martedì 6 novembre 2012

ABBANDONATA IN BARELLA DOPO L'ABORTO:11 INDAGATI TRA MEDICI E INFERMIERI



La Procura di Catanzaro ha chiuso le indagini per 11 persone, tra medici, infermieri ed ostetriche del reparto di Ginecologia dell'ospedale del capoluogo calabrese. Il pm Carlo Villani ha emesso l'avviso di conclusione indagini in cui si ipotizzano i reati di abbandono di incapaci, lesioni e omissioni in atti d'ufficio. Secondo l'accusa, gli indagati avrebbero lasciato in condizioni di abbandono su una barella per tre giorni una paziente prima e dopo l'aborto.
Il 17 marzo del 2010 la paziente, incapace per una malattia, venne ricoverata nel reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale 'Pugliesè di Catanzaro per essere sottoposta ad un intervento per l'interruzione volontaria di gravidanza per una malformazione del feto. La donna venne sistemata su una barella posta nella corsia del reparto dell'ospedale. L'intervento durò oltre 20 ore per poi essere sospeso e riprendere due giorni dopo. Durante la fase di travaglio e del successivo parte la paziente venne lasciata in corsia e, secondo gli inquirenti, senza ricevere assistenza medica. Nel corso del ricovero la paziente, la madre e la sorella avrebbero ripetutamente sollecitato i medici del reparto ad intervenire per l'assistenza. Solamente dopo due giorni dall'aborto la donna venne sottoposta ad una visita medica per poi essere dimessa. Durante il ricovero, inoltre, la donna ha riportato anche una trombosi alla gamba sinistra, provocata, verosimilmente, dalla mancata asportazione di «materiale abortivo endocavitario». Nelle indagini della Procura di Catanzaro vengono contestati anche altri due casi di lesioni, per effetto di trombosi alle gambe, nei confronti di altre pazienti ricoverate nel reparto di ginecologia.

Fonte:Leggo

SARAH, IL TESTE SMENTISCE IL FIORAIO CHE LA SOGNÒ NELL'AUTO DI COSIMA




Novità sull'omicidio di Sarah Scazzi. È stato smentito da una testimone, Stefania Zizza, responsabile di sala di una struttura ricettiva, il fioraio di Avetrana che ritrattò una sua deposizione contro Cosima Serrano asserendo di aver solo sognato quanto in un primo momento aveva dichiarato di aver visto: il sequestro di Sarah Scazzi nella vettura di Cosima. Zizza e un altro teste sono stati i soli protagonisti dell'udienza odierna.
Altri citati dal collegio difensivo non si sono presentati (e per uno di loro è scattata un'ammenda di 400 euro), mentre alcuni saranno nuovamente citati a testimoniare. La prossima udienza si terrà il 20 novembre quando ci sarà l'esame di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, imputate dell'omicidio. Sabrina dovrebbe sottoporsi all'esame, la madre invece potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere.

LE PAROLE DELLA TESTE ZIZZA  La teste Zizza ha detto che il 26 agosto 2010, giorno dell'uccisione di Sarah Scazzi, alla masseria 'La Grottellà di Avetrana (Taranto) nella quale si festeggiava un matrimonio, degli addobbi floreali della sala si occupò un fioraio di Erchie (Brindisi), non il fioraio di Avetrana Giovanni Buccolieri. La teste ha detto anche di non conoscere Buccolieri.
Quest'ultimo, che è indagato in processo connesso per false dichiarazioni al pm, quando disse agli inquirenti che aveva solo sognato il sequestro di Sarah, raccontò che quel giorno doveva consegnare dei fiori per un matrimonio alla masseria 'La Grottellà. La testimone era stata citata dalla difesa di Giuseppe Nigro, titolare e gestore della masseria, il quale - sentito in una precedente udienza - aveva dichiarato che quel giorno Buccolieri non fece alcuna consegna di fiori.
Anche Antonio Panzuto, padre del giovane che festeggiò quel giorno il matrimonio alla 'Grottellà, ascoltato in aula dopo Zizza, ha confermato che Buccolieri non ricevette alcun incarico per il matrimonio nè fu visto quel giorno alla masseria. La teste Zizza ha detto che il 26 agosto 2010, giorno dell'uccisione di Sarah Scazzi, alla masseria 'La Grottellà di Avetrana (Taranto) nella quale si festeggiava un matrimonio, degli addobbi floreali della sala si occupò un fioraio di Erchie (Brindisi), non il fioraio di Avetrana Giovanni Buccolieri.
La teste ha detto anche di non conoscere Buccolieri. Quest'ultimo, che è indagato in processo connesso per false dichiarazioni al pm, quando disse agli inquirenti che aveva solo sognato il sequestro di Sarah, raccontò che quel giorno doveva consegnare dei fiori per un matrimonio alla masseria 'La Grottellà. La testimone era stata citata dalla difesa di Giuseppe Nigro, titolare e gestore della masseria, il quale - sentito in una precedente udienza - aveva dichiarato che quel giorno Buccolieri non fece alcuna consegna di fiori.
Anche Antonio Panzuto, padre del giovane che festeggiò quel giorno il matrimonio alla 'Grottellà, ascoltato in aula dopo Zizza, ha confermato che Buccolieri non ricevette alcun incarico per il matrimonio nè fu visto quel giorno alla masseria.

Fonte:Leggo

ANGELA CELENTANO, SÌ ALLA PISTA MESSICANA. LA MADRE: "È VIVA, ME LO DICE IL CUORE"



Se ancora ci sono dubbi sull’identità è certo che la fotografia che ritrae la giovane ragazza bruna, dai capelli neri è autentica. Un primo punto fermo su cui ripartire e che getta nuova luce sulla vicenda di Angela Celentano, la piccola scomparsa dal mondo Faito sedici anni fa. A dare la notizia il legale della famiglia Celentano, Luigi Ferandino all’uscita del Palazzo di Giustizia di Torre Annunziata. Dietro di lui, ci sono papà Catello e mamma Maria. Per la prima volta da quando è scoppiata la tragedia, i Celentano appaiono con il volto sereno e si comprende che al di là delle parole è riposta ben più di una speranza: “Il mio cuore di mamma me lo ha sempre detto, tante, troppe somiglianze - ha detto mamma Maria -, quella bambina della foto potrebbe essere mia figlia. E adesso più che mai sento che è viva”.

FIDUCIA. I genitori di Angela confidano nel ruolo degli inquirenti: “Credo stiano seguendo la pista giusta, noi aspettiamo gli esiti dell’indagine”. Un’inchiesta che porterebbe fino al Mexico e alla famiglia Ruiz. Sulla pista messicana e sul ruolo giocato dalla famiglia, Maria Catello non ha dubbi: “Non m’interessa conoscere i Ruiz, del resto non hanno contribuito alla verità”. Il vertice in Procura (con il procuratore facente funzioni Raffaele Marino e il pm Antonio De Tommaso) si e' concluso poco prima mezzogiorno, una riunione per analizzare la pista sudamericana delle indagini sulla scomparsa della ragazzina.

SOMIGLIANZA. La foto inviata un anno fa via mail, da un pc messicano con la quale una ragazza di nome Celeste asseriva di essere proprio lei, Angela presenterebbe non pochi punti di contatto, di rilievo anche lo strabismo dell’occhio destro che si nota sia sulla foto della piccola Angela, prima della scomparsa, che su quella attribuita a Celeste: "Il mio cuore dice che questa potrebbe essere la volta buona" - ha concluso Maria Celentano. E' il secondo incontro nel giro di un mese che la Procura di Torre Annunziata tiene con i familiari per fare il punto sulle ricerche spostatesi ormai da mesi in Messico.

Fonte:Leggo

PADOVA, BIMBI CHIASSOSI AL RISTORANTE:IL TITOLARE LI PRENDE A SCHIAFFI E CALCI



Si è concluso come nessuno avrebbe mai immaginato il pranzo di compleanno di un gruppo di amici: quattro dei loro bambini sono stati schiaffeggiati dal ristoratore. È accaduto domenica, poco dopo le 16.30, al termine di un pranzo per il cinquantesimo compleanno di un vigontino che aveva riunito, in un ristorante di Borgoricco, 45 persone tra amici e parenti. Tra gli invitati anche 15 bambini tra i due e i tredici anni.
«Conosco bene il ristorante e ci vado spesso, anche perché lì i bambini possono uscire e hanno degli spazi per loro - racconta l'uomo -. Domenica tutto è filato liscio fino a quando, verso le 16.30, in sala è entrato correndo spaventatissimo e urlando uno dei bambini, rincorso dal titolare del ristorante. Quando gli è stato vicino l'uomo a fatto il gesto di afferrarlo per il giubbotto e di dargli una sberla.
Una nostra amica, che fa la pediatra, l'ha bloccato immediatamente. Quando gli abbiamo detto cosa stesse facendo, lui ha risposto: "I bambini facevano casino. Qui è casa mia e faccio quello che voglio".
Sono rimasto esterrefatto e amareggiato per la scena che ho visto, e come me tutte le altre persone. Se i bambini davano fastidio doveva venirci a chiamare e non alzare le mani contro di loro».
Usciti dal locale, infatti, i bambini hanno raccontato ai genitori che l'uomo poco prima li aveva schiaffeggiati, anche pesantemente, tirandogli le orecchie e rincorsi fino in strada. Due di loro sarebbero stati presi a calci sul sedere. «Alla fine ne ha picchiati quattro - afferma il papà di uno dei bambini rincorsi dal ristoratore -. Ma stiamo scherzando? Uno di loro aveva le cinque dita di una mano stampate in faccia. Tutti però abbiamo rimproverato i ragazzi perché devono aver fatto effettivamente chiasso, ma non si alzano le mani contro i figli degli altri. In serata ho fatto denuncia ai carabinieri di Pionca di Vigonza. Altri genitori sono andati in caserma a Cadoneghe e Campodarsego». I militari confermano la denuncia per percosse e maltrattamenti.

Fonte:Leggo

BRESCIA CHOC, BIMBO DI UN ANNO E MEZZO INTOSSICATO DA HASHISH E VOLTAREN



Ha corso un grave rischio un bambino marocchino di 17 mesi, ricoverato d'urgenza alcuni giorni fa nel reparto di rianimazione all'ospedale Civile di Brescia a causa di un'intossicazione da cannabinoidi, aggravata dalla somministrazione di una pastiglia di Voltaren. Ora le sue condizioni sono migliorate, ma per i genitori è scattata una denuncia e il piccolo è stato affidato ai servizi sociali.
Dagli accertamenti della squadra mobile della questura di Brescia, che ne ha dato notizia oggi, è emerso che il giorno precedente al ricovero la madre del piccolo, una marocchina di 38 anni, il compagno, un connazionale di 39, ed un 30enne brasiliano che li ospitava nel suo appartamento a Brescia, avevano consumato hashish in casa senza aprire le finestre per arieggiare le stanze. L'inalazione del fumo per gli investigatori è la causa dell'intossicazione del bambino.
Gli agenti hanno trovato nell'appartamento tracce di hashish, che i tre hanno ammesso aver consumato per l'intera giornata. La madre, il suo compagno ed il brasiliano sono stati denunciati per lesioni. Il caso è finito sulla scrivania della Procura dei minorenni di Brescia, perchè si adottino provvedimenti per tutelare la salute del bambino.

Fonte:Leggo

Erbezzo: Michelangelo ha bisogno di un trapianto di rene - VIDEO

Appello dei genitori per salvare la vita al figlio


Si chiama Michelangelo, ha 9 anni e risiede a Erbezzo. E' un bambino a cui hanno trapiantato un rene, ma purtroppo il suo corpo lo sta rigettando ormai da 5 anni; per questo motivo ha bisogno immediato di un altro trapianto. La legge italiana però questo non lo permette, se non dopo un periodo di un anno e mezzo di dialisi.
I genitori disperati hanno venduto tutto quello che avevano per potere andare in California  ad effettuare il trapianto,  dal costo di circa 500mila dollari. Malgrado questo non hanno ancora raggiunto la somma e chiedono aiuto per salvare la vita al loro figlio. Il trapianto sarà reso possibile grazie alla donazione di un rene da parte di uno dei genitori.


Fin dalla nascita Michelangelo ha dovuto soffrire, perchè nato con una malformazione congenita;ha dovuto subire 30 interventi: il primo a soli 18 mesi.
La notizia è stata data oggi da "BuongiornoItalia", collegandosi con la sede regionale del Veneto



Comitato "Il coraggio della famiglia" Cell. 329 419 5021 - 346 327 7130



Bonifico intestato a : "Comitato il coraggio della famiglia"

Banca: Cassa Rurale Bassa Vallagarina
Filiale di S. Anna D'Alfaedo (VR)
Iban: IT56 U080 1159 8300 0002 2081 111

Bonifico dall'estero: BIC ((Bank Identifier Code) CCRTIT2T01A 
Iban: IT56 U080 1159 8300 0002 2081 111

Michelangelo è un bambino di 9 anni che ha bisogno di un trapianto di reni 
realizzabile solo in California. 
I genitori hanno venduto tutto (pizzeria, ecc.,), per trasferirsi la.
Purtroppo i soldi non bastano. Ci vogliono 500.000 €
Per chi volesse dare anche un piccolo contributo ho riportato i dati
apparsi nel servizio del TG3 Veneto di oggi, domenica 4 novembre 2012.

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Un abbraccio ed un "in bocca al lupo" 
al piccolo Michelangelo ed alla sua famiglia 
   FATE GIRARE IL PIU' POSSIBILE E' URGENTE