domenica 29 aprile 2012

Stop ai femminicidi, l'appello "Mai piu' complici"


Dopo ''Se non ora quando'', nuova mobilitazione delle donne dopo l'uccisione di Vanessa Scialfa. Aveva 20 anni, è stata uccisa dal fidanzato con il quale aveva deciso di convivere da qualche mese ad Enna. Dall'inizio dell'anno sono 54 le donne uccise per mano di uomini.


Sta raccogliendo moltissime adesioni  la petizione "Mai piu' complici", lanciata dall'associazione "Se non ora quando" , contro il femminicidio, le donne uccise e la violenza sulle donne.
Dall'inizio dell'anno sono 54 le giovani e meno giovani uccise per mano di uomini, che molto spesso sono i loro compagni: un accanimento che sconvolge. Solo negli ultimi 3 giorni nella provincia di Milano ben 6 donne sono state aggredite.
Vanessa Scialfa. Aveva 20 anni, è stata uccisa dal fidanzato con il quale aveva deciso di convivere da qualche mese ad Enna. E’ la 54esima donna che ha perso la vita quest’anno dopo aver subìto violenza da un uomo a lei vicino.
Centinaia le adesioni all'appello. Da Susanna Camusso a Livia Turco, da Renata Polverini ad Anna Finocchiaro, dalla scrittrice Rosetta Loy a Roberto Saviano, che scrive su Twitter: "È una mattanza: 54 donne uccise dall'inizio dell'anno per mano di mariti, fidanzati, ex. È ora di chiamare questa barbarie femminicidio". E il segretario del Pd Bersani: "Si uccidono le donne, le uccidono i maschi. È ora di dirlo, di vergognarcene. Dobbiamo fare qualcosa".
Ci sono politici come  Nichi Vendola, Pierluigi Bersani, Massimo D’Alema; scrittori come, Raffaele La Capria, Emanuele Trevi ed Erri De Luca; attori e cantanti come Valentina Lodovini, Kasia Smutniak, Valerio Mastandrea, Giorgia; giornalisti come Dario Di Vico, Ritanna Armeni, Peter Gomez e le loro colleghe di Giulia (Giornaliste Unite Libere Autonome), docenti e accademici come Giuliano Amato e Nadia Urbinati. E poi decine e decine di associazioni e persone comuni.
“Ancora una volta come abbiamo già fatto un anno fa, il 13 febbraio, chiediamo agli uomini di camminare e mobilitarsi con noi, per cercare insieme forme e parole nuove capaci di porre fine a quest’orrore – si legge  nell’appello – Le ragazze sulla rete scrivono: con il sorriso di Vanessa viene meno un pezzo d’Italia. Un paese che consente la morte delle donne è un paese che si allontana dall’Europa e dalla civiltà. Vogliamo che l’Italia si distingua per come sceglie di combattere la violenza contro le donne e non per l’inerzia con la quale, tacendo, sceglie di assecondarla”.

Fonte: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=164615

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