martedì 26 giugno 2012

ALDROVANDI, IL MINISTRO: "VERGOGNOSI GLI INSULTI DEGLI AGENTI". SANZIONI IN ARRIVO



"Se avesse saputo fare la madre non avrebbe allevato un cucciolo di maiale" e ancora "Speriamo non si goda i risarcimenti dello stato". Queste espressioni offensive sono state rivolte a Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, e sono comparsi sulla pagina Facebook di"Prima Difesa Due", l'associazione che si prefigge la tutela e la difesa delle forze dell’ordine. Il giovane è stato ucciso nel settembre del 2005 a Ferrara, un omicidio colposo per il quale sono stati condannati con sentenza definitiva quattro poliziotti.

IL MINISTRO: CANCELLIERI: "INSULTI VERGOGNOSI" Sanzione in arrivo per Paolo Forlani, uno dei quattro poliziotti condannati per l'uccisione del ventenne Federico Aldrovandi. L'agente aveva postato su Facebook commenti insultanti contro la madre del ragazzo. Oggi è intervenuto il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, che ha definito «vergognose e gravemente offensive» le parole di Forlani ed ha disposto «l'immediato avvio di un procedimento disciplinare per sanzionare l'autore del gravissimo gesto». Per Forlani e per i colleghi Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri, giovedì scorso la Cassazione aveva confermato lacondanna in via definitiva a tre anni e sei mesi: erano state le loro percosse a causare la morte del giovane Aldrovandi la sera del 25 settembre 2005 a Ferrara. Il giorno dopo la sentenza, una frase del ministro Cancellieri aveva irritato la famiglia dello studente: «se ci sono stati, come sembrerebbe, degli abusi gravi è giusto che vengano colpiti». «Perchè - avevano replicato i genitori di Aldrovandi, Lino e Patrizia Moretti - il ministro usa il condizionale? Quel condizionale è fuori luogo, inopportuno e poco rispettoso delle Istituzioni». La polemica si rinfocola poi due giorni fa, quando sulla pagina Facebook dell'associazione 'Prima Difesà appare una serie di commenti offensivi, alcuni firmati da Paolo Forlani che se la prende con la madre di Aldrovandi: «una - scrive l'agente - falsa e ipocrita, spero che i soldi che ha avuto ingiustamente (2 milioni di euro, risarciti dal ministero degli interni alla famiglia Aldrovandi, ndr) possa non goderseli come vorrebbe, adesso non sto più zitto dico quello che penso e scarico la rabbia di sette anni di ingiustizie». La donna non ci sta e querela l'associazione. Oggi l'intervento del ministro dell'Interno. Soddisfatta Patrizia Moretti, ma, sottolinea, «il vero intervento che io e noi familiari di Federico attendiamo dal ministro è il procedimento disciplinare che porti al licenziamento degli agenti condannati per la morte di mio figlio: un procedimento che ci era stato annunciato dal capo della polizia Antonio Manganelli». «Era ora - commenta su twitter il presidente di Sel, Nichi Vendola - decisione Cancellieri per provvedimento disciplinare. Aspettiamo di vedere esito. Non c'è posto per queste persone nelle forze dell'ordine della Repubblica. Giustizia e rispetto per Aldrovandi». Anche il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero giudica positivamente l'intervento di Cancellieri. «Ora però - aggiunge - il ministro dell'Interno dovrebbe assumersi l'impegno affinchè la vicenda Aldrovandi non finisca come il G8 di Genova, con i colpevoli che sono stati promossi». Andrea Sarubbi (Pd) ha rivolto al ministro un'interrogazione parlamentare per chiedere «di allontanare dalla Polizia l'agente che ha offeso pubblicamente la signora Moretti e, in questo modo, anche tutte le forze dell'ordine». Per i quattro poliziotti condannati, la sentenza della Cassazione non ha previsto pene accessorie come l'interdizione dai pubblici uffici. Gli agenti sono dunque ancora in servizio. Per loro, come da regolamento, si è aperto il procedimento disciplinare. Saranno ascoltati da un'apposita commissione che poi deciderà eventuali sanzioni. Per Forlani c'è da oggi un procedimento supplementare: quello disposto dal ministro per i suoi insulti su Facebook.

La sentenza della Cassazione ha scatenato la rabbia di chi ha sempre sostenuto l'innocenza degli agenti di polizia e suggerito l'idea di creare un gruppo sul social network. Sulla pagina le offese si susseguono una dopo l'altra. Insulti da parte di un tale Sergio Bandoli fino a frasi che portano la firma di uno dei poliziotti condannati, Paolo Forlani.

“Che faccia da culo che aveva sul tg – così descrive la madre orfana del figlio su cui lui e i suoi colleghi hanno rotto due manganelli -… una falsa e ipocrita… spero che i soldi che ha avuto ingiustamente (il risarcimento da parte dello Stato, ndr) possa non goderseli come vorrebbe… adesso non sto più zitto dico quello che penso e scarico la rabbia di sette anni di ingiustizie…”.

Forlani premette di avere “massimo rispetto per Federico”, ma sui suoi genitori usa il pugno duro. Come ha fatto d’altronde con loro figlio: “non vi auguro nulla di simile – scrive sulla pagina di Prima Difesa – ma vi posso dire che siamo stati calpestati nei nostri diritti e ripeto prima di parlare dovete leggere gli atti e non i giornali, io sfido chiunque a leggere gli atti e trovare un verbale dove dice che Federico e morto per le lesioni che ha subito…noi paghiamo per le colpe di una famiglia che pur sapendo dei problemi del proprio figlio non hanno fatto niente per aiutarlo e stiamo pagando per gli errori dei genitori”.

Durante il furioso corpo a corpo tra gli agenti di polizia e Federico vennero rotti due manganelli, con i quali i poliziotti colpirono l’Aldrovandi in varie parti del corpo, continuando dopo che lo stesso era stato costretto a terra e qui immobilizzato al suolo, nonostante i verosimili ma impari tentativi del ragazzo di sottrarsi alla pesante azione di contenimento che ne limitava il respiro e la circolazione”.

Ora si aprirà un altro capitolo della vicenda, con la querela per diffamazione che la Moretti ha depositato nei confronti di Forlani, Bandoli e Cenni.


Fonte:Leggo

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