martedì 29 maggio 2012

"ALASKA IN PERICOLO, IN ARRIVO MILIONI DI TONNELLATE DI RIFIUTI POST-TSUNAMI"



Guai grossi per l'ecosistema dell'Alaska, che sulle sue coste sta subendo le ripercussioni del terremoto in Giappone dello scorso anno. In prossimità di questo territorio, che nell'immaginario collettivo è sempre stato incontaminato, è arrivata una robusta isola galleggiante di detriti provocata dall'onda di reflusso dello tsunami che colpì nel marzo dello scorso anno il Giappone. L'onda anomala, alta più di 10 metri, era stata scatenata da un terremoto di magnitudo 9.0. Il sisma causò la morte di circa 16.000 persone e 3.000 sono ancora oggi i dispersi.
I detriti, hanno vagato per 8mila miglia nell'Oceano Pacifico trasportati dalle correnti ed ora si sono depositati sulle coste scoscese della Montague Islad, un'isola disabitata alle porte di Prince William Sound, a sud-est di Anchorage. La minaccia è costituita per lo più da blocchi di polistirolo, usati per gli allevamenti delle ostriche, che si sono frantumati in minuscoli pezzetti rappresentando un serio pericolo per gli uccelli ed i mammiferi marini che scambiano i frammenti per uova e li ingeriscono. Abbondanti sono anche parti in legno di abitazioni, contenitori di sostanze inquinanti, pneumatici e containers strappati dai depositi. Il gruppo di volontari organizzato dalle autorità, comincerà l'opera di bonifica dal prossimo venerdì, un'operazione destinata certamente a ripetersi visto che secondo stime fornite dal Governo giapponese nell'oceano galleggiano ancora oltre 1,5 milioni di tonnellate di detriti. La quantità di spazzatura preoccupa gli abitanti della zona. E il peggio deve ancora arrivare. La massa di detriti raggiungerà il suo apice nel 2013. Intanto, sull'India e la Cina si è affacciata un'enorme nuvola di smog.

Fonte: Leggo

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