domenica 27 maggio 2012

Giarda, "pronti tagli da 100 miliardi fra gli sprechi della spesa pubblica"

ANCORA TAGLI MA LORO NON SI TAGLIANO MAI NIENTE




"La massa di spesa che oggi e' sotto attenzione ammonta a circa un centinaio di miliardi di euro diviso tra Stato, Enti previdenziali, Regioni ed Enti locali.
  Ed e' la parte di spesa valutata come aggredibile nel breve periodo". Lo afferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, intervistato a Radio Vaticana. "Se si guarda lontano - aggiunge - la spesa su cui si puo' intervenire si puo' considerare pari ad almeno 300 miliardi di euro. Ci stiamo dedicando un po' all'uno e all'altro di questi potenziali di intervento". "In tutto il settore pubblico, dallo Stato fino all'ultimo dei comuni, il Paese non si e' ancora adattato alle nuove condizioni", aggiunge Giarda. "C'e' un paese che, purtroppo o per sfortuna, un po' per nostra incapacita', sono quasi dieci anni che non cresce piu'. Come una famiglia in cui i redditi restano stabili nel tempo e non ci sono posti, sezioni dove si annidano sprechi maggiori ma e' tutto il comparto che va rivisto e analizzato".
  La revisione della spesa e' un'operazione con cui si cerca di "portare alla luce sprechi e inefficienze" con l'obiettivo di far pagare qualche tassa in meno e emettere meno titoli del debito pubblico, ha detto Giarda.
  "La revisione della spesa - spiega Giarda - e' l'operazione che cerca di riconsiderare se le nostre abitudini del passato sono ancora compatibili con la situazione economica che stiamo vivendo e quindi si tratta di guardare le voci di spesa per portare alla luce sprechi e inefficienze, gli interventi che facevamo prima e che oggi sono piu' costosi e che comportano oneri che non possiamo piu' affrontare. Si tratta di spendere meglio i soldi che abbiano a disposizione, cercare di spenderne meno laddove non e' proprio necessario". Gli obiettivi della revisione della spesa, prosegue, "sarebbero quelli di consentire ai cittadini di pagare qualche tassa in meno o al governo e al paese di emettere meno titoli del debito pubblico rispetto a ora".
  Giarda ha poi fatto una metafora: "Bisogna immaginare di essere una famiglia in cui e' nato nuovo bambino e quindi il papa' e la mamma devono fare i conti di quanto spendevano prima e devono riguardare a tutti i vizi accumulati nel passato nella spesa. Bisogna cercare di mettere ordine, adattare la spesa alle nuove condizioni in cui si trova la famiglia. Il padre e la madre - conclude - devono cominciare a rinunciare a qualcuno dei loro vizietti per tenere in vita il bimbo". (AGI) .

Fonte: AGI,it


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