unione Sarda - ma abbiamo inserito i dati nel database dell'Interpol e nell'elenco del ministero delle persone scomparse».In aiuto alle ricerche, riferisce la Nuova Sardegna, anche i social network: è stato infatti creato un gruppo su Facebook. La donna, secondo la ricostruzione fornita dalla stampa locale, si sarebbe dovuta recare prima in Svizzera, per assistere al concerto di un suo amico musicista, che non l' avrebbe mai vista, e poi sarebbe dovuta arrivare nella sua Regione per una vacanza con la figlia di 20 anni che vive a Sassari con il padre. Nella vicenda è stato tirato in ballo il compagno della donna, un giornalista tedesco di 40 anni,Joki Rheinbay, che, sulle pagine dell'Unione Sarda, si difende: «Non sono un criminale, non so dove sia andata Anna Franca, ma io non le ho fatto del male». «Collabori alle ricerche», chiedono i familiari della donna.
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Un dirigente ogni sei impiegati, è questa la media della presidenza della regione a Palermo. Le cifre sono paragonabili a Downing Street, in Inghilterra, dove anche lì ogni dirigente ha circa sei sotttoposti, così come membri del Cabinet Office, la nostra presidenza del Consiglio, sono 1.337: quarantotto meno dei 1.385 che la presidenza della Regione siciliana contava nell 2011.Un numero di dipendenti, quello della regione Sicilia, veramente molto elevato che non potrà non avere ripercussioni sul bilancio. I dipendenti assorbono, come riporta Repubblica.it, 760,1 milioni, se però calcoliamo anche gli oneri sociali, allora si arriva a un miliardo 80 milioni, vale a dire poco meno della metà del costo del personale delle quindici regioni a statuto ordinario.Al costo del personale va sommato anche quello dei pensionati e delle società partecipate, che ammonta a circa 226 milioni di euro.Il problema nasce per le pensioni: allo stato attuale il tasso di copertura dei contributi non arriva che al 28,7%.
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