venerdì 27 aprile 2012

Enna, il papà di Vanessa: "Date a me l'omicida" VIDEO DOC


"Io penso che ognuno di voi, anche il più debole, vorrebbe averlo fra le mani, la giustizia dovrebbe darla questa occasione ad un padre. Due minuti, non di più". Ci sono rabbia e dolore nelle parole di Giovanni Scialfa, il padre di Vanessa, la 20enne di Enna uccisa dal fidanzato per un futile motivo di gelosia e poi gettata da un cavalcavia. "Le volevo bene - ha detto la madre della vittima - voleva avere una famiglia crescere i figli, farmi diventare nonna. Io volevo vedere i miei figli sistemati, ma non è stato così"
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CHIUDE DUE CAGNOLINI IN UN SACCHETTO E LI LASCIA MORIRE SOFFOCATI: DENUNCIATO


Venerdì 27 Aprile 2012
TERAMO - Ha tolto i due cuccioli di cani di pochi giorni alla mamma, li ha rinchiusi in un sacchetto nero della spazzatura e li ha gettati nell'orto aspettando che morissero per soffocamento. Un passante, attirato dai guaiti provenienti dal sacco di plastica, lo ha aperto e ha scoperto i due cuccioli: uno dei due era già morto, l'altro è morto poco dopo nonostante il tentativo di massaggio cardiaco fatto dal passante.
A denunciare il fatto, avvenuto domenica scorsa nel teramano, è l'Aidaa. L'uomo, riferisce Aidaa, conoscendo la persona che si occupa di lavorare quel terreno l'ha immediatamente chiamato al cellulare. E l'uomo, arrivato, ha ammesso in presenza di testimoni di aver sottratto i cuccioli alla mamma e di averli chiusi in un sacco per lasciarli morire.
Oggi dopo la segnalazione e le relative verifiche il presidente di Aidaa ha inviato alla procura della repubblica di Teramo una denuncia per maltrattamento causante la morte di animali. «Si tratta di un atto barbaro per giunta nei confronti di due piccoli cuccioli inermi- ci dice Lorenzo Croce presidente di Aidaa- rinchiusi in un sacco di plastica e lasciati soffocare dopo essere stati tolti alla madre che li stava allattando. Ci auguriamo che questo individuo sia severamente punito per questo atroce reato».

PAVIA, 21ENNE STUPRATA E TORTURATA:


PAVIA - Una ragazza di 21 anni è stata seviziata e violentata all'esterno di una discoteca a Voghera (Pavia). I tre aggressori sono stati bloccati dai carabinieri proprio mentre la stavano torturando e portando via all'interno di un'auto. Secondo quanto spiegato dai militari, ieri notte la ragazza era stata adescata all'interno del locale e poi caricata a forza nella macchina dove era stata aggredita ma prima anche picchiata e seviziata con ustioni da sigaretta.

3 ARRESTI Sono un uomo di 53 anni, il figlio di 23 e un amico di 53, gli arrestati per l' aggressione e la violenza alla ragazza di 21 anni, la scorsa notte fuori da una discoteca a Voghera (Pavia). Il particolare emerge dalle indagine dei carabinieri della Compagnia di Voghera a cui appartiene la pattuglia che passando davanti al locale, l'Alcatraz in via Santa Maria Bianca, a Voghera, ha notato dei movimenti sospetti nel parcheggio. Dentro l'auto bloccata, infatti, c'erano due pregiudicati, entrambi di 53 anni, amici di infanzia, e il figlio di uno dei due, di 25. Tutti insieme, secondo le accuse, ubriachi, hanno cercato di avere prima un rapporto orale e poi di sodomizzare, ustionandola contemporaneamente con una sigaretta, la ragazza, che poi è stata medicata all'ospedale per vari traumi, ecchimosi e bruciature. La giovane, però, anche grazie all'intervento dei carabinieri, è riuscita a resistere ai tentativi del terzetto ed è saltata fuori dalla vettura semisvestita urlando appena ha notato la presenza dei carabinieri. Era stata lei stessa a chiedere un passaggio ai tre perchè non trovava più la compagnia di amici con la quale era venuta in discoteca. I militari dell'Arma l'hanno poi affidata a personale femminile specializzato nel trattare questo genere di reati e ha formalizzato la denuncia e riconosciuto i tre che al momento si trovano in carcere con l'accusa di violenza sessuale di gruppo e sevizie.

Fonte: http://www.leggo.it/news/cronaca/pavia_21enne_stuprata_e_torturata_3%20gli_arresti_anche_un_padre_e_un_figlio/notizie/177549.shtml

Bagnasco: senza valori non negoziabili etica sociale e' illusoria


''Senza il reale rispetto dei valori 'primi', detti anche non negoziabili, e' illusorio pensare ad un'etica sociale che vorrebbe sostenere l'uomo nell'intero arco della sua esistenza, ma che in realta' lo abbandona nei momenti di maggiore fragilita'''. Lo ha dichiarato il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco durante la presentazione dell'iniziativa 'Flying Angels Foundatoion' all'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede.

''Ogni altro valore necessario al bene della persona, soprattutto se piccola e indifesa, - ha aggiunto Bagnasco - germoglia infatti e prende linfa dai valori fondativi della vita, della famiglia naturale, della liberta' educativa e di religione. La stessa coscienza universale ha ormai acquisito e sancito nelle Carte internazionali una elevata sensibilita' verso i piu' poveri e i piu' deboli della famiglia umana''.

''Chi e' piu' debole e fragile dei bambini - ha proseguito Bagnasco - che, abbandonati a se stessi, si spengono? E, permettete che approfondisca la categoria della fragilita', tra i bambini chi e' piu' indifeso di coloro che non hanno ancora voce per affermare il proprio diritto? E che spesso non hanno ancora neppure un volto da opporre? Vittime invisibili, ma reali. E, per somiglianza, come non ricordare quanti la voce e la coscienza non l'hanno piu', come i malati cosiddetti terminali? Non meritano forse l'attenzione non solo dei familiari e di tanti volontari che sono come il sale buono, ma anche della societa' intera e dello Stato?''. ''Un'attenzione - ha concluso Bagnasco - che mai puo' arrogarsi il diritto di decidere chi merita ancora di vivere e chi, invece, deve essere abbandonato a se stesso. Se queste vite, che somigliano a dei lumini appena o ancora accesi, fossero spente, quanto buio scenderebbe sulla societa' intera''.
Fonte: http://www.asca.it/news-Bagnasco__senza_valori_non_negoziabili_etica_sociale_e__illusoria_(1upd)-1148588-POL.html

La “Rete Sociale” protesta contro i tagli dell'Asl alla salute mentale


Il presidente Romano: “Dopo l'assemblea di oggi, spiragli di dialogo”
  “Che cosa vogliamo con questa assemblea pubblica e con la richiesta alla stampa di fare da cassa di risonanza alle nostre richieste? Vogliamo mandare un chiaro messaggio alla nuova dirigenza Asl che, grazie all’eco sollevato da questa manifestazione, sembra volerlo raccogliere”.
Così ha esordito Serena Romano, presidente della “Rete Sociale” indossando il lenzuolo bianco - simbolo della lotta in difesa dei sofferenti psichici e delle loro famiglie – indossato anche da pazienti, operatori e volontari riunitisi stamattina nel giardino “Alda Merini” del Dipartimento di Salute Mentale. Scopo dell’incontro è stato “presentare alcuni drammatici effetti dei “tagli” indiscriminati alla spesa sanitaria nel campo della salute mentale.
“Qui voglio solo sottolineare – ha continuato il presidente Romano - che se da un lato è apprezzabile il tentativo di arginare una spesa sanitaria che troppo spesso è “malasanità”, dall’altro questo tentativo va fatto in modo razionale seguendo un piano che tuteli la salute dei pazienti e tagli gli sprechi. Il che è possibile trovando alleati in chi – come la nostra associazione di familiari – è un portatore/difensore degli interessi degli utenti e aprendosi alla concertazione, al dialogo, allo scambio di informazioni. La nuova dirigenza della Asl, insomma, dovrebbe operare un po’ come abbiamo fatto noi 3 anni fa quando, studiando il budget del DSM, ci rendemmo conto che era possibile migliorare i risultati terapeutici ed economici utilizzando sopratutto collaborazione costruttiva tra medici pazienti e familiari: così abbiamo ottenuto finora importanti risultati”.
“Certo – continua - avremmo potuto fare di più se non ci fosse stato un continuo avvicendarsi alla dirigenza ASL di commissari e se la collaborazione da parte del personale medico e sanitario fosse stata compatta: ma si sa che gli interessi radicati spesso sono di ostacolo. Ciononostante, i molti operatori competenti sono stati validi alleati nell’avviare una serie di iniziative , anche perché animati dalla volontà di fare bene il proprio mestiere e di non essere accomunati a chi sfrutta i malati mentali in maniera cinica, egoista e clientelare”.
Ecco perché,- aggiunge Serena Romano - quando è stato nominato il nuovo vertice della Asl credevamo di trovare un altro valido alleato con il quale collaborare per sconfiggere le sacche di resistenza che ancora appesantiscono la gestione della salute mentale. Ma dopo vari tentativi di avviare un dialogo concreto, la mancanza di concertazione ci ha delusi e costretti a scendere in piazza per informare l’opinione pubblica: il che, speriamo, conduca a un cambio di rotta del quale abbiamo avuto già qualche segnale.
Il vertice della Asl, infatti, ci ha espresso la volontà di sospendere alcune iniziative in atto da noi fortemente avversate perché paventano una sorta di “riapertura dei manicomi”: in particolare, l’iniziativa di spostare la sede della salute mentale di Puglianello nell’ospedale di Cerreto Sannita, senza prima essersi dotati di una valida documentazione tecnico-strutturale, indipendente e qualificata, a supporto di tale scelta. E da parte sua, il sindaco di Puglianello, Tonino Bartone, partecipando alla manifestazione di oggi, ha dichiarato di essere disponibile a fornire gratuitamente alla Asl spazi adeguati ad ospitare a Puglianello la sede del DSM”.

Fonte: http://www.ntr24.tv/it/news/30992 

La Rete Sociale denuncia i tagli dell'ASL: "Vogliono riaprire i manicomi" | NTR24

La Rete Sociale denuncia i tagli dell'ASL: "Vogliono riaprire i manicomi" | NTR24

Enna: "Vanessa e' viva", stratagemma per incastrare il fidanzato


GRANDE TECNICA USATA PER INCASTRARLO.

Enna, 27 apr. - E' stato uno stratagemma degli investigatori a far crollare Francesco Lo Presti, l'uomo di 34 anni accusato di aver ucciso la convivente Vanessa Scialfa, la ventenne sparita il 24 aprile e trovata morta ieri pomeriggio a Enna. Ieri mattina, quando ormai era chiaro che Vanessa non si era allontanata volontariamente, gli uomini della Squadra mobile di Enna avevano intercettato Lo Presti nei pressi del Palazzo di Giustizia. Appariva confuso e una volta condotto in questura ha chiesto di essere accompagnato a Catania, in un posto dove era stato insieme alla fidanzata. "Ho fatto una fesseria", avrebbe detto ad un certo punto. Allora chi lo stava interrogando ha "giocato una carta": fingendo di volerlo tranquillizzare, gli ha detto che Vanessa era stata trovata e che aveva fatto ritorno a casa. Sull'abilita' degli investigatori della Mobile e' arrivata la svolta. Lo Presti e' scoppiato in lacrime, dicendo che non era possibile, che Vanessa non sarebbe tornata mai piu', e ha confessato. L'uomo ha poi condotto il capo della Squadra Mobile, Giovanni Cuciti, ed i suoi uomini sul cavalcavia dal quale aveva lanciato il corpo di Vanessa avvolto in un lenzuolo.
Il cadavere era finito tra fitta vegetazione della scarpata sottostante, da dove e' stato recuperato. L'uomo aveva fatto un piano preciso dopo il delitto delle fidanzata. Liberatosi del cadavere della ragazza era tornato a casa e aveva rimesso tutto in ordine. Avrebbe riposto gli oggetti e gli indumenti che Vanessa aveva frettolosamente raccolto e che voleva portare via, probabilmente decisa a lasciare l'uomo col quale conviveva da circa 3 mesi. Quindi aveva cominciato a fingere di cercarla anche presso i familiari, spiegando che c'era stato un banale litigio al termine del quale Vanessa era uscita senza portare con se neanche la borsetta ed il cellulare. Sentito dai carabinieri dopo la denuncia di scomparsa, aveva dato la stessa versione. Lasciato il comando provinciale dell'Arma, Lo Presti aveva fatto perdere le sue tracce, fino a che la polizia non lo ha fermato ieri mattina nelle vicinanze del tribunale.

Fonte: http://www.agi.it/cronaca/notizie/201204271615-cro-rt10247-enna_vanessa_e_viva_stratagemma_per_incastrare_il_fidanzato

Vanessa: fidanzato confessa, "mi ha chiamato col nome del suo ex"



Enna, 27 apr. - Vanessa Scialfa e' stata strangolata con il cavo del lettore Dvd, poi soffocata con un fazzoletto imbevuto di candeggina. Una morte orribile quella della ventenne di Enna, uccisa dal convivente di 15 anni piu' grande di lei, Francesco Mario Lo Presti, che all'alba di oggi e' stato rinchiuso nel carcere di Enna con l'accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.

IL DELITTO SOTTO L'EFFETTO DELLA COCAINA
Sembra che l'uomo avesse assunto cocaina, ma si attende l'esito delle analisi per accertare la presenza di stupefacenti o alcool nel sangue di Lo Presti. Quella di Lo Presti e' stata una lunga e dettagliata confessione, giunta al termine di un interrogatorio durato per alcune ore. La furia omicida sarebbe stata scatenata dal convincimento che la ragazza, in un momento di intimita', avesse pronunciato il nome dell'ex fidanzato. Lo Presti avrebbe cominciato ad inveire e Vanessa si sarebbe alzata dal letto e si sarebbe vestita, forse con l'intenzione di andare via da casa.
A questo punto Lo Presti -come ha raccontato egli stesso ai poliziotti- avrebbe assunto la cocaina e vendendo la compagna che stava per uscire avrebbe strappato i cavi del lettore Dvd con i quali l'avrebbe strangolata, spingendola sul letto. Era il primo pomeriggio del 24 aprile, lo stesso giorno in cui il padre di Vanessa ne aveva denunciato la scomparsa alla polizia e aveva lanciato un appello su Facebook per le ricerche.

BUTTATA GIU' DA UN PONTE, POI LA "RECITA"
Dopo il delitto, Lo Presti ha avvolto il corpo nel lenzuolo, lo ha caricato in macchina e si e' diretto verso la statale Enna-Caltanissetta. Giunto sul cavalcavia che sovrasta la zona dell'ex miniera di Pasquasia, Lo Presti avrebbe gettato giu' il corpo, quindi si sarebbe preparato ad interpretare davanti ai genitori della vittima e agli inquirenti la parte del fidanzato preoccupato. Quella di Lo Presti e' stata una lunga e dettagliata confessione, giunta al termine di un interrogatorio durato per alcune ore. (AGI) .

Fonte: http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201204271028-ipp-rt10056-vanessa_fidanzato_confessa_mi_ha_chiamato_col_nome_del_suo_ex