sabato 28 aprile 2012

Tagli ai bus dei disabili “Non abbiamo soldi”



La decisione della Provincia di Firenze. Il Comune chiede aiuto ai volontari. Solo una parte riuscirà ad avere ancora il trasporto, per i meno gravi solo bonus taxi

Ogni giorno viaggiano fra la città e l’hinterland, dalle sei e mezzo del mattino alle sette di sera. Quattro Iveco da nove posti che scortano ragazzi a scuola, uomini e donne a lavoro o in strutture sanitarie dove vanno per le cure o la riabilitazione. Dal 14 maggio i bussini dei disabili si fermano. La Provincia di Firenze ha deciso di sopprimerli: non coprirà più i costi con cui l’Ataf da anni organizza il servizio.
La logica è quella del risparmio, dei tagli che invocano altri tagli. Insomma, di rimedi estremi presi di fronte ad un’amara realtà. E cioè l’ultima sforbiciata del 5% sferrata ai fondi per il trasporto pubblico locale dalle misure Tremonti. Almeno così la spiega l’assessore provinciale ai trasporti Stefano Giorgetti: «Una decisione difficile  dice  ma non potevamo fare altrimenti. Così risparmieremo 380 mila euro annui che Ataf ci chiede di pagare per questo servizio. Del resto, i Comuni si sono resi disponibili a trovare una soluzione. Ci hanno garantito di organizzarsi per mantenere inalterate le navette attraverso la rete delle associazioni».

«E’ impossibile che i Comuni possano riattivare un servizio integrato ed efficiente come quello svolto da Ataf», dice Fabio Ulivastri, uno dei disabili che si servono dei bus ogni giorno e portavoce delle 90 persone che utilizzano le quattro navette. «Fanno percorsi personalizzati, sono attrezzati per sollevare chi è sulla sedia a rotelle e coprono anche tratte
molto lunghe fra un Comune e l’altro». Oltre a Firenze, infatti, i bussini viaggiano anche fra Calenzano, Bagno a Ripoli, Sesto e Campi. Ai 4 mezzi “titolari”, poi, l’Ataf aggiungeva anche 3 “riserve” parcheggiate nei depositi in caso di guasti o emergenze. Inoltre servono almeno 78 autisti per garantire la copertura giornaliera sul territorio.

E non tutti i Comuni hanno trovato la rete dei volontari dotata di mezzi e personale. «Noi stiamo facendo un censimento e chiamando i disabili residenti in città  dice l’assessore alle politiche sociali di Firenze, Stefania Saccardi  Di una parte di loro, quelli con disabilità più gravi, si occuperanno i volontari delle onlus che lavorano con noi, gli altri riceveranno un bonus taxi». Palazzo Vecchio investirà 50 mila euro ma non è detto che tutti potranno avere un bonus taxi settimanale. «Vedremo, gli uffici stanno chiamando una ad una queste persone, cercheremo di ridurre al minimo i disagi», continua Saccardi, che si toglie un sassolino dalla scarpa: «Più che esserci resi disponibili, come vorrebbe Giorgetti, direi che siamo stati obbligati dall’evidenza e dal senso di responsabilità di fronte a un servizio di un’importanza sociale imprescindibile».
Insomma, un altro pezzo di welfare se ne va in nome del rigore. Peraltro risucchiato dalla razionalizzazione delle linee Ataf con 15 giorni di anticipo, visto che il 10 aprile scorso Giorgetti si era impegnato a non stoppare i bussini prima del 30 maggio. «Sono stati i Comuni  dice  a chiederci di anticipare al 14, e comunque, lo garantisco, nessun disabile sarà lasciato a piedi». Sarà, ma i problemi potrebbero arrivare addirittura prima. Perché dal 30 aprile 3 dei 7 autisti Ataf impegnati con le navette entreranno in ferie. «Hanno concordato così il prepensionamento con l’azienda  dice uno dei lavoratori che rimarranno alla guida fino a metà maggio  ma in quattro come faremo a coprire l’intera giornata? I turni sono da sei ore e mezza».

Fonte: http://firenze.repubblica.it/cronaca/2012/04/28/news/tagli_ai_bus_dei_disabili_non_abbiamo_soldi-34065423/

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