sabato 23 giugno 2012

Varese: frusta il cane per 4 anni


Un caso di brutale violenza e orrore quello nel quale si è imbattuta l’AIDAA, che ha subito denunciato il fatto alla Procura di Varese, dove è avvenuto il fatto. Dopo diverse segnalazioni ricevute al centralino dell’associazione, l’AIDAA ha deciso di porre fine al maltrattamento subito da un cane per ben quattro anni.

Giunti sul luogo, il cane è stato trovato incarcerato in una gabbia di dimensioni ridotte per la sua stazza, e in condizioni igieniche estreme. Insieme a lui altri due gatti ritrovati in uno stato di malnutrizione e deperimento. In particolare il cane è stato per quattro anni la vittima prescelta dal suo aguzzino umano, per lui razioni continue di violenza e rabbia da applicare tramite una frusta.
Una condizione di disagio estremo e di dolore dal quale, finalmente, il cane ed i gatti sono stati salvati. Ma sono sempre più frequenti i casi di mala gestione degli animali di affezione, considerati al pari di peluche e poi relegati in angoli e recinti a catena. Quando non vengono abbandonati, si trasformano in oggetti dimenticati senza l’ausilio di cibo e acqua, perciò destinati alla morte.

Fonte: Pets GreenStyle 

Ora c'è anche il «facebook» degli animali



Permette agli studiosi di rilevare i membri di un gruppo, con chi sono affiliati o se cercano un compagno per accoppiarsi

Un social network per comprendere i comportamenti degli animali selvatici, per capire come si associano in gruppi, come trovano il cibo o i compagni con cui accoppiarsi. Con ricadute importanti e per saperne di più sulla nascita della socialità, ma anche sulla diffusione di malattie o sui comportamenti in relazione ad altre popolazioni. Il metodo è stato testato per la prima volta, con una metodologia innovativa, in Inghilterra, sulle cinciallegre.
I COMPORTAMENTI - Il nuovo approccio può automaticamente identificare periodi di intensa attività sociale all’interno di un gran numero di osservazioni - in questo caso circa un milione. Osservazioni che sono state fatte tra la popolazione di cinciallegre (Parus major) in un bosco di Oxford. Questo rende possibile esaminare molto dettagliatamente il comportamento degli uccelli e scoprire se gli individui sono «veri amici», piuttosto che frequentatori casuali, o se sono alla ricerca di un compagno o di una compagna con cui accoppiarsi.
RETI SOCIALI - Ma comprendere le reti sociali degli animali, cercare di ricostruire il quadro di come gli individui sono collegati tra loro, è una vera sfida quando si dispone di una grande quantità di dati sul campo in un lungo flusso di osservazioni automatizzate. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Royal Society. «I dati che noi umani troviamo in Facebook registrano chi sono i nostri amici, dove siamo stati, cosa condividiamo con gli altri», spiega Ioannis Psorakis, del dipartimento di ingegneria dell’Università di Oxford, che ha guidato la ricerca. «Quello che abbiamo dimostrato è che è possibile costruire un 'Facebook per animali', rivelando con chi sono affiliati, chi sono i membri dello stesso gruppo, quali sono gli uccelli che stanno andando regolarmente a raduni o a eventi».
TRANSPONDER E SENSORI - Il gruppo di ricerca ha testato la nuova tecnica in due stagioni riproduttive. I dati sono stati ricavati da transponder attaccati a migliaia di uccelli e da sensori che registrano quando gli individui appaiono in ognuno dei 67 alimentatori per uccelli sparsi nel bosco di Wytham a Oxford. I ricercatori hanno così potuto identificare gli uccelli 'amici', che regolarmente si recavano ad assumere il cibo insieme, oppure gli uccelli che stavano iniziando il processo di accoppiamento o che erano già in coppia. «Quello che abbiamo dimostrato è che la nostra tecnica può fornire informazioni sulle reti che legano insieme gli individui», continua Psorakis. «Il nostro approccio rende possibile analizzare automaticamente enormi quantità di dati – ed è solo il primo esempio di come gli zoologi possano cominciare a usare il nostro metodo per esplorare le reti sociali degli animali in un contesto di grandi quantità di dati».
LE BASI DELLA SOCIALITÀ - I primi risultati della ricerca con le cinciallegre suggeriscono che i singoli uccelli non si riuniscono a caso, ma scelgono gli altri membri della popolazione con cui interagiscono. Nella maggior parte dei casi si vedono comunità fortemente legate tra loro e in tali comunità gli individui che si cibano insieme sono anche partner o lo saranno in futuro per l’accoppiamento. Il lavoro potrebbe aiutare i ricercatori a capire come l'informazione si diffonde attraverso popolazioni animali. Alcuni importanti passi futuri potranno combinare le informazioni 'sociali' disponibili attraverso questo metodo, con altri tipi di informazioni, per esempio genetiche, e consentire ai ricercatori di esplorare le basi genetiche della socialità.
Fonte: Corriere Della Sera


SESSO CON IL FIGLIO 16ENNE, CONDANNATA LA MADRE. "È ATTRAZIONE GENETICA"


Una condanna a 4 anni e 8 mesi di carcere per aver fatto sesso con il figlio. La colpevole è Mistie Rebecca Atkinson, 32enne californiana che è riuscita a rintracciare grazie a Facebook il figlio 16enne. Il ragazzo, che la madre non vedeva da 15 anni, viveva con il padre ed era a conoscenza dell'identità della donna. I due sono entrati in contatto un anno fa, ma l'amore materno si è presto rivelato incestuoso: la Atkinson ha portato il figlio in un motel di Ukiah, in California, e li hanno avuto un rapporto sessuale. Dell'incontro è anche rimasto un video sul cellulare del 16enne, che riprende la madre mentre fa del sesso orale. La strana coppia è stata scoperta lo scorso marzo, quando il padre è venuto a conoscenza di messaggi espliciti inviati dalla donna e la polizia ha trovato foto di nudo sul pc del giovane. 

A pochi mesi di distanza arriva la condanna della Corte superiore della Contea di Napa, che prevede l'uscita dal carcere entro 2 anni e 4 mesi per buona condtta. Non ha convinto la difesa della Atkinson: «Non penso di dover essere accusata di incesto perché c'è una cosa molto forte che è chiamata 'attrazione genetica'. Un fenomeno che capita al 50 per cento delle persone che si riuniscono con un parente che non vedono da lungo tempo».


Fonte: Leggo