mercoledì 9 maggio 2012

GLI ULTIMI DEGLI ULTIMI

Loro sono i più poveri tra i poveri

Quelli che raccolgono niente perché non hanno avuto niente da seminare
...
Quelli che dalla natura hanno avuto le tasche già bucate

Quelli che al traguardo di cento metri vengono aspettati per un’altra ora

Quelli che saranno i primi perché i primi sono diventati irraggiungibili

Quelli che hanno solo una ragione di vita…….soffrire prima di morire

Quelli che danno agli altri la forza e la speranza di vivere

Quelli che vengono evitati e rifiutati anche dai parenti più stretti

Quelli che pregano di morire perché hanno esaurito tutte le altre preghiere

Quelli che vedranno l’Inferno come se fosse il loro Paradiso

Quelli che mangiano e bevono solo quando i cani rifiutano

Quelli che si lavano solo sotto la pioggia

Quelli che hanno fatto diventare Madre Teresa di Calcutta una santa mentre era ancora in vita

A voi tutti mando un saluto d’incoraggiamento da tantissime persone di buon cuore!!!

Roma dice addio a Equitalia.Arriva «il fisco sociale»


Roma dice addio a Equitalia: dal prossimo anno entrerà in gioco Aequa Roma per arrivare a un fisco sociale, ossia evitare una vessazione uguale per tutti che, però, diventa discriminatoria quando chi non paga non lo fa per il gusto di evadere.Ad annunciarlo il sindaco di Roma Gianni Alemanno che ha annunciato.

Il passaggio a Aequa Roma. «Dalla fine di quest'anno chiuderemo ogni rapporto con Equitalia e sarà Aequa Roma a riscuotere operando in stretto rapporto con le categorie produttive per non creare una realtà cieca» ha detto Alemanno. In questo modo si differenzieranno, ha spiegato il sindaco, «gli evasori dalle persone che hanno problemi oggettivi e non possono essere uccise dal fisco».

Il fisco sociale. Alemanno ha annunciato« un un tavolo permanente con le associazioni degli imprenditori per fare in modo che i meccanismi di riscossione di Equaroma sia attenta alle esigenze del territorio, eviti forme di riscossione troppo aggressiva, sia sempre attenta a distinguere il vero evasore dall'imprenditore che versa in una vera condizione di crisi».

Anche la Regione Lazio avrà una società di riscossione propria. «A dicembre - ha spiegato la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini - abbiamo depositato una proposta di legge che è già in commissione. Naturalmente anche al di la della grande questione che oggi investe Equitalia - ha spiegato Polverini - anche rispetto ai fatti di cronaca recentemente accaduti, abbiamo bisogno di dotarci di un servizio per le nuove funzioni che le Regioni hanno acquisito con il federalismo».

Non ci sarà alcun onere aggiuntivo per Roma Capitale, spiegano dal Campidoglio, e l'efficienza verrà aumentata perché ci sarà una sinergia tra l'attività di accertamento già svolta da Aequa Roma e quella di riscossione. Attualmente, l'attività di Equitalia-Gerit consente di recuperare mediamente il 25% delle somme iscritte a ruolo, dopo 5 anni dall'avvio della procedura di riscossione. Per Roma Capitale e le sue aziende si tratta di incassi nell'ordine di circa 70 milioni di euro l'anno.

Fonte:http: http://www.ilmessaggero.it/roma/campidoglio/roma_dice_addi%20_a_equitalia_arriva_il_fisco_sociale/notizie/194522.shtml

Niente soldi ai disabili


Un genitore che ha in casa una figlia, un figlio disabile, con il trascorrere degli anni pensa con crescente angoscia al futuro. La domanda più frequente è “chi curerà mio figlio quando non ci sarò più?”. Pochi trovano una risposta rassicurante, perché non sempre ci sono altri parenti pronti ad assistere una persona diversamente abile. L’alternativa ci sarebbe, dovrebbe esserci, se lo Stato se ne facesse carico. Purtroppo però questo governo – come i precedenti – ha messo una pietra tombale sul domani dei disabili, bocciando la creazione di un Fondo chiamato “Dopo di noi”, e destinato appunto alle strutture di accoglienza. Servirebbero 150 milioni di euro, per l’assistenza a 2600000 persone (dati Censis, di cui 860 mila giovani). Non è una cifra insostenibile. Anzi. Ma le istituzioni si nascondono dietro la crisi economica, che mette a rischio il Welfare, perfino il sostegno sociale alle fasce più povere della popolazione. Solo che i disabili sono i più deboli tra i deboli. C’è da chiedersi quanta umanità ci sia ancora nei partiti – di governo e di opposizione – visto il disinteresse mostrato verso problemi che riguardano milioni di famiglie.  Forse hanno ragione i genitori che dicono, con tristezza, “dopo di noi il diluvio”.

Fonte: http://pepe.blogautore.repubblica.it/2012/05/08/niente-soldi-ai-disabili/

Equitalia, evacuate due sedi a Genova per allarme bomba




Due sedi di Equitalia a Genova sono state evacuate in seguito a un allarme bomba, scattato dopo una telefonata anonima, nel giorno in cui è atteso in città il direttore dell'agenzia delle Entrate Attilio Befera.
E' quanto hanno riferito fonti investigative, precisando che entrambe le sedi - prima quella di via D'Annunzio, poi quella di via XII ottobre - sono state evacuate e gli artificieri sono al lavoro alla ricerca di eventuali ordigni.
Via XII ottobre è stata chiusa al traffico mentre in via D'Annunzio si sono riversate in strada le circa 80 persone, compresi i dipendenti di Equitalia, fatti evacuare.
Qualche giorno fa un uomo ha preso in ostaggio 15 dipendenti dell'Agenzia delle Entrate a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, per poi arrendersi diverse ore dopo averli liberati tutti.

Fonte: http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE84802L20120509

Strozzati dai debiti, tre suicidi

                                                      Parenti del suicida Generoso Armenante

«Chiedo perdono a tutti... Visto che sono un fallito ho deciso di farla finita. Senza lavoro non posso vivere». Il biglietto, d'addio, è stato ritrovato nella tasca dei pantaloni di Generoso Armenante, l'uomo di 48 anni che si è suicidato impiccandosi martedì pomeriggio a Salerno. È stata la figlia di 19 anni a scoprire il corpo. Armenante è stato solo il primo di una nuova giornata di suicidi legati alle difficoltà economiche che ha visto, sempre a Salerno, un altro morto, un disoccupato che si è sparato al petto. Nel milanese, invece, un imprenditore si è ucciso impiccandosi per la crisi della sua azienda. Tutti e tre hanno lasciato messaggi per spiegare l'angoscia di un futuro tra debiti e disoccupazione. Armenante, addetto alla guardiania di un cash&carry della zona industriale di Salerno, da circa un anno e mezzo, dopo che la ditta da cui dipendeva aveva cambiato proprietà, era senza lavoro. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato ordine di sfratto dall'alloggio, all'interno della struttura commerciale, che occupava assieme alla famiglia. A fine giugno l'avrebbe dovuto lasciare quella casa dove da circa un mese e mezzo, racconta la sorella, Tina Armenante, «viveva senza luce». Non era riuscito a pagare la bolletta e così gli avevano staccato tutto. «Mio fratello era un uomo di grande dignità e non aveva mai voluto essere aiutato da noi - racconta tra le lacrime la sorella - In passato ha aiutato noi tutti, per noi era un punto di riferimento». Una speranza, costante, Generoso l'aveva: «Di essere riassunto dalla nuova ditta subentrata a quella che lo aveva licenziato. Ci ha creduto fino all'ultimo. Poi oggi... la fine». L'uomo era legato da rapporto di lavoro con la società Cavamarket S.p.A. (che detiene l'immobile), recentemente dichiarata fallita e non con l'attuale Caramico S.p.A. A ritrovare il cadavere è stata la figlia di 19 anni con la quale l'uomo, assieme alla moglie, aveva pranzato. Da quanto è trapelato, nulla lasciava presagire che quello sarebbe stato l'ultimo pranzo di Generoso Armenante con la sua famiglia. Alzatosi da tavola il 48enne è uscito dall'abitazione, lasciando il telefonino a casa. La figlia non vedendolo rientrare ha deciso di cercarlo. Lo ha fatto prima nel piazzale del deposito, poi si è incamminata nel capannone e dietro un telo di cellophane ha rinvenuto il corpo senza vita del genitore. L'uomo, originario di Vietri sul Mare (Salerno), lascia anche un altro figlio di 14 anni.

MILANO - Aveva, invece, 60 anni, ed era titolare di un'azienda in crisi, l'imprenditore trovato morto impiccato a Cesate (Milano). A trovare il cadavere alle 17.30 nei boschi del parco delle Groane sono stati dei passanti. Da tempo aveva difficoltà a pagare i dipendenti della sua azienda, la Essetitre. Martedì l' imprenditore, sposato e padre di due figli, si è allontanato da casa nel primo pomeriggio, senza avvertire i familiari. Da Saronno ha raggiunto in auto Cesate, a pochi chilometri di distanza, si è inoltrato nel bosco e si è impiccato a un albero. Nel biglietto, ritrovato ai piedi del cadavere, ha motivato il gesto con i debiti contratti dalla sua piccola impresa.
L'OPERAIO - Aveva 62 anni l'operaio edile, Angelo Coppola, che si è ucciso, sempre a Salerno, con una fucilata al petto. L'uomo, disoccupato da Natale, viveva con la moglie e i figli a San Valentino Torio (Salerno). Accanto al corpo dell'uomo è stato rinvenuto un biglietto su cui c'era scritto: «Senza lavoro non si può vivere». L'operaio era disoccupato dal dicembre scorso quando la ditta per la quale lavorava, non avendo più commesse, era stata costretta a rinunciare alle sue prestazioni.

Fonte: http://www.corriere.it/cronache/12_maggio_08/tre-suicidi-debiti_47c93828-9949-11e1-a280-1e18500845d6.shtml