martedì 15 maggio 2012

Caso Orlandi, analisi sull'ossario. Si cercano tracce di Emanuela


Duecento cassette e un sacco di juta pieni di ossa, conservati dopo un restauro avvenuto nel 2005. Una sorta di grande cimitero sotterraneo, che ha costretto gli uomini della polizia scientifica a un surplus di lavoro. Ci vorrà almeno una settimana per analizzarle tutte. E gliesperti della questura dovranno controllarle una per una, perché se è stato immediatamente accertato che nel sarcofago alto quasi due metri, c’era il corpo mummificato di Enrico De Pedis, non si sa a chi quelle ossa potrebbero appartenere.

NELLA TOMBA IL CORPO DI DE PEDIS

Ossa in un sacco. E soprattutto come mai alcune ossa siano custodite dentro un sacco e non nella cassetta. La basilica di Sant’Apollinare ospitava un cimitero prenapoleonico e potrebbero risalire a 2-300 anni fa. Ma quando si parla di Emanuela Orlandi e della sua misteriosissima scomparsa, ogni cosa diventa un giallo. E così la scoperta dell’ossario ha lasciato tutti per ore con il fiato sospeso, anche perché, in un primo momento, sembrava che la cassetta fosse stata recuperata all’interno della bara di Renatino. Poi è arrivato il chiarimento: si trovavano dietro un tramezzo che è stato abbattuto e che era stato costruito con il restauro. L'ossario, infatti, è stato risistemato e bonificato per riparare ai danni del tempo e dell'umidità. E in quell'occasione i resti sono stati collocati in cassette zincate.

L'ossario nella basilica di Sant'Apollinare. La sua presenza in quest'area della chiesa sarebbe legata al fatto che un tempo nella zona attigua all'edificio sacro c'era il collegio germanico-ungarico. Molti seminaristi, studenti o sacerdoti che studiavano nel collegio, ma anche esponenti di famiglie facoltose che pagavano per questo, vennero sepolti proprio lì. Ma quando intervennero le leggi napoleoniche, che ai primi dell'Ottocento vietarono le sepolture nelle chiese, i resti furono trasferiti nella cripta. L’ambiente è preceduto da un'area adibita a magazzino dopo la quale c'era un muro tirato di recente. Il muro che è stato abbattuto ieri.
Per avere risultati precisi bisognerà aspettare gli esami macroscopici, anche se a occhio nudo è già possibile stabilire quali siano le ossa più antiche. I test del dna verranno effettuati solo su alcune, di cui sembra dubbia la datazione. Tutti gli accertamenti verranno eseguiti sul posto, «fatta eccezione per quelli molecolari».

La decisione della Procura di perquisire la basilica. A far decidere alla procura che era arrivato il momento di andare a vedere cosa ci fosse dentro quella bara, è stata una telefonata arrivata alla trasmissione «Chi l’ha visto?» a settembre del 2005. Già nel ’97 Il Messaggero aveva dato la notizia della sepoltura di De Pedis in quella chiesa, ma a far muovere i pm furono le dichiarazioni di un uomo che diceva anonimamente al telefono: «Per trovare la soluzione al caso di Emanuela Orlandi andate a vedere chi è sepolto nella cripta della basilica di Sant’Apollinare, e del favore che Renatino fece al cardinal Poletti, all’epoca». In seguito anche l’ex amante del boss, Sabrina Minardi, decise di parlare con i magistrati e rivelò che a sequestrare la figlia del commesso vaticano era stato proprio De Pedis.

Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, circa due anni fa, ha effettuato un sopralluogo nella cripta. Una visita che è stata organizzata in maniera informale, dopo l'audizione come persona informata sui fatti, di don Pedro Huidobro, attuale rettore della basilica che ha collaborato all'iniziativa. A costruire la tomba, simile a quelle papali, era stato proprio uno dei marmisti della Santa Sede. L’inchiesta è ripartita con interrogatori e sopralluoghi e tuttora risultano indagati Sergio Virtù, Angelo Cassani, detto Ciletto, Gianfranco Cerboni, detto Gigetto, tutti ex componenti della gang che ha infiammato la capitale tra gli anni Settanta e Ottanta. Durante il sopralluogo, il pm ha anche scoperto che dalla cripta, attraverso dei cunicoli sottostanti ora chiusi, si poteva raggiungere la vicinissima scuola di musica frequentata da Emanuela. Quella dove è stata vista per l’ultima volta.
Fonte: http://www.ilmessaggero.it/roma/caso_orlandi_analisi_sulossario%20si_cercano_tracce_di_emanuela/notizie/196118.shtml

Nessun commento:

Posta un commento

Clicca su unisciti a questo sito

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.