venerdì 11 maggio 2012

Pompei - Suicidio imprenditore, il Vescovo Liberati: "ha cercato conforto nella Vergine"


Sgomento e rabbia. Queste le emozioni che hanno provato in tanti nell'apprendere la notizia della morte di Arcangelo Arpino, imprenditore di Vico Equense. L'uomo, padre di tre figli, si è tolto la vita alle tre del pomeriggio, a Pompei, nel parcheggio del santuario. Con una pistola calibro 7.65, regolarmente detenuta, ha deciso di porre fine alle tribolazioni legate alla sua attività. Infatti, il 63enne avrebbe ricevuto delle cartelle esattoriali da Equitalia. Alle difficoltà economiche non ha trovato altra via risolutiva, se non il suicidio, lucido e calcolato, accompagnato da una lettera di scuse ai familiari.
"Appena appreso della scomparsa dell'imprenditore Arcangelo Arpino - ha detto Mons. Carlo Liberati, vescovo di Pompei - mi sono recato sul posto e poi presso la Stazione dei Carabinieri di Pompei, dove ho incontrato i suoi familiari affranti dal dolore. Ho manifestato loro la mia solidarietà e vicinanza, provando a confortarli. Alla moglie e ai figli ho detto che avrei celebrato una santa Messa in suffragio del defunto (celebrata alle ore 19.00, N.d.R.). Sicuramente Arcangelo, recandosi a Pompei dalla vicina Vico Equense, dove abitava, ha cercato conforto nella Vergine di Pompei. La morte di Arcangelo è un evento tragico

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