mercoledì 27 giugno 2012

Le Ong denunciano: “Soldi per i bimbi malati di cancro dirottati su Euro 2012″


Il governo ucraino ha ridotto per decreto di quasi 35 milioni di euro i fondi destinati all'ospedale pediatrico Oxkhmatdyt di Kiev, che ora deve accontentarsi delle briciole. Con lo stesso provvedimento, 34 milioni sono andati al torneo di calcio, che è costato all'esecutivo quasi 21 miliardi di grivne



I diritti fondamentali dei bambini ucraini trascurati. E i soldi destinati alla loro salute che sono invece trasferiti per decreto governativo agli Europei di calcio. La denuncia che arriva da una lettera aperta firmata da diverse organizzazioni non governative ucraine e internazionali è sconvolgente: buona parte del budget che il governo ucraino aveva previsto per la costruzione del reparto di oncologia dell’ospedale pediatrico Oxkhmatdyt di Kiev è stata dirottata su Euro 2012. Ai bambini ucraini non sarà quindi dato il promesso reparto di oncologia, fondamentale perché anche in Ucraina possa essere garantito il trapianto del midollo da non parenti, senza che i piccoli pazienti debbano emigrare a costi proibitivi per sostenere l’operazione. Al posto dell’ospedale è stato recapitato loro un bel pallone, col quale però non possono nemmeno giocare: a differenza diCristiano Ronaldo loro mica si sono qualificati a Euro 2012.
“Il sistema sanitario in Ucraina è collassato due volte, con il crollo dell’Urss e con la tragedia diChernobyl, i cui enormi danni per la popolazione oltre che fisici, con il drastico aumento dei tumori, sono stati psicologici, con una popolazione paralizzata e spaventata – racconta a ilfattoquotidiano.itDamiano Rizzi, presidente di Soleterre, una ong attiva in tutto il mondo in aiuto ai reparti di oncologia pediatrica e neurochirurgia – Poiché manca la possibilità di effettuare le diagnosi, i bambini arrivano con tumori in stati avanzati negli ospedali e qui, nelle strutture preposte, mancano i pediatri, le strumentazioni necessarie. I bambini del reparto di neurochirurgia sono ammassati nei corridoi. Ora, per esempio, è finita la chemioterapia: anche negli ospedali pubblici se la può permettere solo chi ha i soldi”.
Perché è la corruzione a impedire al paese di rispettare i requisiti minimi a livello sanitario: la sanità ucraina è il luogo privilegiato per il riciclaggio di denaro sporco, cui partecipano politici e amministratori locali, oltre a qualche loro omologo italiano che non rinuncia ad approfittare della situazione di miseria in cui versa il paese. “Non posso fare nomi – ci dice Damiano Rizzi -, per non mettere in difficoltà tutte le persone che lavorano sul campo. Le ritorsioni sarebbero molto pericolose”. E’ però un dato di fatto che l’Unione Europea ha attivato programmi per la lotta alla corruzione nella sanità ucraina. E che Impact – un dipartimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – ha già messo sotto controllo diversi laboratori che in Ucraina producono farmaci falsi, che sono poi acquistati dal Ministero della Sanità.
A questo si aggiunge la denuncia delle Ong. “Col decreto governativo numero 433 del 21 maggio 2012, relativo ad alcune modifiche da apporre al programma statale per la preparazione e lo svolgimento della fase finale del Campionato Europeo di Calcio in Ucraina nel 2012, il governo ucraino ha ridotto di 349 milioni di grivne (34,9 milioni di euro circa) le dotazioni del bilancio statale in precedenza allocate all’ospedale pediatrico Oxkhmatdyt, che sono passate da 399 a 50 milioni di grivne. E nello stesso decreto è stato deciso di aumentare le allocazioni destinate a Euro 2012 di 340 milioni di grivne, portando il totale destinato dal governo ucraino agli Europei a quasi 21 miliardi di grivne”. Soldi che, è il timore delle ong, sono stati trasferiti come se nulla fosse dalla tutela dei bambini a Euro 2012. O, secondo la risposta che le organizzazioni non governative hanno ottenuto dal primo ministro ucraino Azarov, soldi che non sono stati tolti all’ospedale, ma semplicemente “prestati” agli Europei.
Se ancora non si sono visti i 900 milioni di grivne (90 milioni di euro circa) che il governo ucraino due anni fa ha promesso per migliorare lo stato delle fatiscenti strutture dell’ospedale pediatricoOxkhmatdyt, il budget per Euro 2012 ha continuato invece a crescere vorticosamente. E mentre schiere di operai al lavoro costruivano in tutta fretta lo stadio di Kiev, perché fosse pronto in tempo per gli Europei, i bambini continuavano a non avere le cure necessarie. “La quantità di soldi in ballo non è molta chiara – spiega a ilfattoquotidiano.it Natalia Onipko, presidentessa di Zaporuka (una fondazione costituita da Soleterre a Kiev) -, addirittura Kulikov, deputato del partito United Center, ha recentemente dichiarato che il bilancio dello Stato per il 2012 non include fondi per la costruzione di nuovi edifici di Okhmatdyt. E poi scherzando ha aggiunto che qualcuno ha deciso di rubare in anticipo e alla rinfusa”.
Quello che le Ong temono è che per la costruzione del nuovo ospedale pediatrico di Oxkhmatdyt si ripeta il caso del Children’s Hospital of The Future: altra megastruttura ospedaliera cui era destinato un budget milionario e che non ha mai visto la luce. E questa volta hanno paura che, con un cinismo che fa rabbrividire, i soldi siano stati rubati ai bambini per dirottarli sul mega affare di Euro 2012. Perché 21 miliardi di grivne per Euro 2012 è già una cifra spropositata di per sé, che diventa però agghiacciante se si pensa come anche le ‘briciole’ – i 340 milioni sottratti all’ospedale Oxkhmatdyt – sono state infilate nel calderone del circo pallonaro a discapito della salute dei bambini. Ma evidentemente, per essere considerati delle democrazie amiche dell’Occidente, non serve rispettare i diritti dei più piccoli: basta organizzare un carrozzone colorato con feste di benvenuto e partite di calcio.

Fonte:Il Fatto

SLA, A ROMA IL PRIMO TRAPIANTO AL MONDO DI STAMINALI SU UN UOMO


Per la prima volta al mondo sono state trapiantate in un uomo colpito da Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla) cellule staminali del cervello prelevate da un feto morto per cause naturali. È solo il primo passo di una strada ancora molto lunga, ma che potrebbe portare ad una vera «reazione a catena» nelle sperimentazioni in questo campo. Potrebbe cioè essere sufficiente un piccola quantità di tessuto nervoso per poter trattare fino a cento pazienti e per affrontare, oltre alla Sla, altre malattie neurologiche degenerative. L'intervento è stato eseguito in Italia, dal gruppo coordinato da Angelo Vescovi, direttore dell'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Pio, a San Giovanni Rotondo (Foggia) e, per la parte neurologica, da Letizia Mazzini, responsabile del Centro Sla dell'ospedale Maggiore della Carità, a Novara. L'intervento, avvenuto lunedì ma reso noto solo oggi, è stato eseguito dal gruppo di Neurochirurgia diretto da Sandro Carletti, coadiuvato da Cesare Giorgi e Nicholas Boulis, della statunitense Emory University di Atlanta. La sperimentazione è finanziata dall'Associazione Neurothon e dalla Fondazione Cellule Staminali. Il paziente, un uomo di 31 anni che proviene dalla Lombardia «sta bene. È di ottimo umore, mangia, bene e respira bene», ha detto Vescovi. È stato colpito dalla malattia tre anni fa, ha problemi a braccia e gambe e ad articolare le parole, ma è autonomo nella respirazione. Resterà in ospedale ancora per alcuni giorni. È il primo di un gruppo di 18 pazienti arruolati nella stessa sperimentazione. È uno studio di fase 1, ossia teso a verificare la sicurezza della tecnica e non a curare. Le cellule staminali prelevate dal cervello del feto sono state trasferite nel paziente per mezzo di tre iniezioni nel lato sinistro del midollo spinale lombare, ciascuna da 15 millesimi di millilitro e con circa due milioni e mezzo di cellule staminali cerebrali. Le cellule sono state iniettate vicino alle cellule nervose che controllano il movimento (motoneuroni), che nella Sla muoiono gradualmente, paralizzando progressivamente i muscoli e fino a causare la morte del paziente. A fine luglio sarà la volta del prossimo paziente e poi di tutti gli altri, mediamente a cadenza mensile. Questa prima fase della sperimentazione potrebbe quindi essere conclusa entro due anni. Dal suo esito dipenderà il seguito della ricerca, con una fase 2 che dia le prime risposte sull'efficacia. Le cellule sono state prodotte nella Banca delle Staminali Cerebrali di Terni e poterne ottenere una quantità tanto grande a partire da un piccolo frammento di tessuto è stato possibile grazie alla tecnica messa a punto alla fine degli anni '90 dallo stesso Vescovi, che allora lavorava nell'università di Milano Bicocca. Un ambiente chimico ricreato artificialmente ha dimostrato di essere in grado di stimolare la moltiplicazione delle cellule staminali al punto che da un frammento di tessuto minuscolo come una punta di spillo se ne possono ottenere circa 50.000. La quantità di cellule ottenuta dallo stesso feto, ha detto Vescovi, sarà sufficiente per l'intera sperimentazione.


Fonte:Leggo

ANNA, UCCISA CON 30 COLTELLATE A NAPOLI PER COMPRARE UN IPHONE NUOVO


Trenta coltellate, alla testa, al collo, alla gamba. Fin da subito entrarono nell'abitazione di Anna Bevilacqua sapendo che la rapina poteva anche trasformarsi in omicidio. Il tutto per riuscire ad ottenere i soldi per comprare l'iPhone alla fidanzata di un ragazzino 17enne armato di coltello.
C'è tutto questo dietro il delitto della 66enne Bevilacqua, uccisa con efferatezza il 6 dicembre 2011 nella sua abitazione di Marano di Napoli. Oggi è stata fermata la terza complice, all'epoca dei fatti aveva 16 anni.
Ma, intanto, vengono fuori dettagli, forti, di quanto commesso. Come l'accordo, tra i tre, che c'era alla base di quell'omicidio: il 17enne che ha accoltellato la donna, arrestato lo scorso 5 gennaio, avrebbe ricevuto in compenso il denaro sufficiente ad acquistare il cellulare Iphone alla sua fidanzata, fermata oggi.
Alla nipote 22enne della donna, la prima ad essere arrestata il giorno dopo l'omicidio, sarebbero andati altri soldi: voleva sposarsi e voleva anche acquistare una casa. Da quanto si evince dalla ricostruzione dei carabinieri, i tre non hanno avuto alcuna remora a picchiare, accoltellare la donna: neanche quando la vedevano agonizzante. Riuscirono a portare via due anelli d'oro. E pochi spiccioli.


Fonte:Leggo

MEDICO TAGLIA LE LABBRA DELLA MOGLIE E LE MANGIA: "COSÌ NON BACERÀ NESSUNO"


Un rispettato chirurgo svedese ha tagliato le labbra della moglie, dopo l'ennesima richiesta di divorzio da parte della donna. Il 52enne ha riferito di averlo fatto perchè «così non avrebbe baciato più nessun'altro», e secondo le autorità scandinave è molto probabile che questo tenti il suicidio. «Ho fatto tutto spontaneamente - ha dichiarato il medico - Non volevo ucciderla, ma soltanto farla soffrire per tutta la vita». L'uomo aveva prima preso un coltello, ma considerandolo non abbastanza affilato, decide di impugnare il bisturi con cui compie le operazioni. Poi l'aggressione alla donna e il taglio delle labbra con l'atto di cannibalismo: «Ho deciso di mangiarle, altrimenti ci sarebbe stata la possibilità di riattaccarle». La polizia diStoccolma è rimasta scioccata dalle dichiarazioni del chirurgo, ben considerato nell'ambiente medico e con un quoziente intellettivo molto alto. Il ricercatore della Karlionska è stato arrestato e il 3 luglio avrà inizio il processo per aggressione aggravata. 


Fonte:Leggo

NONNA TAGLIA LE MANI ALLA NIPOTINA DI OTTO MESI E POI TENTA IL SUICIDIO


Ha avuto le mani mozzate dalla nonna e ora i medici stanno cercando di restituire alla piccola l'uso degli arti, L'incidente è avvenuto nella provincia cinese di Shandong, dove la bambina era stata lasciata in custodia alla nonna poiché i genitori erano entrambi al lavoro. La nonna ha poi tentato il suicidio e ora è in coma.

Un vicino ha assistito alla scena e poi accompagnato la piccola e la madre in ospedale, come riporta il Daily Mail: "Ho visto la donna tornare a casa dopo il lavoro nel primo pomeriggio, ma a soli 10 minuti dopo si è precipitata giù con la bambina coperta di sangue. Le mani erano sparite. Poi la madre ha chiamato il marito, chiedendogli di tornare a casa a prendere le mani tagliate". I medici hanno operato per 12 ore nel tentativo di ricucire le mani ma non si sa se la piccola ne riacquisterà la piena funzionalità. Probabilmente quando crescerà dovrà sottoporsi a un altro intervento.


Fonte:Leggo