sabato 28 aprile 2012

Imu, cambia la norma: gli anziani ricoverati in case di riposo pagheranno come prima casa


Approvato dalla commissione Finanze della Camera un emendamento che consente ai comuni di considerare come prima casa, ai fini dell'applicazione dell'aliquota Imu, l'abitazione di proprietà degli anziani che hanno spostato la loro residenza anagrafica in casa di riposo

I Comuni potranno scegliere di applicare uno sconto Imu per gli anziani che trasferiscono la propria residenza in istituti di ricovero sanitari. Lo prevede un emendamento al decreto legge di semplificazione fiscale, approvato dalla commissione Finanze della Camera, che precisa come l'agevolazione consiste nell'applicazione dell'aliquota stabilita per la prima casa e non per la seconda casa, come finora previsto.


I Comuni - afferma la modifica - "possono considerare direttamente adibita ad abitazione principale l'unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto ad anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente". L'agevolazione, viene specificato, potrà essere assegnata a condizione che la casa "non risulti locata, nonché l'unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a titolo di proprietà o usufrutto in Italia". Per questi immobili, dunque, non sarà applicata la parte di prelievo che lo Stato applica sulle seconde case.
Con questo emendamento, si è voluto dare risposta alle numerose sollecitazioni arrivate nelle ultime settimane sulla condizione di quegli anziani che hanno spostato la propria residenza anagrafica in case di riposo o strutture simili e che, sulla casa di loro proprietà, si sarebbero trovati a dover pagare l'imposta nella misura dovuta per le seconde case, e non la prima casa di abitazione principale. Ora viene data ai comuni la possibilità di modificare tale disposizione e di prevedere che la casa di proprietà venga tassata come prima e non come seconda casa.
Soddisfazione è stata espressa da numerosi parlamentari. FederAnziani ha espresso sollievo per l'accoglimento dell'emendamento e di "un po' di buon senso" parla anche lo Spi-Cgil, affermando con il segretario generale Carla Cantone che "è stato ripristinato il livello minimo di civiltà che un paese come il nostro dovrebbe avere". "Era davvero impensabile - ha detto Cantone - che anziani non autosufficienti costretti a vivere in strutture residenziali fossero fatti passare per ricchi e agiati proprietari di casa e che per questo fossero soggetti al regime fiscale più alto. Chiediamo ora ai comuni - ha concluso - di esprimersi in modo chiaro su questa materia e di chiudere definitivamente una vicenda incresciosa che è durata fin troppo tempo".

Fonte: http://www.superabile.it/web/it/CANALI_TEMATICI/Superabilex/News/info-2147198391.html

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