domenica 20 maggio 2012

TERREMOTO IN EMILIA, BIMBA DI 5 ANNI SOTTO MACERIE: "SALVA PER MIRACOLO"



«Paura? Tanta. Certo. C'era gente che è uscita in pigiama»: alla parrocchia di San Giovanni Battista a Moglia, risponde al telefono la perpetua. Il parroco è fuori con i parrocchiani. Moglia è uno dei comuni del mantovano più vicini all'Emilia e quindi alla zona interessata dal sisma. La chiesa e il municipio di Moglia hanno riportato danni e la piazza che li ospita entrambi è transennata. «Ci sono stati crolli di qualche comignolo e danni alla chiese, sia ai muri sia all'interno, mi han detto che è caduto l'organo - spiega la titolare della farmacia Roveda di piazza Cesare Battisti - Paura ne abbiamo avuta tanta. Adesso la situazione è tranquilla e la gente è rientrata in casa; ci sono in giro i vigili per i controlli». Verifiche alle strutture in corso anche a Gonzaga, comune limitrofo a Moglia, dove la scossa ha causato paura ma i danni materiali sembrano minori. I vigili urbani stanno controllando anche qui le case nelle zone periferiche e in campagna. Anche qui sono inagibili le due chiese.

A FINALE «La prima scossa è sembrata come fosse un forte colpo di vento. La seconda, quella che ha fatto danni, è stata seguita da un forte boato». Così Luigi Facchini, che abita nel centro di Finale, ha spiegato ai giornalisti come ha avvertito il terremoto della scorsa notte. Anche a Bologna più persone hanno avuto la stessa sensazione, come se si fosse trattato di un'improvvisa folata di vento. Subito in tanti si sono riversati con giubbotti e coperte in strada, dove sono rimasti a lungo, anche fino a giorno avanzato.

BIMBA SALVATA DALLE MACERIE Una bambina di 5 anni, che era rimasta sotto le macerie a seguito del crollo di un palazzo a Finale Emilia, comune colpito la notte scorsa dal terremoto, è stata salvata grazie a una chiamata arrivata dagli Usa al 113 di Roma. Intorno alle 4.40 un medico, che chiamava da New York , ha riferito di aver ricevuto una telefonata da una donna sua paziente che non riusciva a contattare i soccorsi per segnalare la presenza di una bimba di 5 anni sotto le macerie di un edificio. Il 113 di Roma ha contattato i vigili del fuoco di Modena che si sono messi in contatto con la donna. La bimba di 5 anni è stata estratta dalle macerie, portata all'ospedale di Modena ed è in buone condizioni. «Mio figlio, a New York, era su Internet e ha letto del terremoto che ha colpito la Pianura Padana e in particolare la sua zona d'origine. È riuscito a parlare con noi, che invece non riuscivamo a telefonare ai soccorritori per problemi di linea. Dall'America lui è riuscito, e così i vigili del fuoco hanno salvato la piccola Vittoria». Adriano Ziosi, 64 anni, decoratore in pensione, racconta all'ANSA come il figlio Marcello, 34, ricercatore alla Columbia University, ha lanciato un Sos dall'altra parte dell'oceano. «È là da due anni - spiega - si occupa di studi molecolari, di tumori al cervello. Appena ha saputo del sisma, allarmato ci ha chiamati. E così i soccorsi li ha potuti allertare lui». La famiglia Ziosi abita nella villetta adiacente alla casa di Vittoria Vultaggio. La loro è rimasta illesa, crolli di suppellettili a parte, quella della bimba è rimasta devastata dal crollo della torretta secentesca che ne fa parte, di recente ristrutturata in profondità, ma che non ha retto alla fortissima scossa della notte.

«La bimba è rimasta calma, pur sommersa da una coltre di un metro e mezzo di macerie. È il papà è stato un leone per liberarle il viso e farla respirare. Poi la protezione civile ha fatto il resto». A parlare è Andrea Giovanardi, 50 anni, vicino di casa di Bartolomeo Vultaggio che ha aiutato nei primi soccorsi alla piccola Vittoria. «Barto urlava di aiutarlo - dice Giovanardi - Io ero in pigiama, mi sono vestito e, devo essere sincero, c'era una parte del tetto che penzolava e la terra che tremava di continuo. Pensavo che se fosse venuto giù il resto saremmo morti anche noi. Ma Barto si è buttato nella stanza della bimba. Poi mi ha detto che quello che penzolava era solo polistirolo, isolante del coperto. L'ho seguito. Lui chiamava Vittoria, e Vittoria rispondeva in qualche modo. Siamo riusciti a raggiungerla, a liberarle il viso, a farla respirare. Le abbiamo dato acqua. I soccorsi sono arrivati un'ora dopo, non riuscivamo a chiamarli. Un'altra ora è servita per estrarla dalle macerie. Illesa. Un miracolo. Era sul letto. Si è salvata perchè il letto era accostato alla parete».

Fonte: Leggo news

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