giovedì 10 maggio 2012

Roma: AIPD, spariscono le agevolazioni per i disabili sui bus. Violato diritto all’autonomia


“Niente più autobus a tariffe agevolate per i disabili a Roma. A partire da questo mese, entra in vigore nella totale indifferenza la Deliberazione Comunale n. 53 del 29 febbraio 2012 che stabilisce il passaggio tariffario dagli attuali 4 euro mensili a 250 euro l’anno per la tessera Atac-Trambus. Una grave discriminazione per i portatori di handicap rispetto al diritto all’autonomia e al movimento”.
E’ la denuncia dell’Associazione Italiana Persone Down- sezione di Roma che in un comunicato afferma: “Le persone con sindrome di Down ed in particolare le persone maggiorenni, la cui invalidità riconosciuta è del 100 per cento, utilizzano infatti i mezzi pubblici, non essendo in condizione di conseguire una licenza di guida, e non godono di agevolazioni per i taxi. Hanno necessità di muoversi per godere delle pur scarse opportunità di occupazione e lavoro loro offerte, nonché delle attività di tempo libero e di relazioni sociali, oltre che per la frequentazione integrata della scuola e per gli spostamenti verso le sedi semiresidenziali organizzate in città”.
“In questi anni l’AIPD di Roma si è molto impegnata a supportare, grazie anche a convenzioni comunali, l’educazione all’autonomia, in larga parte sviluppata intorno all’uso autonomo dei mezzi pubblici. Un impegno – continua la nota – vanificato dal recente provvedimento comunale, che colpisce indiscriminatamente le Persone con sindrome di Down e i familiari, prevedendo agevolazioni solo per situazioni economiche tra i 10 mila a 20 mila euro di reddito ISEE, e uno sconto di soli 25 euro nel caso di nuclei con quoziente familiare. I familiari del resto non godono del contrassegno per il parcheggio per disabili, non essendo contemplata questa tipologia nell’elenco delle invalidità riconosciute”.
“E’ ulteriormente vergognoso che al disabile e/o al familiare venga chiesto di portare di persona, entro 11 giorni, la documentazione necessaria per godere delle (misere) agevolazioni, quando gli stessi uffici municipali già sono in possesso, per altri servizi, dei medesimi atti.
Questo trattamento non è degno di un Paese civile. Chiediamo con forza di rivedere rapidamente le agevolazioni tariffarie e i tempi e modalità di registrazione, anche alla luce dei recenti decreti governativi in fatto di semplificazione amministrativa. Non si possono risolvere i problemi di bilancio battendo cassa fra i più deboli, e sfruttando l’irrinunciabile esigenza di mobilità delle Persone con sindrome di Down”, conclude l’associazione.

Solo dieci domande semplici, semplici, caro Monti


Egregio presidente del Consiglio, più passa il tempo e più crescono i miei dubbi, che solo alcune risposte chiare e nette potrebbero fugare. Facciamo finta che sia un'intervista, tanto so già che non riceverò una risposta immediata, mi basterebbe, in fin dei conti, vedere che i fatti riescono a mettere in fuga le paure. E dunque, ecco le domande…

1. Come pensa che le famiglie delle persone con disabilità possano affrontare un eventuale ulteriore carico di spesa, in caso di riduzione delle agevolazioni sinora previste? Con quali risorse economiche?

2. Come mai ritiene sensato che ci sia un leggero beneficio nel pagamento dell'IMU [Imposta Municipale Unica, N.d.R.] solo per quelle famiglie in cui vivono persone non autosufficienti, ma più giovani di 26 anni? Lei ritiene che al compimento del ventiseiesimo anno, improvvisamente, la disabilità sparisca?

3.
Perché nella riforma del lavoro non ha pensato di inserire in modo ragionato e nuovo l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità? Per caso pensa che sia tutto a posto? Ha una vaga idea di quante siano le persone disabili senza lavoro?

4. Non crede che sia il caso di interrompere il piano straordinario di controlli dell'INPS sulle certificazioni di invalidità che, dati alla mano, si è rivelato un clamoroso fiasco, con notevole spesa pubblica e percentuali altissime di ricorsi (vinti dalle persone disabili)?

5. Come pensa di controllare per davvero l'efficacia in Italia della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità? Con un Osservatorio senza poteri e che non si sa neppure quando e se viene convocato? A proposito: lei l'ha mai letta?

6. Come ritiene di valorizzare il percorso di istruzione delle persone con disabilità, premessa minima per costruire dei Cittadini alla pari, se nel frattempo la scuola riduce tempi e numeri del sostegno, e aumenta invece il numero degli alunni per classe, mentre diminuiscono i fondi per garantire i servizi di appoggio? Oppure anche lei ritiene che il modello italiano di integrazione scolastica sia superato, e si debba tornare alle "scuole speciali", magari camuffate dalle tecnologie?

7. Le faccio un piccolo test: lei, caro premier, ha una vaga idea di che cosa si intenda per "Vita Indipendente"? Domanda di riserva: le dice niente la Legge 162/98? E se le dico le sigle LEA o LIVEAS [rispettivamente Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria e Livelli Essenziali di Assistenza Sociale, N.d.R.], si accende qualche lampadina? Le lascio qualche giorno per consultarsi con i "tecnici".

8. Visto che sui numeri lei indubbiamente è forte, mi spiega in che modo i Comuni dovrebbero far fronte alle spese per i servizi destinati alle persone con disabilità, se nel frattempo i fondi stanziati dallo Stato, attraverso le Regioni, sono stati tagliati dell'85 per cento?

9. Non crede che l'ansia e l'angoscia di tante famiglie, che addirittura decidono di scendere in piazza, e di manifestare pubblicamente, siano un motivo sufficiente per ripensare, seriamente, alle misure di welfare che il suo Governo, peraltro sulla scia del precedente, sta prendendo? Che cosa dovrebbe succedere di peggio?

10. Sinceramente non l'ho mai sentita neppure lontanamente accennare al tema della disabilità e dei diritti di cittadinanza delle persone con disabilità in Italia. Capisco che non è un tema nelle sue corde, ma mi piacerebbe sapere che idea se n'è fatta, di questo mondo. Crede che i disabili italiani siano un peso, un fardello costoso, oppure una risorsa da valorizzare, un mondo da esplorare?

Caro Monti, non voglio metterla in difficoltà. Però ci pensi: sono domande semplici, persino banali per chi vive sulla propria pelle questi problemi. Stiamo parlando di tre milioni di italiani, più le famiglie. Come diceva il maestro Manzi, non è mai troppo tardi. Grazie per l'attenzione. Buon lavoro…



AREZZO, MOLESTIE A QUATTRO RAGAZZINE DI 13 E 14 ANNI: A PROCESSO UN ANZIANO


È accusato di aver molestato quattro ragazzine in età compresa tra i 13 e i 14 anni. Per questo motivo un 70enne aretino è finito sotto processo con l'accusa di violenza sessuale, ma l'udienza, in programma questa mattina davanti al gup del Tribunale di Arezzo è stata rinviata per un difetto di notifica. L'uomo, collaboratore di un circolo ricreativo di Arezzo, secondo quanto riferito da una 14enne alla madre, l'avrebbe palpeggiata nei pressi del locale. Dopo la denuncia le indagini delle forze dell'ordine avrebbero messo insieme elementi a carico dell'indagato anche per quanto riguarda altre tre coetanee della 14enne. Gli episodi si sarebbero verificati in un arco temporale che va dal gennaio all'ottobre del 2011. Il gip Giampiero Borraccia ha disposto, al termine delle indagini, il giudizio immediato. I legali del 70enne, che respinge ogni accusa, hanno invece chiesto il rito abbreviato.

Fonte: http://www.leggo.it/news/cronaca/arezzo_molestie_a_quattro_ragazzine_di_13_e_14_anni_a%20processo_un_anziano/notizie/179162.shtml

Adozioni, sì della Corte d’Appello ai genitori di disabili


I genitori con un figlio disabile avranno la possibilità di adottare un bambino.  Ecco quanto ha stabilito la corte d’ Appello di Milano opponendosi al tribunale dei Minorenni che ha negato a una coppia la possibilità di adottare un bambino, poiché aveva già un figlio disabile. I giudici di secondo grado, considerando i due coniugi già preparati alla “diversità” e di conseguenza più predisposti nell’affrontare i possibili problemi legati all’adozione,  non hanno creato ostacoli  per l’adozione.  La coppia originaria di Varese, con un figlio affetto dalla Sindrome di Dravet,  rara forma di epilessia, é stata considerata idonea anche dall’ Asl e dai servizi sociali.  Per questi infatti, la presenza di un bimbo disabile, non ha rappresentato alcun tipo di ostacolo.
L’azione legale dei coniugi  è stata affrontata con il  supporto di  Ledha (lega per i diritti delle persone con disabilità) ed Elo “Epilessia Lombarda” elaborando un atto di intervento pronto a dimostrare che il provvedimento del Tribunale dei minorenni di Milano sia basato «su un approccio alla disabilità ormai superato e contrastante con i nuovi principi giuridici introdotti dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata con Legge 18/2009».    Per Fulvio Santacroce, presidente di Ledha «Si è  di fronte a una vittoria importante per quanto riguarda i diritti dei disabili. Il riconoscimento del diritto ad adottare un figlio, anche se già nel nucleo familiare vi è un disabile, è un passo avanti e significativo. La presenza di un bambino con disabilità deve essere considerato un valore positivo e non un impedimento».

di Sabrina Rufolo

EQUITALIA, ALLARME BOMBA RIENTRATO A GENOVA. OCCUPATA AGENZIA DELLE ENTRATE


Allarme rientrato a Genova, dove una telefonata anonima aveva segnalato la presenza di una bomba in un palazzo in cui hanno sede alcuni uffici di Equitalia. Le forze dell'ordine, che avevano fatto evacuare il palazzo, hanno effettuato un sopralluogo, hanno accertato che si è trattato di una falsa segnalazione, quindi hanno permesso agli impiegati di rientrare al lavoro.

L'allarme bomba è scattato in un palazzo dove si trovano alcuni uffici di Equitalia. Una telefonata anonima ha segnalato nel palazzo tra via Galaventa e via delle Casacce la presenza di una bomba. Sul posto sono intervenuti gli artificieri. Un centinaio di persone sono in strada. Le forze dell'ordine hanno bloccato il traffico nella zona di via Galaventa e via delle Casacce, dove una telefonata anonima ha segnalato la presenza di una bomba. È stata chiusa alla circolazione anche l'adiacente via D'Annunzio, dove si trovano altri uffici di Equitalia. Molta gente in strada, molta confusione.

TERMINI IMERESE, OPERAI OCCUPANO AGENZIA DELLE ENTRATE - «Da qui parte una battaglia, colpiremo altri obiettivi simbolici. Siamo pronti a tutto, ora basta. Difenderemo le nostre famiglie senza guardare in faccia nessuno, dai politici ai sindacalisti nazionali: Bonanni e Angeletti hanno firmato gli accordi, fateli rispettare e subito. Non si scherza col pane dei nostri figli». Vincenzo Capizzi, operaio della Magneti Marelli, è tra i più animati. Dentro la sede dell'Agenzia delle Entrate di Termini Imerese ci sono decine di lavoratori della Fiat e delle aziende dell'indotto. La polizia sta tenendo la situazione sotto controllo con una decina di agenti all'interno della sede, ma all'interno dei locali c'è molta tensione. Il personale è rimasto chiuso negli uffici. Michele Russo, operaio della Bienne Sud: «Non ce la facciamo più, abbiamo quattro soldi della cassa integrazione ma non abbiamo più un posto di lavoro e lo Stato pretende il pagamento delle tasse». I più disperati sono gli interinali, una cinquantina di operai che dal primo settembre non avranno più l'indennità di disoccupazione. Tra i lavoratori che hanno occupato l'Agenzia c'è un gruppo di «esodati», operai che hanno accettato l'accompagnamento alla pensione ma che al momento rimangono in un limbo.
Fonte: http://www.leggo.it/news/cronaca/equitalia_allarme_bomba_rientrato_a_genova%20occupata_agenzia_delle_entrate/notizie/178943.shtml

CRISI, TRE SUICIDI IN POCHE ORE.PASSERA: "A RISCHIO LA TENUTA DEL PAESE"



ALLARME DI PASSERA: «Il disagio sociale e diffuso legato alla mancanza di lavoro in Italia è più ampio di quello che le statistiche dicono. È a rischio la tenuta economica e sociale del Paese». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera parlando all'assemblea di Rete Imprese Italia.  «La riforma delle pensioni è stata molto dura e ha creato dei problemi a molte persone e molte famiglie, problemi dei quali il governo è consapevole». Lo ha affermato il ministro del Welfare, Elsa Fornero.

DISAGIO PER 7 MILIONI DI PERSONE «Se mettiamo insieme disoccupati, inoccupati, sottoccupati e sospesi arriviamo a 5-6- forse 7 milioni di persone». È quanto ha detto il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera parlando del disagio sociale e diffuso legato alla mancanza di lavoro. «Se moltiplichiamo per i loro familiari arriviamo alla metà della nostra società. Non sono soltanto a rischio i consumi e gli investimenti ma anche tenuta economica e sociale del Paese» , ha spiegato poi il ministro.

PERDE LA PENSIONE, SI IMPICCA. Disoccupato, viveva solo della pensione del padre e quando l'anziano genitore è morto lui si è suicidato. È accaduto stamani a Vaiano di Prato dove un uomo, di 55 anni, è stato trovato impiccato in un bosco. Sono intervenuti i carabinieri.  Il cadavere è stato trovato nelle prime ore di questa mattina, a Vaiano (Prato), all'interno di un'area boschiva. Con ogni probabilità, l'uomo si era tolto la vita nelle ore precedenti. Secondo quanto si è appreso, il disoccupato soffriva di crisi depressiva per i problemi di natura economica. Dopo l'intervento dei carabinieri che hanno informato l'autorità giudiziaria, su disposizione di quest'ultima, la salma è stata riconsegnata ai familiari.

UOMO SI UCCIDE A PRATO. Un altro suicidio legato a problemi economici è accaduto a Vaiano, in provincia di Prato, dove i carabinieri, nelle prime ore di questa mattina all'interno di un'area boschiva, hanno rinvenuto il cadavere di un 55enne del luogo che si è impiccato. «Il gesto - sostengono i militari - è riconducibile ad una crisi depressiva connessa a problemi di natura economica». Sul posto sono intervenuti i carabinieri che, dopo aver informato l'autorità giudiziaria, hanno affidato la salma ai familiari.

BANDIERE LISTATE A LUTTO Bandiere listate a lutto per ricordare tutti coloro che in Italia si sono suicidati per motivi economici. Lo ha deciso il sindaco del piccolo comune di Montecarlo, 4.500 abitanti in provincia di Lucca, che si chiede: «38 morti, quanti italiani ancora sacrificabili?». Da oggi, permanentemente, davanti alla sede del municipio la bandiera italiana, quella europea e del comune resteranno abbrunite. Sotto le insegne sono stati affissi tre grandi manifesti con il numero dei suicidi, 38, e la dicitura 'bastano?'. «Il gesto - spiega il sindaco Vittorio Fantozzi, alla guida di una coalizione di centrodestra - ha un carattere simbolico per esprimere tutto il disagio e la contestazione per una situazione di allarme sociale che di giorno in giorno inasprisce il paese e per rispetto alle famiglie di coloro che, negli ultimi anni e con un accelerazione nell'ultimo periodo, hanno trovato solo nella morte la via d'uscita dalle proprie difficoltà lavorative». «Queste morti - aggiunge il sindaco - sono inaccettabili, rasentano l'assassinio di Stato, non dobbiamo correre il rischio di abituarci a questa nuova terribile contabilità. Non ci sorprendono più le morti per mano di tutte le mafie, non ci meravigliano più le morti violente dovute ad aggressioni per strada o nelle nostre case, non ci indignano quasi più le morti sul posto di lavoro ed ora dovremmo anche lasciare alla statistica le morti per il lavoro? No, Noi non lo accettiamo. Un paese che lascia morire i suoi cittadini non è quello cui vogliamo appartenere».

CAMIONISTA SI TOGLIE LA VITA A VICENZA. Il titolare di una ditta di autotrasporti del vicentino, un 77enne di Marostica, si è ucciso impiccandosi con una corda attaccata al cassone del suo mezzo pesante. Era l'ultimo camion della ditta rimastogli, e l'anziano, nonostante le insistenze dei familiari, non voleva rassegnarsi a venderlo, anche se con il ricavato avrebbe potuto risolvere alcuni problemi economici. A scoprire il cadavere è stata stamane la moglie.
Fonte: http://www.leggo.it/news/cronaca/crisi_tre_suicidi_in_poche_ore%20passera_a_rischio_la_tenuta_del_paese/notizie/179092.shtml