giovedì 17 luglio 2014

AMA - LA VERITA' SUI DISSERVIZI AI CITTADINI DI ROMA

IL SINDACO MARINO IN PREDA ALLO SCONFORTO SPARA A ZERO SUI LAVORATORI


Comunicato stampa

USB: su AMA Marino straparla

Il problema non è l’assenteismo ma la mancanza di personale operativo
“Le dichiarazioni del sindaco Marino sulle presunte responsabilità dei lavoratori dell’AMA – dichiara Teresa Pascucci della Federazione romana di USB – sono inaccettabili e testimoniano una totale incomprensione di quello che sta accadendo a Roma nel settore dei rifiuti”.
“La mancata raccolta di quantità enormi di rifiuti - prosegue Pascucci - è frutto di due fattori, oltre che del taglio del contratto di servizio del Comune ad Ama. Il primo è il trasferimento di una grande parte del personale operativo – a settembre arriveremo alla cifra di 2400 lavoratori – sul servizio Porta a Porta, che notoriamente abbisogna di un numero ben superiore di operatori della raccolta indifferenziata. Questo ha aperto degli enormi vuoti nel servizio di raccolta, che non vengono colmati a causa del blocco delle assunzioni”.
“L’altro fattore – continua Pascucci – è il ricatto di Cerroni che sfrutta l’esiguità degli impianti a disposizione per lo smaltimento per tenere AMA sotto scacco. Attualmente sono in funzione gli impianti AMA del Salario e Rocca Cencia più il tritovagliatore e gli impianti di Malagrotta di Cerroni. Guasti tecnici, casuali o voluti, producono continui rallentamenti, con file interminabili di camion che non possono scaricare”.
“Accusare i lavoratori – incalza Pascucci – di essere la vera causa del disservizio a Roma è una scelta grave e irresponsabile. Il Sindaco non può non sapere che in Ama ci sono centinaia di lavoratori assunti con contratti che li obbligano a lavorare tutte le domeniche di ogni anno e che il continuo ricorse alle cooperative esterne è stato funzionale a tagliare salari e condizioni di lavoro”.
“Quello che serve – conclude la sindacalista di Usb – è un serio piano industriale che preveda l’apertura di nuovi impianti, utilizzando anche i Fondi strutturali europei, e un piano occupazionale che metta l’Ama in condizioni di rispondere alle nuove esigenze di servizio. Che in questi anni le politiche clientelari abbiano ingolfato l’azienda di personale amministrativo non cambia la realtà che il settore operativo è sottodimensionato ed ha bisogno di centinaia di nuove assunzioni”.
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