martedì 29 maggio 2012

L'UNICEF BACCHETTA MONTI: "BIMBI ITALIANI POVERI MA GOVERNO POCO ATTENTO"



La povertà tra i bambini e gli adolescenti aumenta anche nelle economie avanzate. Il problema non investe più soltanto i minori che vivono nei Paesi del Sud del mondo poiché l'infanzia versa in condizioni difficili anche altrove destando la preoccupazione dei governi. A confermarlo è il nuovo Rapporto dell'Unicef sulla povertà dei bambini presentato oggi. Dal dossier emerge che l'Italia, che si colloca fra i 15 Paesi europei più ricchi, è agli ultimi posti per povertà infantile. Nel nostro Paese il 15,9% dei bambini e degli adolescenti tra 0 e 17 anni vive in una condizione di povertà relativa, cioè il tasso di indigenza infantile è più alto rispetto al tasso di povertà della popolazione complessiva (11,5%), il che fa sprofondare il nostro Paese al trentaduesimo posto in una classifica di 35 nazioni. 
L'Italia, inoltre, si colloca al ventesimo posto su 29 per i minori (13,3%) che vivono una condizione di deprivazione materiale, intesa come l'inaccessibilità ad alcuni beni ritenuti «normali» nelle società economicamente avanzate come almeno un pasto al giorno contenente carne o pesce, libri e giochi adatti all'età del bambino, un posto tranquillo con spazio e luce a sufficienza per fare i compiti. Un dato che colpisce se confrontato con Islanda, Svezia e Norvegia che presentano percentuali inferiori al 2%. Questo tasso di deprivazione materiale, poi, sale al 17,6% tra i bambini che vivono in famiglie con un solo genitore, al 27,9% tra quelli che vivono con genitori con un basso livello di istruzione, al 23,7% tra i minori che vivono in famiglie di immigrati, al 34,3% tra quelli che hanno genitori che non lavorano. 
«È un fatto intollerabile che nei Paesi ricchi i bambini vivano ai margini della società», ha commentato il presidente di Unicef Italia Giacomo Guerrera. Il premier Mario Monti, in un messaggio, si dice pienamente consapevole del fatto che una strategia di sviluppo efficace deve necessariamente includere la protezione dei minori dalla povertà e sostiene che «proteggere l'infanzia dalla povertà è un dovere morale che dovrebbe essere fra le priorità di ogni governo perché i bambini e gli adolescenti di oggi saranno i cittadini di domani». 
L'Italia secondo Monti sta facendo la sua parte, come dimostrano i provvedimenti per combattere l'esclusione sociale e il disagio delle fasce più deboli della popolazione varati in questi mesi. Secondo l'Unicef, tuttavia, l'impatto sulla povertà minorile dell'intervento statale in Italia è pressoché nullo, o almeno lo è stato negli anni scorsi: 

Fonte: Leggo

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