domenica 27 maggio 2012

Dal Campidoglio a San Pietro: è la «marcia per Emanuela»


Il fratello: vicini a tutte le vittime di giustizia negata. Alemanno: «Questo caso s'intreccia con i molti capitoli oscuri che avvelenano la memoria del Paese»


Cittadini arrivati da Udine e da Varese, dal Piemonte e dalla Campania. Presidenti di Provincia come Andrea Barducci (Firenze), con il gonfalone, e sindaci come Stefano Simoncini (Osimo), con la fascia tricolore. Esponenti del mondo del cinema e della cultura, dopo che il produttore e regista Renzo Rossellini ha fatto circolare un «Manifesto per Emanuela» già sottoscritto da Marco Bellocchio, Liliana Cavani, Dacia Maraini, Francesca Archibugi. E, ancora, associazioni antimafia come «Libera», comitati civici e giovanili, una folta rappresentanza del gruppo Facebook (14 mila iscritti) che da mesi sostiene la causa della famiglia Orlandi.
LA MARCIA - L'appuntamento era per domenica alle 9.30 in piazza del Campidoglio. Poco dopo è partita la marcia per la «verità su Emanuela» organizzata dal fratello, che si concluderà a San Pietro. L'obiettivo è chiedere giustizia sulla scomparsa della figlia del messo pontificio di Wojtyla, avvenuta il 22 giugno 1983. «Questa iniziativa - precisa Pietro Orlandi - punta ad alzare il velo anche sulle tante altre storie di giustizia negata nel nostro Paese. Emanuela è diventata un simbolo, ma tutte le vittime hanno diritto a non essere dimenticate». Alla marcia - che cade in un momento delicato per la Santa Sede, dopo l'arresto del presunto «corvo» - ha dato il patrocinio il sindaco, Gianni Alemanno, che ha srotolato in piazza del Campidoglio una gigantografia della «ragazza con la fascetta». Previsti anche gli interventi del presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, e di Walter Veltroni, che di recente si è interessato all'intrigo Orlandi-De Pedis, con un'interrogazione al Viminale sulla «indegna sepoltura» del boss a Sant'Apollinare. «Sarebbe bello - ha detto Veltroni - se papa Benedetto XVI pronunciasse una parola all'Angelus sul dolore della famiglia di Emanuela». Due sindaci (l'attuale e il precedente) di opposta estrazione, dunque, uniti in una mobilitazione nata e cresciuta dal basso: «Questo caso si intreccia con molti capitoli oscuri della storia degli anni '80 - aveva detto Alemanno al momento di annunciare il sostegno del Campidoglio - che continuano ad avvelenare la memoria collettiva del nostro Paese».

PETIZIONE ONLINE - La testa del corteo è aperta dalle parole «Verità e giustizia», composte con cartelli indossati dai manifestanti. Preannunciato anche un volo di palloncini. A far crescere l'interesse è stata negli ultimi mesi una petizione on line lanciata ad ottobre e indirizzata al pontefice. «Santità, mi rivolgo a Lei nella sua duplice veste di capo di Stato e di rappresentante di Cristo in terra - ha scritto il fratello - per chiederLe di porre in essere tutto ciò che è umanamente possibile per accertare la verità sulla sorte della Sua connazionale Emanuela Orlandi». Le adesioni sono state oltre 80 mila. E l'appello non è caduto nel vuoto: dalla Santa Sede negli ultimi tempi sono arrivati segnali di collaborazione. Di certo, tutto ciò accade sotto gli occhi del mondo: a documentare la «battaglia di Pietro» tra gli altri la Bbc e la tv tedesca, oltre ai molti corrispondenti esteri che da due settimane, dopo l'apertura della tomba di «Renatino», seguono il doppio giallo paragonandolo a un romanzo di Dan Brown. «Solo che la misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi - scrivono - è realtà».

Fabrizio Peronaci

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