venerdì 22 giugno 2012

AREZZO, BIMBA DI SEI ANNI VUOLE IL CANE IN OSPEDALE: ACCONTENTATA


Una bimba di sei anni è stata accontentata quando ha chiesto di avere al suo fianco, mentre è in cura all'ospedale di Arezzo, il proprio cane. Si tratta del primo caso di applicazione del nuovo regolamento aziendale della Usl 8 di Arezzo da dove si fa notare che gli animali da compagnia svolgono un ruolo importante nella cura dei malati poichè è dimostrato che un animale può calmare ansie, trasmettere affetto ed aiutare a superare lo stress. E così all'ospedale San Donato, 'Jacky', il cagnolino della piccola, è già diventato la mascotte del reparto di pediatria. Jacky è un pastore australiano di appena un anno che sta nel letto con Ambra la piccola padrona che deve curarsi. Il cane aveva accompagnato altre volte la bambina in ospedale, ma solo per visite ambulatoriali. Ma questa volta la piccola ha fatto capire chiaramente che voleva Jacky con sè dal momento che deve restare alcuni giorni in ospedale. Davanti alla richiesta della bimba, la mamma e le infermiere si sono rivolte al veterinario dottor Paolo Omizzolo, quindi c'è stato un rapidissimo consulto fra la direzione dell' Ospedale e la direzione del reparto di pediatria. Poi, per la prima volta è stato applicato il regolamento (uno dei pochi in Italia) che l'azienda si è data per dare il consenso a questa possibilità. Il veterinario ha visionato e visitato il cane per accertarne lo stato di salute e le caratteristiche, ed ha dato il consenso definitivo. Jacky è arrivato in pediatria e per la piccola Ambra il ricovero ha assunto un aspetto migliore.


Fonte: Leggo

Roberta Ragusa: ''Cercate un diario'', parla un'amica della donna scomparsa



''Cercate un diario. Lei annotava tutto'' questo il consiglio di un'amica di Roberta Ragusa, durante un'intervista rilasciata a Chi l'ha visto?.

''CERCATE UN DIARIO''. Le telecamere di Chi l'ha visto? sono tornate a Gello sulle tracce di Roberta Ragusa, scomparsa dalla sua abitazione più di cinque mesi fa. Un'amica della donna, che resta anonima, oltre a raccontare delle frequenti liti che Roberta aveva con il suocero e l'amante del marito, è tornata a parlare dell'agenda tra le cui pagine, il 10 gennaio, la Ragusa avrebbe annotato ''Tragedia'', riferendosi alla caduta dalle scale ormai nota ai più. Partendo dall'agenda, l'amica avrebbe dichiarato che Roberta aveva l'abitudine di annotare tutto, dalla lista della spesa, agli avvenimenti. Per questo consiglia di cercare un diario. ''Chi annota tutto ha sempre un diario personale. Cercatelo'', dichiara la donna.

LE LITI. L'amica anonima avrebbe anche accennato alle liti che Roberta aveva con Sara, la segretaria dell'autoscuola di famiglia ed ex babysitter dei suoi figli, nonché amante di suo marito. Roberta doveva spesso controllare il lavoro di Sara ma il motivo delle frequenti discussioni, era l'educazione che la donna scomparsa dava a sua figlia Alessia, un'educazione che a Sara non piaceva. La ragazza quindi, oltre ad intromettersi nella loro vita matrimoniale e lavorativa, cercava di intromettersi anche nel rapporto madre-figlia, scatenando così dei litigi. Inoltre, Roberta, avrebbe avuto spesso delle discussioni con il suocero. L'ultima risalirebbe al venerdì prima della scomparsa, quando il suocero, nel vederla stanca, le avrebbe detto ''Se sei stanca puoi andare a casa'' - ''Volete proprio farmi fuori anche dall'autoscuola'' avrebbe risposto con un tono di voce alto, Roberta. A dichiararlo, sempre l'amica.

Fonte: Il Repoter.it

GERMANIA, A DUE ANNI MUORE DI SETE VICINO AL CADAVERE DELLA MADRE


Dopo due giorni di sofferenze è morto di sete, a due anni, vicino al cadavere dellamadre tossicodipendente, deceduta nell'indifferenza di vicini e servizi sociali in un quartiere bene di Lipsia, in Germania. I corpi della 26enne Yvonne F. e di suo figlio sono rimasti per settimane nell'appartamento al piano terra di un palazzo elegante nel quartiere di Gohlis, racconta oggi la stampa. Li ha trovati nella notte tra domenica e lunedì la polizia, a terra, l'uno accanto all'altra, dopo che un vicino li aveva messi in allarme per l'odore insopportabile che emanavano i loro cadaveri. Secondo la stampa la donna, 1,65 metri per soli 40 chili, sarebbe deceduta per un collasso multiplo di diversi organi interni, probabilmente causato dal prolungato consumo di droghe. Il piccolo, invece, è morto disidratato. I medici legali non hanno potuto stabilire quanto sia durato il suo calvario. Ma il bambino si sarebbe potuto salvare se solo qualcuno si fosse accorto della scomparsa della madre, hanno spiegato i medici. «Conoscevo tutti e due - ha raccontato un vicino al tabloid Bild - Il piccolo ha giocato un paio di volte con il mio cane. Ma la madre non voleva contatti. Le finestre erano sempre tappate con delle lenzuola». L'uso di stupefacenti da parte di Yvonne F. era noto da oltre dieci anni ai servizi sociali, la cui macchina è stata evidentemente incapace di evitare questa tragedia.


Fonte:Leggo

DIRE 'VAFFA' AL CAPO? ORA È PERMESSO.LA CASSAZIONE: "UNA VOLTA SOLA, SI PUÒ"


Via libera al 'vaffa' al capufficio una tantum. Lo sancisce la Cassazione, sottolineando come l'offesa al superiore gerarchico - se resta circoscritta ad un episodio e non dà adito ad altre contrapposizioni nel tempo - non può essere sanzionata con il licenziamento. Togliersi un sassolino col superiore per una volta non «compromette il rapporto fiduciario con l'azienda».
In questo modo, la sezione Lavoro ha bocciato il ricorso di un'azienda abruzzese, la Mag.ma, che si opponeva alla reintegra di un dipendente, Fernando S., 'reo' di avere offeso la signora Mirella R., superiore gerarchica, mandandola sostanzialmente 'a quel paese'. 
La lite giudiziaria - ricostruisce la sentenza 10426 - era scaturita soprattutto dal fatto che l'offesa aveva urtato il capufficio in quanto donna. Ne era seguito il licenziamento disciplinare il 21 ottobre 2005 poi annullato dal Tribunale di Chieti il 18 marzo 2009 alla luce del fatto che l'offesa era stata episodica. Inutile il ricorso dell'azienda in Cassazione volto a riottenere l'allontanamento del dipendente per la sua condotta «gravemente ingiuriosa e intimidatoria al superiore gerarchico donna deriso e apostrofato».
Piazza Cavour ha respinto il ricorso dell'azienda e ha sottolineato che la motivazione della Corte d'appello dell'Aquila «appare congrua e logicamente coerente e supportata da precisi ed univoci riferimenti alle risultanze processuali che hanno consentito di ridimensionare la gravità dei fatti e di circoscrivere l'episodio che, sia pure censurabile, non dimostra la volontà» del dipendente «di sottrarsi alla disciplina aziendale e di insubordinarsi, essendo rimasto nei limiti di una intemperanza verbale». Ancorchè «stigmatizzabile», ma non meritevole di licenziamento. L'azienda dovrà anche rifondere l'avvocato del dipendente con 2.500 euro.


Fonte: Leggo

FA SESSO ORALE CON UN CANE MA NON PUÒ ESSERE ARRESTATO


La Florida era uno dei pochi stati in cui il sesso con gli animali era tecnicamente legale, ma adesso lo stato americano ha approvato un decreto "anti-bestialità" contro lazoofilia. Proprio in questi giorni la polizia di Miami aveva arrestato Eric Antunes, in possesso di immagini che lo ritraevano mentre faceva del sesso orale con il cane della sua fidanzata. Si pensava che Antunes potesse essere la prima vittima della nuova normativa, ma secondo il Miami New Times, nella nuova legge il sesso orale con animali non è vietato. Tutta una questione di tempi, infatti se Antunes riuscisse a dimostrare che le foto sono state scattate prima dell'entrata in vigore della legge, verrebbe automaticamente scagionato. Intanto Antunes non può essere né arrestato né incriminato.


Fonte: Leggo

IL PARROCO FA SESSO CON LE MISSIONARIE: SOSPESO. SCONCERTO A ROVIGO


Forti accuse sono state lanciate a padre Prandin, fondatore della comunità missionaria di  Villaregia. Il sacerdote è stato accusato di aver tenuto «gravi comportamenti immorali» per aver avuto rapporti sessuali con alcune missionarie. Le accuse avrebbero colpito anche la cofondatrice, Maria Luigia Corona, in quanto a conoscenza dei fatti.
Entrambi sono stati sollevati dai loro incarichi e al loro posto è stato nominato come commissario Amedeo Cencini. I sospetti di tale vicenda che ha sconcertato tutti i membri e i simpatizzanti dell'associazione, sarebbero iniziati a seguito della lettura di alcune lettere anonime indirizate al vescovo di Chioggia. «Non possiamo dare né notizie ufficiali, né ufficiose. Viviamo nella sofferenza, ma nulla è cambiato nel trend giornaliero», sono state queste le parole, come riporta il Gazzettino.it, di uno dei padri della comunità. 
Il consiglio pontificio ha poi invitato: «a proseguire la sua azione evangelizzatrice. Questo invito si estende anche a tutti volontari e i membri aggregati, impegnati nelle attività di evangelizzazione e di solidarietà internazionale a favore dei più poveri presenti nei Paesi in via di sviluppo».


Fonte: Leggo

FIDANZATI SPARITI, VALENTINA SULLA PAGINA FB DI LEGGO. "15 ANNI, MA SONO GRANDE"


Valentina Palombella si fa viva sulla pagina Facebook di Leggo: "Tutti che parlate sulla nostra scomparsa...ma quando non sapete le cose bocca chiusa che si fa più bella figura. Potrò avere anche 15 anni ma sono abbastanza grande per rispondere a quelle persone che sanno solo giudicare e forse proprio loro alla mia età facevano di peggio. Poi io vivo in Puglia e non a Lussemburgo e i pedofili ci stanno lì non qui,non siamo mica la prima coppia un ragazzo di 18 e una minorenne!".
Intorno all'una di notte, la ragazza 15enne scomparsa da Taranto con il fidanzatino, ha risposto così ai post dei lettori che commentavano la notizia della sparizione.
E come ha postato subito dopo un'altra utente: "Sono felice di leggere questo tuo messaggio. Vuol dire che stai bene. Ti auguro tante cose belle per il tuo futuro :)".

L'ALLARME SCOMPARSA. I due fidanzatini, lui di Sava, lei di Lizzano, si sono allontanati da casa il 4 giugno e da quel giorno non hanno dato più loro notizie ai genitori ed ai parenti. Lui si chiama Christian Bisci, ha 18 anni ed è alto 1,70. Lei è Valentina Palombella, ha 15 anni, ed è alta 1,68.
Il sindaco di Sava, Dario Iaia, ha rivolto un appello a Christian, «considerato anche che sono un amico di famiglia da diverso tempo. Dovete sapere che le vostre famiglie hanno già superato la questione dell'allontanamento e che vogliono solo rivedervi. Non c'è nessun problema che non possa essere superato. Vi invito a farvi sentire con qualsiasi mezzo, anche chiamando me, per fare in modo che questo periodo di drammatica preoccupazione per i vostri familiari cessi al più presto e nel migliore dei modi».


Fonte:Leggo

IL BIMBO PIANGE TROPPO, LUI LO SCUOTE E GLI ROMPE LE COSTOLE. CONDANNATO


TRENTO- Follia di un padre nei confronti di un neonato. Piangeva troppo. Allora ha perso la testa e l'ha scosso e stretto, ma così gli ha provocato fratture e contusioni. E l'episodio sembra essersi ripetuto due o tre volte in due mesi, causando quella che è nota come 'Shaken Baby syndrome': contusioni, varie fratture, assenza di appetito e di crescita. Protagonista è un papà trentino, che ha patteggiato una condanna a 8 mesi per maltrattamenti verso il suo bimbo. Inizialmente il piccolo era stato portato in ospedale perchè mostrava malessere, non mangiava, non cresceva. Solo in un secondo tempo il padre aveva riferito di averlo scosso. I sintomi del resto, per chi l'aveva visitato, erano evidenti. E non bastavano le ipotesi di giochi con altri neonati come lui a spiegarli. Sentenza a parte, la vicenda ha spezzato anche la vita sentimentale della coppia. Ma il padre è deciso a recuperare il suo ruolo di genitore, anche col figlio maggiore. Ha spiegato di avere avuto grossi problemi di lavoro e che era questo a creargli tensione. Non condizioni d'indigenza, bensì una normale famiglia, con un padre teso per il rischio di perdere il ruolo lavorativo a cui tiene molto. Ora segue una terapia per recuperare il suo autocontrollo.


Fonte:Leggo