mercoledì 23 maggio 2012

Trapani, ritrovata la minorenne scomparsa



Risolto il mistero della scomparsa della giovane Antonina Ileana Lipari. La quattrodicenne martedì si era allontanata dalla sua casa di Erice, in provincia di Trapani: è tornata dalla sua famiglia dopo due giorni. L'annuncio dato sul gruppo Facebook creato dagli amici per ritrovarla.
Secondo i familiari, al momento della scomparsa Antonina portava una felpa nera con il cappuccio e il disegno di un topolino, jeans scuri ed un paio di scarpe Nike con il marchio color fucsia. Nella stanza era stata ritrovata una lettera “dal contenuto allarmante” che confermava che la minore si era allontanata volontariamente, ma che aveva fatto temere il peggio.

Fonte: TGCOM 24

Orzinuovi, la giunta si siede sulle carrozzine per disabili per abbattere le barriere architettoniche



Il laboratorio d'arte “Marmellata” di Orzinuovi propone una performance pubblica sul tema delle barriere architettoniche intese come barriere culturali.

Alcuni rappresentanti dell'Amministrazione Comunale di Orzinuovi, il Sindaco Andrea Ratti, L’assessore alla Cultura e ai Lavori Pubblici Paola Cominotti, l’Assessore allo Sport e al Commercio, Andrea Battaglia, l’Assessore Maria Teresa Salera e il Presidente del Consiglio Eugenio Zanotti, hanno accolto l’invito rivoltogli a compiere un tragitto nel centro storico seduti su carrozzelle per disabili. L'azione vuole mostrare, soprattutto a chi amministra lo spazio pubblico, i problemi che qualsiasi persona con difficoltà motorie deve affrontare quotidianamente.

Collaborerà con il laboratorio marmellata l’Associazione “Dimaù” (Diversi ma uguali) con la realizzazione di un video girato durante la performance e l’Associazione foto club “nuove frontiere” di Orzinuovi.

Il laboratorio, nato nel 2009 e ideato dagli artisti di OsservatorioinOpera (Piero Almeoni - Paola Sabatti Bassini- www.oino.it - info@oino.it), è in continuità con il loro lavoro di produrre arte come azione politica, critica e continuativa che vuole sostanziare le azioni artistiche nella vita reale.

La proposta, partita in seno al gruppo “Insieme camminiamo” della Caritas di Orzinuovi è stata accolta dalla Fondazione Nolli che si è offerta di inserirla come progetto interno ai programmi della “Casa Famiglia Nolli”, gestiti dalla Cooperativa Nuvola. Collaborano con il laboratorio associazioni e volontari, il gruppo “Go”, l’Associazione Mafalda, l'Associazione Dimaù, l'Associazione Fotoclub, Studenti del Liceo Artistico Statale “M. Olivieri” e dell'Accademia LABA di Brescia e l'Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Orzinuovi.

Fonte:BS news.it

Viaggio al centro della Disabilità



Persone con disabilità in fermento, persone con disabilità in movimento. In questi giorni infatti sono in itinere due iniziative che vedono due uomini in sedia a rotelle affrontare lunghi viaggi in Italia e in Europa per sensibilizzare sul tema della disabilità. Forme diverse, quelle di chi scende in piazza e quelle di chi viaggia, un unico intento: rendersi visibili, spiegarsi e spiegare al mondo che ci circonda chi siamo, cosa vogliamo e quali sono i nostri diritti. Ma queste avventure itineranti hanno realmente un senso?

Prima di entrare nel merito della riflessione, è meglio fornire qualche dettaglio in più sui due progetti. Il primo ha per protagonista Pietro Rosenwirth, triestino con disabilità motoria fondatore dell’Associazione Viaggiare per un Sogno: oltre le barriere, che in sella alla sua moto, per i prossimi due mesi, attraverserà l’Europa. E’ la terza volta che Rosenwirth, 43enne, sale in sella a Handybike, il triciclo adattato alle sue esigenze, per lanciarsi sulle strade europee. Quest’anno partirà il primo giugno alle 10 dal colle di San Giusto a Trieste alla volta di Genova. Proseguirà, poi, per Montecarlo, Marsiglia, Barcellona, Valencia, Madrid, Saragozza, Tolosa, Bordeaux, Poitiers, Parigi, Bruxelles, Rotterdam, Amsterdam, Amburgo, Berlino, Praga, Salisburgo, Tarvisio, Lubiana prima di rientrare a Trieste il 20 luglio. Ogni tappa sarà l’occasione per incontri e momenti formativi su tematiche sociali, sulle pari opportunità e sulla Convenzione Onu sulla disabilità.

L’altra iniziativa è portata avanti da Fabrizio Marta, in arte Rotex che in questi giorni sta percorrendo l’Italia, regione dopo regione, per raccontare «le storie di chi nonostante la “diversità” vive nella “normalità”». Lo scopo è quello di avvicinare e stimolare al viaggio chi ha problemi di mobilità e di porre le basi per l’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali.

Ci vuole coraggio, e un pizzico di incoscienza, per fare tanti chilometri. Il medium è messaggio, diceva Marshall McLuhan, uno dei più grandi esperti mondiali della comunicazione. E in questo caso, Rosenwirth e Marta si trasformano nel medium, nel mezzo, per comunicare qualcosa. Prestano volontariamente la loro figura per raccontare la disabilità e i suoi problemi. Fanno sul territorio quello che Claudio, Franco ed io stiamo facendo su inVisibili prestando le nostre penne alle storie, alle persone e ai sentimenti. Ha senso tutto ciò? Direi di sì a patto che non si resti nella stretta cerchia del mondo della disabilità. A patto che la comunicazione sia indirizzata su un doppio binario: verso chi è disabile mostrando come si possono abbattere le barriere spesso erette dal timore di fare qualcosa, e verso il mondo dei non disabili per avvicinarli all’universo della diversità.

Non è semplice rompere la barriera che separa i due mondi. Anche perché, un po’ di sana autocritica di categoria ogni tanto va fatta, troppo spesso le persone con disabilità si autorinchiudono in stretti ambiti costituiti da chi condivide gli stessi problemi. Troppo spesso si accusa il mondo esterno di essere insensibile al problema della disabilità, ma al contempo non ci si apre… non ci si mostra per quello che realmente si è. E qui l’autocritica si ferma per non dare una scusa a chi il passo verso la disabilità non lo sta facendo. E sono proprio queste le persone che invece si vogliono coinvolgere: quelli che hanno avvertito la disabilità solo per sentito dire, e che ne hanno paura come si trema di fronte alle cose sconosciute. Sono proprio queste le persone che invito a seguire, Piero, Fabrizio e i giovani delle Paralimpiadi  che si svolgeranno a fine agosto. Per scoprire questi atleti con una marcia in più capaci di saltare, driblare (come il piccolo Francesco Messori), annullare le proprie difficoltà.

Ma forse mi sbaglio e tutto questo ha senso per pochi. A voi la parola dunque. Io resto in ascolto

Fonte: IN-VISIBILI


"HAI STUPRATO MIA FIGLIA 16ENNE".TUNISINO UCCIDE UN ITALIANO A COLTELLATE



Ben otto coltellate per vendicare il tentato stupro della figlia. Sarebbe questo il movente dell'assassinio di Giuseppe Niglio, il 66enne ucciso questo pomeriggio davanti al portone d'ingresso della stazione dei carabinieri di Santa Maria, frazione di Castellabate, nel Cilento. Sembra ormai non vi siano infatti più dubbi sulle cause che hanno armato la mano di Moukhtar Rihai, tunisino di 49 anni. Tutto sarebbe iniziato questa mattina, quando la figlia del cittadino extracomunitario, una 16enne, sarebbe stata fatta salire a bordo della propria auto da Niglio con la scusa di accompagnarla a scuola a Vallo della Lucania, comune distante una trentina di chilometri da Castellabate.

Ma durante il tragitto, l'uomo avrebbe improvvisamente svoltato in un'area isolata, nei pressi della diga artificiale dell'Alento, tentando di abusare della ragazzina. Dieci minuti di autentico terrore, durante i quali la minorenne si sarebbe opposta con tutte le forze, al punto da spingere Giuseppe Niglio a desistere. Accompagnata a scuola, la ragazza avrebbe informato dell'accaduto i genitori che si sono precipitati da lei accompagnandola all'ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Qui, i sanitari hanno riscontrato alcune piccole lacerazioni nelle zone intime.

Decisi a denunciare la tentata violenza, i tre si sarebbero quindi recati alla stazione di Santa Maria, dove non è giunto però il padre della ragazza. Moukhtar Rihai si è infatti messo alla ricerca di Niglio che ha incrociato a circa duecento metri dalla caserma, in piazza Padre Pio. Dopo averlo aggredito, l'uomo ha estratto un coltello colpendolo ripetutamente fino al colpo di grazia, inferto proprio davanti alla stazione dei carabinieri, dove Niglio si era diretto in un disperato tentativo di salvarsi. Arrestato sul posto, il cittadino tunisino è stato interrogato e, quindi, trasferito nel carcere di Vallo della Lucania. Fissato a venerdì dal sostituto procuratore di Vallo della Lucania Valeria Palmieri l'esame autoptico sul corpo di Niglio.

Fonte: Leggo

SCOMPARSA ANTONINA ILEANA LIPARI, 22 MAGGIO 2012.FATE GIRARE.



Antonina Ileana Lipari Sesso:F
Età:14 (al momento della scomparsa)
Statura:1,55
Occhi:castani
Capelli:biondi
Abbigliamento:Una felpa nera con cappuccio con il disegno di un topolino, un paio di jeans scuri ed un paio di scarpe "Nike" con il simbolo fucsia
Segni particolari:Ha un graffio sulla mandibola destra
Scomparso da:Erice (Trapani) fraz. di Casa Santa
Data della scomparsa:22/05/2012
Data pubblicazione:22/05/2012
Antonina Ileana Lipari, 14 anni, studentessa, risiede a Casa Santa, una frazione di Erice (Trapani). La mattina di martedì 22 maggio la madre è entrata nella sua stanza e lei non c’era più. È certa che fino alle 3:30 della notte la figlia era a letto. In camera c’era il suo cellulare, spento, mentre mancavano gli abiti che indossava il giorno prima. A casa è stata trovata una sua lettera molto allarmante. Condividete il più possibile è importante. Grazie

SOLDI AI PARTITI, IL DDL ALLA CAMERA:E SPUNTA L'EMENDAMENTO "ANTI-GRILLO"



Nel testo che riordina le norme sul finanziamento dei partiti, ora all'esame dell'Aula di Montecitorio, spunta un emendamento dell'Udc che potrebbe complicare la vita al 'Movimento 5 stelle' di Grillo. Secondo la proposta di modifica, appena accantonata ma che verrà messa ai voti nel pomeriggio, si prevede che l'erogazione dei rimborsi sia condizionata all'esistenza di uno Statuto nel partito che richiederà i finanziamenti.
L'emendamento, prima firma Pierluigi Mantini (Udc), stabilisce che ci debba essere uno Statuto e che questo debba essere «conformato a principi democratici nella vita interna con particolare riguardo alla scelta dei candidati, al rispetto delle minoranze, ai diritti degli iscritti». Il che significa che il Movimento 5 Stelle, ove mai un giorno decidesse di accedere al rimborso elettorale che oggi rifiuta, dovrebbe dotarsi di uno Statuto vero e proprio. Al momento, infatti, come si legge sul sito della nuova forza politica, è in vigore un 'Non-Statuto' di 7 articoli che, oltre ad attribuire a Grillo l'unica proprietà del marchio, dà delle indicazioni su iscrizioni e candidature dicendo che per le prime non si prevedono «formalità maggiori rispetto alla registrazione a un normale sito internet».
Mentre per le seconde si stabilisce che le regole siano determinate «in funzione della tipologia di consultazione elettorale e in ragione dell'esperienza che verrà maturata». Che l'autorizzazione al simbolo dovrà essere data, inoltre, per iscritto di volta in volta e che i candidati dovranno essere incensurati. «La nostra proposta di modifica sullo Statuto dei partiti - spiega Mantini - ci sembra una norma di assoluta civiltà che vogliamo sia inserita in questo provvedimento a prescindere dalla riforma sull'applicazione dell'articolo 49 della Costituzione che non si sa quando vedrà la luce».
«Ci siamo stufati di attendere - prosegue - si parli subito di Statuto dei partiti» nel testo 'ABC' sul finanziamento. «Se questo avrà ripercussioni su Grillo? Ma tanto lui ha sempre detto che i rimborsi non li voleva...». «E se poi ci ripenserà - conclude - dovrà diventare prima un partito o un movimento strutturato...». Ma sempre nel 'Non-Statutò si legge che il 'M5S' «non è un partito politico nè si intende che lo diventi in futuro..».

Fonte: Leggo

EQUITALIA, LETTERA AL MATTINO:"BOMBA A SALERNO". ALLARME ANCHE A PESCARA



Una busta gialla, priva di provenienza, contenente la segnalazione di un allarme bomba alla sede di Equitalia di Salerno è stata fatta recapitare alla redazione dell'edizione locale del 'Mattinò. All'interno della lettera c'era scritto «bomba ad alto potenziale nella sede di Equitalia Salerno», in calce la scritta «Catanzaro, 19-5-2012». Al momento tuttavia sembrerebbe un falso allarme. I carabinieri e la polizia sono intervenuti sul posto e gli uffici della società di riscossione sono stati evacuati per consentire i controlli e la bonifica dei locali. Per ora le verifiche degli artificieri hanno dato esito negativo, ma gli accertamenti stanno proseguendo.

ALLARME A PESCARA Nuovo allarme nella sede di Equitalia a Pescara. Dopo la segnalazione di una bomba nei giorni scorsi, rivelatosi poi un falso allarme, oggi a suscitare apprensione è stata la presenza di una busta recapitata presso gli stessi uffici. Da un primo esame la missiva sembrerebbe contenere della polvere. Sono tuttora in corso gli accertamenti da parte dell'ordine forze e deii vigili del fuoco.

Fonte: Leggo

Pedofilia, la Cei: «Vescovo non obbligato a denunciare un sacerdote alle autorità»



Per un vescovo è «importante» collaborare con le autorità civili nei casi di presunta pedofilia da parte di un sacerdote, ma non è obbligatorio in ogni caso. Sono state presentate martedì all'Assemblea generale della Cei - Conferenza episcopale italiana - le «linee guida per i casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici» approvate a gennaio dal consiglio permanente e poco dopo dalla Congregazione per la Fede. In febbraio il prefetto e cardinale William Joseph Levada, durante un simposio internazionale, aveva chiarito che la Chiesa «ha l'obbligo» di rispondere alle «richieste della giustizia civile» per quanto riguarda «le denunce dei crimini alle autorità competenti», ma non quello di denunciare. In ogni caso, «la responsabilità nel trattare» questi abusi appartiene in primo luogo alla Diocesi.

DIRITTO CANONICO AUTONOMO - In Italia il vescovo nelle sue indagini e nei suoi giudizi «non può far riferimento ad atti o conclusioni definitive o non definitive del procedimento statale», cioè di un processo, «onde esimersi da una propria valutazione». In pratica, anche durante un processo penale, il vescovo procede secondo il diritto canonico.

IL PROCESSO - Nel caso un vescovo riceva denuncia di un abuso deve prima verificare la fondatezza delle accuse badando alla privacy delle persone coinvolte ed evitando di dare seguito a voci palesemente pretestuose o diffamatorie o senza riscontro. «Restano fermi i vincoli posti a tutela del sigillo sacramentale», cioè la confessione. Dopodiché, se il caso viene verificato, il chierico può essere trasferito e il suo incarico eventualmente modificato, ma «l'adozione dei provvedimenti non potrà essere subordinata al consenso del chierico». Se l'accusa si rivela particolarmente credibile, il chierico viene deferito direttamente alla Congregazione per la Dottrina della Fede, altrimenti viene prosciolto da ogni addebito. Se invece viene esclusa la verosimiglianza delle accuse, tutto il materiale rimane in un archivio segreto del Vescovo stesso.

LE PENE DEL DIRITTO CANONICO - «Le misure canoniche applicate nei confronti di un chierico colpevole dell'abuso sessuale sono generalmente di due tipi: 1) misure che restringono il ministero pubblico in modo completo o almeno escludendo i contatti con i minori. Tali misure possono essere accompagnate da un precetto penale; 2) pene ecclesiastiche, fra cui la più grave è la dimissione allo stato clericale», ricorda il testo della Cei. Inoltre un sacerdote trovato colpevole «potrà attuare un percorso impegnativo di responsabilizzazione e serio rinnovamento della sua vita». In pratica, secondo il diritto canonico, tra i più gravi delitti «contro i costumi», «il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo (non commettere atti impuri, ndr) commesso da un chierico con un minore di diciotto anni» o il possesso o la diffusione a scopo di libidine di materiale pedopornografico possono portare alla dimissione o alla deposizione. Viene anche precisato che l'abuso di minore ha un tempo di prescrizione di 20 anni da quando il minore diventa maggiorenne (i tempi, rispetto alla consuetudine, sono stati raddoppiati due anni fa da Papa Benedetto XVI).

LA COOPERAZIONE CON LO STATO - I vescovi sono esonerati dall'obbligo di deporre in tribunale o di esibire i documenti del proprio archivio (quindi delle eventuali indagini già svolte), e lo Stato può chiedere l'esibizione di atti di un procedimento canonico ma non può sequestrarli o emanare un ordine di esibizione. Inoltre, «nell'ordinamento italiano il vescovo, non rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale né di incaricato di pubblico servizio, non ha l'obbligo giuridico di denunciare all'autorità giudiziaria statuale le notizie che abbia ricevuto in merito ai fatti illeciti». Viene però sottolineato come vada «sempre dato seguito alle prescrizioni delle leggi civili per quanto riguarda» le denunce, ma «senza pregiudicare il foro» ecclesiastico. La volontà di collaborare, quindi, c'è, ma non è obbligatoria.

Fonte: Corriere della sera

'FETI ARROSTITI', CHOC IN THAILANDIA.ARRESTATO UN 28ENNE -. VIDEO


Contrabbandava cadaveri tra la Thailandia e Taiwan, tutti di feti tra i due e sette mesi prima carbonizzati e poi, alcuni, ricoperti d'oro. Il cittadino britannico Chow Hok Kuen, 28 anni, è stato arrestato in Thailandia venerdì scorso con il macabro contenuto del suo bagaglio.
La scoperta è stata fatta dalla polizia thailandese dopo aver ricevuto una segnalazione su un sito di magia nera che offriva feti in vendita. La pratica del "bambino dorato", infatti, è ancora abbastanza diffusa a Taiwan, dove un cadavere di quelli sequestrati a Chow può essere venduto per 6.376 dollari e conservato come portafortuna. L'uomo rischia ora un anno di prigione con l'accusa di occultamento di cadaveri.

Fonte: Leggo

ASCOLI, ABUSI SESSUALI SU DUE MINORI:ARRESTATO UN UOMO DI 55 ANNI



La squadra mobile della questura di Ascoli, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Carlo Calvaresi, ha arrestato un uomo di 55 anni con l'accusa di violenza sessuale su due minorenni. La notizia è stata anticipata oggi dal Corriere Adriatico.
Secondo quanto si è appreso l'indagine del sostituto procuratore Umberto Monti ha avuto inizio circa tre mesi fa a seguito della denuncia delle famiglie dei ragazzini. Sui particolari al momento vige il più stretto riserbo, ma si è appreso che si sarebbe trattato di effusioni a sfondo sessuale e non di rapporti completi.
Le indagini sono tuttora in corso per verificare se anche altri ragazzi siano stati oggetto delle attenzioni dell'uomo, padre di famiglia residente in un paese della zona montana dove i fatti avrebbero avuto luogo.

Fonte: Leggo news

Falcone, 20 anni fa la strage di Capaci Monti: «Mai stancarsi di cercare la verità»



Giornata di commemorazione a Palermo per i 20 anni dalle stragi mafiose di Capaci e via D'Amelio. A Capaci,sull'autostrada che collega l'aeroporto con Palermo, il 23 maggio del 1992 morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. In via D'Amelio a Palermo pochi giori dopo, il 19 luglio, vennero uccisi Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Ai due magistrati uccisi dalla mafia a Capaci è intitolata la scuola di Brindisi davanti alla quale un ordigno ha ucciso sabato scorso la sedicenne Melissa Bassi. Undici compagne di Melissa sono tra i tremila ragazzi partiti ieri da Napoli e Civitavecchia e arrivati oggi a Palermo, per partecipare alla commemorazione.

Monti a Palermo. Il premier Mario Monti è giunto stamani nel giardino della memoria di Ciaculli di Palermo per rendere omaggio alle vittime della mafia. Con Monti sono presenti il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, il capo della polizia Antonio Manganelli. Oggi arriverà nel capoluogo siciliano anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

La verità. «Non c'è alcuna ragione di Stato che possa giustificare ritardi nell'accertamento dei fatti e delle responsabilità. L'unica ragion di Stato è la verità», ha detto Monti.

Le navi della legalità. Sono arrivate stamani nel porto di Palermo, sotto una pioggia battente, le due navi della legalilità con a bordo migliaia di studenti di tutta Italia. Ad accoglierli centinaia di ragazzi. In aria sono stati lanciati decine di palloncini tricolori. Ad aprire il corteo una barca a vela interamente realizzata dall'istituto Nautico di Palermo e dedicata a Francesca Morvillo. Sulle navi le gigantografie di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.

«C'e stato un periodo fosco e c'è ancora molto da fare - ha detto Leonardo Guarnotta, presidente del tribunale di Palermo - ma forse siamo alla fine del tunnel grazie anche all'impegno dei magistrati di Caltanissetta che indagano sulle stragi. Questi ragazzi qui oggi che nel 1992 non erano ancora nati ci ricordano che bisogna avere la dignità i essere cittadini e non sudditi». Tanti gli striscioni preparati dagli studenti, su uno si legge: «Benvenuti a casa nostra». E tanti cori fra i quali spicca: «Palermo è nostra e non di Cosa Nostra».

«Non vi fate intimidire, non abbiate paura», ha detto agli studenti il procuratore nazionale antimagfia Piero Grasso. Dal palco, dopo l'arrivo a Palermo, maria Falcone, sorella di Giovanni, ha salutato e ringraziato gli studenti per la grande partecipazione: «Felice di vedere ogni anno sempre più partecipazione». Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ha ribadito che «la scuola è viva». «Siamo tornati per non dimenticare» recita il cartello che all'uscita del portellone della nave era sostenuto tra gli altri dal ministro dell'Istruzione e dal procuratore nazionale antimafia. Gli studenti in corteo si sono poi diretti verso l'aula bunker dell'Ucciardone dove ci saranno le commemorazioni. Poi il programma prevede due cortei fino all'albero di Falcone.

La catena umana. Centinaia di cittadini, tenendosi per mano e formando una catena umana, hanno "circondato" ieri sera il palazzo di Giustizia di Palermo per esprimere solidarietà e vicinanza ai magistrati alla vigilia dell'anniversario della strage. Alcuni avevano in mano una fiaccola.

In occasione del ventesimo anniversario della strage di Capaci, l'Fbi dedica sul suo sito un tributo a Falcone, definendolo «un coraggioso avversario della Mafia e uno dei primi sostenitori della cooperazione internazionale nella lotta al crimine organizzato».

Fonte: Il Messaggero