venerdì 21 settembre 2012

LA CHIESA AUSTRALIANA SOTTO ACCUSA: 620 CASI DI PEDOFILIA. "40 SI SONO UCCISI"



La Chiesa Cattolica australiana fa mea culpa ammettendo che al suo interno sono stati perpetrati abusi sessuali su minori. E per la prima volta la vergogna ha anche una cifra precisa. Il clero dello stato australiano di Victoria ha confermato, infatti, 620 casi di abusi sessuali, a partire dagli anni '30.
In una relazione legata ad un'inchiesta del parlamento statale, la Chiesa rivela i casi di abusi penali su minori che sono stati denunciati e confermati tramite le sue procedure. I casi arrivano a 80 anni fa, ma la gran maggioranza risale agli anni ’60, ’70 e ’80. Altri 45 casi sono ancora sotto esame. L’arcivescovo di Melbourne Denis Hart ha definito «vergognosi e scioccanti» gli abusi sessuali entro la Chiesa ed ha assicurato piena collaborazione. La relazione fornisce dettagli della struttura e della governance della Chiesa e della maniera in cui ha imparato dalle mancanze del passato e ha cambiato i modi in cui tratta le vittime e i colpevoli, ha detto. «Contiamo su questa inchiesta per aiutare la guarigione di chi ha sofferto abusi, esaminare l’ampio contesto della risposta della Chiesa, specialmente negli ultimi 16 anni, e formulare raccomandazioni per migliorare le cure alle vittime e le misure di prevenzione’’, ha detto ancora l’arcivescovo.
Il governo del Victoria aveva annunciato l’inchiesta dopo la rivelazione che almeno 40 vittime di abusi del clero hanno commesso suicidio. La commissione parlamentare avrà il potere di obbligare le persone a rendere testimonianza e a fornire documenti.

Fonte:Leggo

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