venerdì 12 luglio 2013

VANESSA, UCCISA IN METRO CON UN OMBRELLO. "SUA MADRE È MALATA, IL PADRE NON LAVORA"



Appello del padre di Vanessa Russo, la ventitreenne uccisa nel 2007 alla fermata della metropolitana della Stazione Termini da una ragazza romena con la punta di un ombrello.

Le condizioni economiche della famiglia di Vanessa. «Desideriamo esprimere la nostra più sincera vicinanza e solidarietà a Rita e Giuseppe Russo, i genitori di Vanessa. Sono passati 6 anni ed è grave che, di fronte ad una situazione così particolare, la famiglia Russo sia stata totalmente abbandonata dalle Istituzioni - affermano in una nota Marco Marsilio, portavoce regionale del Lazio di Fratelli d'Italia, e Giuseppe Calendino, capogruppo FdI nel Municipio XV (Ex XX) - La signora Rita ha problemi di salute e Giuseppe, dopo 25 anni, ha perso il suo impiego ed è disoccupato, mentre il parco di via Bellagio a Labaro, intitolato alla figlia, è in completo stato di abbandono, vandalizzato e senza manutenzione. Il grido di aiuto lanciato oggi su un quotidiano romano da Giuseppe Russo non può e non deve rimanere inascoltato».

«Chiediamo al sindaco Ignazio Marino di intervenire il prima possibile per accogliere la richiesta di sostegno e al neo presidente del Municipio XV (ex XX) Daniele Torquati di provvedere immediatamente alla manutenzione dell'area verde dedicata a Vanessa - aggiungono - Una memoria oltraggiata che si accompagna a una storia di degrado sociale e urbano di cui le Istituzioni comunali e territoriali devono farsi carico. Non dobbiamo in alcun modo consentire che qualcuno si senta solo di fronte a queste tragedie».

La risposta del Campidoglio: «Dopo aver letto con grande attenzione le notizie relative al momento di disagio vissuto dai genitori di Vanessa Russo, la giovane uccisa nel 2007 all'interno della stazione Termini della metropolitana, l'assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale, Rita Cutini, ha dato la sua disponibilità di incontrarli. A breve quindi l'assessore contatterà i genitori della ragazza per fissare un incontro con loro».

Fonte:Leggo