domenica 22 luglio 2012

Il fratello di Crisafulli scrive al Papa «Interceda per il trapianto di staminali»


La lettera: sciopero fame da 12 giorni, se muore Salvatore morirò anch'io. Metodologia ostacolata da interessi economici


Una lettera a Benedetto XVI per chiedergli di pronunciarsi affinché la richiesta del fratello, il 46enne catanese Salvatore Crisafulli paralizzato da nove anni, ovvero la possibilità di sottoporsi al trapianto delle staminali adulte, in Italia diventi possibile. L'ha scritta Pietro Crisafulli, anch'egli in sciopero della fame insieme al fratello, dopo che a Salvatore è stato negato in Sicilia l'accesso al trapianto delle staminali mesenchimali: l'uomo è affetto da locked-in syndrome, patologia diagnosticata dopo il risveglio dallo stato di coma vegetativo in cui ha vissuto per oltre due anni, dopo un incidente stradale nel 2003. «Da dodici giorni Salvatore è in sciopero della fame per chiedere di essere sottoposto al trapianto delle cellule staminali mesenchimali, una metodologia già sperimentata in Italia, ma ostacolata dagli interessi economici di chi si oppone al progresso scientifico», scrive al Papa Pietro Crisafulli, presidente dell'associazione Sicilia Risvegli onlus.

L'APPELLO - «Mi appello a Lei, Sua Santità - prosegue -, che è rimasto l'unico vero difensore della vita, perché interceda immediatamente con le autorità politiche e sanitarie italiane in favore di Salvatore e di tutte quelle persone che come lui vivono nelle stesso condizioni». «Da lunedì scorso - si legge ancora nella lettera - mi sono unito anche io allo sciopero della fame iniziato da mio fratello, le cui condizioni di salute, in assenza di nutrizione, peggiorano di giorno in giorno e non le nego che a breve la sua vita potrebbe essere a rischio». Crisafulli dice anche al Pontefice che «tutti noi non possiamo dimenticare le Sue parole, pronunciate in occasione di uno dei Suoi tanti interventi, con particolare riferimento alle tematiche sull'eutanasia, con le quali definiva "vita" lo stato vegetativo». «Anche noi - conclude Pietro Crisafulli - siamo stati a favore della vita e contro l'eutanasia. Ma, se muore Salvatore, allora morirò anch'io. Ci aiuti. Intervenga subito, prima che sia troppo tardi». Salvatore Crisafulli è padre di quattro figli. Nel 2011 il fratello lo ha portato in Israele, in un centro specializzato di Tel Aviv, per sottoporlo a una cura a base di dopamina, che però non ha prodotto risultati.

Fonte: Corriere della Sera

STRAGE DI PINGUINI IN BRASILE: "PIÙ DI 500 MORTI SENZA UN PERCHÉ" - VIDEO


Più di 500 pinguini sono stati trovati senza vita sulle spiagge del Rio Grande do Sul, in Brasile. E su quelle morti cala unn grande interrogativo, perché gli animali siono stati trovati senza vita sulle spiagge senza ferite apparenti, e senza essere sporchi di olio o di qualche altra sostanza. E i biologi non sanno dare al momento una risposta a quella che appare una vera e propria strage di pinguini. Il sospetto è che la colpa sia dell'inquinamento, cioè che nell'acqua ci sia un agente inquinante che sta lentamente sterminando gli animali.


Fonte:Leggo